Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Offensiva intorno a Gesù 1

 

Interpretazione biblica

 

 

 

 

«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LAMININA E CROCE DI CRISTO

 

 di Nicola Martella

 

 

1.  L’INTERESSANTE CONFRONTO: Un lettore mi ha inviato una piccola immagine, su cui si vedeva appena qualcosa di una similitudine fra la struttura della Laminina (una sostanza del corpo) e il simbolo della croce. Ecco qui di seguito il confronto spontaneo.

 

Ezio Terravecchia: Qualche giorno fa parlavamo della Trinità. Spero tu possa aprire questo file contenente un’immagine, in cui è dimostrato che Dio ha inserito nel nostro sangue un collante a forma di croce, quasi a farci comprendere il significati profondo, di come Egli ci ha creati a sua immagine e somiglianza. {28-01-2015}

 

Nicola Martella: La «croce», come la concepiamo noi in occidente (ossia quella cosiddetta «latina»), è il prodotto dello sviluppo della cultura umana e della religiosità. Quando i Romani crocifiggevano qualcuno, non andavano per il sottile: sconficcavano l’architrave della porta di casa del reo, gliela mettevano sulle spalle, lo legavano a essa e poi con essa lo appiccavano a qualunque cosa: un palo erto, un albero, due pali incrociati, e così via. La «croce» come simbolo di morte per i malfattori non ha nulla a che vedere col fatto che Dio abbia creato l’uomo a sua immagine e somiglianza. Che nel nostro sangue ci sia un collante a forma di croce, non significa proprio nulla, visto che i Romani avevano differenti tipi di croce, come sopra descritto. Se uno cerca analogie con qualcosa, le cerca con ciò, che conosce (p.es. la croce stilizzata in occidente) e prima o poi le trova; ma ciò non significa che tale cosa e le analogie attribuite siano connesse insieme o abbiano a che fare l’uno con le altre. Più che seguire tali romantiche ricerche, preferisco la chiara esegesi contestuale della Parola, la quale non inganna.

 

Ezio Terravecchia: Ogni forma di creazione porta l’impronta di Dio. Se lo desideri, cerca la parola Laminina, e potrai così ampliare la conoscenza di Dio riguardo al suo modo di operare. {28-01-2015}

 

Nicola Martella: Che ogni opera di Dio porti la sua impronta, è vero. Ma ciò non significa che le analogie arbitrarie dell’uomo siano sempre verità. Esistono analogie legittime, come ad esempio la Parola paragonata a un «seme» vegetale (Lc 8,11) o umano (1 Pt 1,23); e la rigenerazione paragonata a un lavaggio (Tt 3,5; cfr. Ef 5,26). Poi, esistono le analogie speculative, che oggettivamente non sono evidenti, ma si basano su falsi presupposti; in questo caso abbiamo a che fare con il «falso sillogismo».

     Nel caso della Lamina a forma di «croce», la falsa analogia si basa su ciò, che oggi s’intende per «croce» qui da noi, ossia la cosiddetta «croce latina» (✝), che è più recente rispetto alle altre. Esistono innumerevoli tipi di croce, ad esempio: la croce semplice (), la croce a «V» rovesciata (), la croce a forma di «Tau» (T), la cosiddetta croce di sant’Andrea (), la croce greca (), la croce latina doppia (), la croce ortodossa (), e così via (, , ). Come c’insegnano però gli studiosi, la «croce» originaria (quella romana) poteva essere «semplice» (praticamente un palo) o a forma di «T» (vedi il simbolo «Tau» dei francescani). Stando così le cose, l’analogia con la Laminina perde di ogni fondamento, come pure tutte le cose, che si vogliono trarre da tale accostamento.

 

 

2.  GLI APPROFONDIMENTI: Sono diverse le pagine che, in modo speculativo, accostano la Laminina alla «croce latina», dando per scontato che essa fosse stata la croce, su cui morì Gesù (per scritti e/o immagini cfr. qui, qui, qui, qui; sono tutti in lingua estera). Chi propone tali articoli, vuole creare stupore e sensazionalismi, ma su basi discutibili, che ogni persona di buon senso potrà confutare.

 

2.1.  LA LAMININA: Che cosa sia la Laminina, in italiano ce lo spiegano i dizionari. «Proteina fibrosa contenuta nella matrice extracellulare, dove svolge funzioni principalmente adesive, favorendo il congiungimento delle cellule epiteliali con la lamina basale» («Dizionario di Medicina» [Treccani 2010]; approfondimento qui). «Proteina che costituisce la membrana plasmatica della cellula» (Hoepli). «La laminina è una famiglia di glicoproteine che consistono di tre diverse catene polipeptidiche legate da ponti disolfuro» (Wikipedia). Poi, esiste una ricca letteratura seria e meno seria. Alcuni commerciano con prodotti a base di Laminina (cfr. qui), perché sarebbero necessari a questa o a quella patologia oppure perché farebbero pressoché miracoli; anche qui ci sono persone serie e meno serie.

     Su questo punto ci fermiamo qui, poiché non è il senso di questo articolo quello di trattare ampiamente la Laminina.

 

2.2.  UN CASO CONCRETO: Come si possa passare dalla biologia alla religione, è mostrato da uno scritto posto sulla pagina «La legge della Libertà». L’autore anonimo scrive riguardo alla Laminina: «È il collante del corpo umano come i ferri che si mettono dentro il cemento armato, aggancia tutte le membra insieme. È incredibile!!! Quella cosa che mantiene tutto il nostro corpo unito, che tiene uniti gli organi, attaccata la pelle… Ha la stessa forma della croce del nostro Signore Gesù Cristo!». Come si vede, egli passa dall’analogia culturale fra la struttura della Laminina e la «croce latina» a considerare il valore della croce nel NT. Egli cita poi specialmente Colossesi 1,16-20, in cui ricorre il termine «croce», e si convince che ciò possa dare più credito a tale parallelo fra biologia e religione. Egli è affascinato dall’idea che la Laminina tenga insieme i tessuti; poi la applica sul piano religioso a Cristo e alla croce (latina), che tiene insieme cose altrimenti sconnesse. Poi dice cose giuste, ma al posto sbagliato, per avvalorare tale analogia. Infine, dopo varie esortazioni, tale autore conclude tra altre cose così: «Lo sai? Ci sono milioni e milioni di microscopiche croci che ti tengono agganciato in questo momento, e una gigante, gloriosa croce di Gesù Cristo, che unisce noi tutti che speriamo in Lui con il Padre, e unisce il Padre con noi, e quella croce ci continuerà a tenere stretti a Lui per sempre» (grassetto nostro). Come si vede, un equivoco culturale poco riflettuto (croce latina) ha alimentato analogie dubbie fra biologia e religione.

 

2.3.  LA CROCE: Abbiamo già disquisito sopra sui diversi tipi di croce. Abbiamo visto che la «croce latina» (), che si è imposta nella cultura occidentale nei secoli, non corrispondeva alla croce romana al tempo di Gesù e degli apostoli.

     Non sono stati neppure i Romani a inventare la crocifissione, ma essa era già presente nel Medio Oriente nei secoli precristiani. Dario, il re dei Persiani, si rese conto che l’editto di Ciro, che permetteva ai Giudei di tornare in patria e di ricostruire il tempio dell’Eterno (cfr. 2 Cr 33,22ss; Esd 1), era stato disatteso. Perciò diede il seguente ordine contro chi avesse impedito la ricostruzione del tempio di Gerusalemme (Esd 6,1ss): «E da me viene dato l’ordine: Se un uomo modificherà questo decreto, si tragga dalla sua casa una trave; ed egli, impiccato, vi sia fissato sopra; e la sua casa, per questo motivo, diventi un letamaio» (v. 11). Questo è uno dei primi esempi di una «croce semplice» (trave); si noti pure che all’impiccagione seguiva la messa al pubblico ludibrio del cadavere. Le travi era parte del tetto (LXX [dokós]: Gn 19,8 «all’ombra delle mie travi»; 1 Re 6,15s «dal pavimento alle travi»; 2 Cr 34,11; Cc 1,17).

     L’impiccagione era usata già nel secondo millennio in Egitto (Gn 40,22; 41,13). In genere, si lasciava poi i cadaveri pubblicamente legati alla forca, sia per disonorare il reo, sia come deterrente per gli altri. Anche Israele aveva tale costume; si noti, che i colpevoli furono prima uccisi di spada e poi appiccati o impiccati (Nu 25,4; Gs 10,26; 2 Sm 4,12). La condanna capitale avveniva per impiccagione a un albero, ma bisognava seppellire il reo prima del tramonto (Dt 21,22s; Gs 8,29).

     Haman, il consigliere del re di Persia, fece letteralmente preparare un «albero» (ebr. `e «albero, legno, palo, ecc.») di 50 cubiti (circa 25 metri), su cui voleva far impiccare (ebr. tālāh «appendere, impiccare») il suo avversario di Mardocheo (Est 5,14; così 6,4; 7,9); ma il re a quell’albero fece impiccare lui (Est 7,10; 8,7) e i suoi dieci figli (Est 9,13.25). Precedentemente tale sorte toccò a coloro, che avevano congiurato contro il re di Persia e che Mardocheo aveva denunciati (Est 2,23 `e).

     Presso i Romani, laddove il reo non fosse legato a un palo semplice, a due pali a forma di «V» rovesciata o a forma di «X» o direttamente a un albero, sulle spalle del malcapitato veniva messo un palo (patibulum; spesso l’architrave della porta), a cui venivano legate le mani. Così veniva portato al luogo del giudizio; se cadeva per strada, sarebbe caduto rovinosamente sulla faccia. Sul luogo del martirio si trovava un palo verticale (stipes), su cui veniva apposto il patibulum, formando una «T» (gr. Tau); spesso il palo orizzontale aveva un foro centrale, che veniva conficcato su quello verticale.

 

 

3.  ASPETTI CONCLUSIVI: Si fa sempre bene a non mischiare biologia e religione. Cercando, si potrebbe trovare una proteina o un qualsiasi agglomerato cellulare, che assomiglia in qualche modo a un simbolo religioso, ad esempio alla «mezzaluna» () o a un altro simbolo religioso (,,,,), a un simbolo politico (p.es. , ) o ai simboli dello zodiaco (, ♉, ♊, , , ♍, , , , , , ). Che «mistero» religioso o filosofico bisogna allora trarre da ciò?

     In ogni cultura nascono luoghi comuni, basati su analogie arbitrarie. La ripetizione fa nascere un consenso generale, che fa credere che le cose stiano proprio così. Pochi si danno la briga di andare a verificare come stanno veramente le questioni. Nel mondo religioso le cose sono ancor più perniciose, poiché si possono dire cose più o meno giuste, ma al posto sbagliato, usando anche erronee analogie. Erronei presupposti portano a false conclusioni (falso sillogismo). In tali casi, si pensa che una lista di versi biblici provi la veracità di una tesi arbitraria, ma proprio in ciò sta la trappola.

     La Laminina assomiglia alla cosiddetta «croce latina», che è la più diffusa in occidente; ma quest’ultima è la stilizzazione artistica di una croce, che non è mai esistita ai tempi di Gesù e degli apostoli. Non se ne trova traccia nelle catacombe e in altre rappresentazione dei primi secoli.

     Con tutte le buone intenzioni si costruisce un parallelo fra una «glicoproteina» (Laminina) e un prodotto culturale tardivo (croce latina). In tal modo si genera una «leggenda metropolitana» religiosa senza fondamento, un mito o una favola, che può appagare solo i credenti sprovveduti e con poco discernimento e maturità. La Scrittura ci mette in guardia dinanzi alla favole religiose (1 Tm 1,4; 4,7; Tt 1,14).

     Chi inventa miti spiritualistici del genere, pensa di aver scoperto una profonda conoscenza e di doverla diffondere, per edificare i credenti e onorare Dio. In effetti, però, sta andando dietro al vento, spacciando menzogne (Mi 2,11), si sta nutrendo di vento (Os 12,2), sta traviando le persone, poiché sta seminando vento (Os 8,7), ossia non senso, speculazioni soggettive e arbitrarie, che non hanno alcun fondamento di verità. Oltre ai proclamatori dell’AT, anche Paolo metteva in guardia contro coloro che, non sopportando la sana dottrina, per «prurito di udire» si accumuleranno «insegnanti secondo le loro proprie voglie», e distogliendo le orecchie dalla verità, si volgeranno alle favole (1 Tm 4,3s). Pietro e gli altri apostoli non hanno diffuso «favole abilmente inventate», ma sono stati testimoni oculari dei fatti concernenti il Signore Gesù (2 Pt 1,16) e si sono basati sulla Parola di Dio (v. 19).

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Laminina_croce_OiG.htm

02-03-2015; Aggiornamento:

 

Bild-Pac ▲ Vai a inizio pagina ▲
Proprietà letteraria riservata
© Punto°A°Croce