Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia.

  Ecco le rubriche principali:
■ Scenario biblico
■ Vita di comunità
■ Abbecedario riflessivo
■ Ad acta
■ Dietro il velo
■ Casella postale biblica
■ Variazione delle costanti
■ Puntigli e indovinelli
■ Sapienza da quattro soldi
■ Massime e minime
■ Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

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QUANDO NELL’ERMENEUTICA

L’ERRORE STA NEL «DETTALIO»

 

 di Nicola Martella

 

Ho voluto usare tale immagine per aiutare passo per passo ad aguzzare lo spirito d’osservazione, per poi portare al problema dell’ermeneutica, ossia all’interpretazione di un testo. Ho fatto tale esperimento in rete con alcuni fratelli. Ecco i risultati.

 

1. Fase preliminare

     Di là dalla risata, quanti errori ci sono in questa foto?

 

     ■ Antonio Capasso: Rappoto? → N.d.R.: Giusto, ma solo uno?

     ■ Rita Fabi: Due. → N.d.R.: Solo due errori?

     ■ Stefano Frascaro: E che le direzioni delle nuvolette sono errate. → N.d.R.: Buona osservazione. È proprio rilevante? Che cosa ci dice ciò del fatto quando si attribuisce una cosa a un altro?

     ■ Michele Attruia: «Dentifricio», «qual è», «ho lavato»... però è stravecchia!

 

     ■ Nicola Martella: ‎Michele Attruia, «mi sono lavato» è corretto. Ti faccio notare, che se tale barzelletta è stravecchia, il vino invecchiato è il migliore. Non tutto ciò, che conosciamo noi, è conosciuto dagli altri. Qui il mio scopo è un altro, come vedrai…

     Inoltre, per rimanere «biblici» (con sole due «b» totali), ti ricordo la seguente sentenza del nostro Signore: «Ogni scriba, che diventa un discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa, il quale tira fuori dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie» (Mt 13,52).

     Quindi, non resta che questa raccomandazione gesuanica: «Va’, e fa’ tu la stessa cosa» (Lc 10,37). Noi vogliamo fare bene nel campo della giusta interpretazione testuale.

 

     ■ Antonio Capasso: Che «qual’è» sia un errore, non sono molto convinto. → N.d.R.: Lo è, poiché si dice «qual sono», quindi «qual» esiste anche a sé. Ad esempio, basta scrivere «qual’è» in Word, che viene indicato come errore.

 

     ■ Nicola Martella: Oltre a quelli riportati, ci sono i seguenti errori: manca un punto dopo «Sono preoccupato» e dopo l'ultima frase; manca altra punteggiatura intermedia; «E qual è il problema?» deve iniziare con maiuscola; «Pasta del Capitano» deve andare in  maiuscolo, essendo il nome di un prodotto.

     Ecco, infine, la versione corretta di tale dialogo:

     ▪ Un poliziotto dice all’altro: «Sono preoccupato. Mi sono lavato i denti...».

     ▪ L’altro chiede: «E qual è il problema?».

     ▪ Il primo spiega: «Il dentifricio non era mio. Sopra c’era scritto “Pasta del Capitano”. Ora, mi faranno rapporto».

 

     (Qui c'è ancora un errore madornale, chi lo trova?)

 

2. Fase d’approfondimento

     ■ Nicola Martella: Sul piano letterario e dell’interpretazione, che lezione possiamo imparare da tali dati che abbiamo raccolto?

 

     ■ Michele Attruia: Che non si può usare la Pasta del Capitano e neanche il Mentadent (perché non si dicono le bugie!). → N.d.R.: Solo questo?

     ■ Nicola Martella: Sul piano dell’analisi di un qualunque testo, che lezione possiamo imparare da quanto detto fin qui?

     ■ Stefano Frascaro: Che lezioni? Che tu fai l’esegesi anche a una barzelletta... ☺ → N.d.R.: Al contrario, che cosa possiamo imparare ai fini di una corretta esegesi dall’analisi di tale testo?

 

     ■ Nicola Martella: Gesù usava le parabole per illustrare il regno di Dio. Noi possiamo usare testi del genere per illustrare l’ermeneutica, la giusta interpretazione di un testo. Quindi, da quanto detto, che conclusioni traiamo per l’analisi di un testo?

     P.S.: Nella cosiddetta «versione corretta» c'è come errore «poliziotto», ma sulla fotografia si tratta di carabinieri! Come si può notare, è facile vedere, ma non guardare per intendere!

 

3. Fase dell’ermeneutica

     Che lezione possiamo imparare da tali dati, che abbiamo raccolto, ai fini dell’interpretazione di un testo? Se prepari spesso dei testi, meditazioni o messaggi, segui i seguenti consigli.

     ■ Le azioni umane sono toccate dall’imperfezione. → Quando scrivi qualcosa, controllala prima di renderla pubblica.

     ■ Il controllo a più occhi è più efficace. → Tu pensi che il tuo testo sia oramai perfetto? Magari fallo leggere a una persona di fiducia e ti accorgerai che troverà errori e cose, che tu hai trascurato di vedere, cose eccedenti o cose mancanti.

     ■ Leggendo un testo proprio o altrui, può succedere che tu capisca tutto, senza vedere gli errori, poiché il cervello ricostruisce in modo corretto ciò, che è sbagliato; così succede per tale barzelletta. → Quindi non fidarti di ciò che vedi, ma analizza le cose in profondità. Un certo testo dice una cosa giusta, ma al posto sbagliato o in modo errato? Qualcosa è formulato pieno di sentimento e pathos, ma è pieno di falsa dottrina?

     ■ L’errore sta spesso nel «dettalio»! Quindi, è facile non vederlo. → Non leggere soltanto un testo, ma leggilo attivamente e analizzalo.

     ■ Nell’analisi degli scritti dottrinali altrui può succedere la stessa cosa come nella lettura di tale barzelletta, ossia non rendendosi conto degli errori, che ci sono. Un certo testo, a una prima lettura può apparire originale e interessante, sebbene rimanga un certo retro-gusto imprecisato. A una seconda lettura, più attenta, ci accorgiamo delle false dottrine ivi contenute. Poi, il confronto comune fra credenti maturi su tale testo mette in luce tutta la problematica da differenti punti di vista.

 

Quando nell’ermeneutica l’errore sta nel «dettalio»! Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Ermeneut_errore_Mds.htm

24-08-2012; Aggiornamento: 19-09-2012

 

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