Studiando il libro dei Re e delle
Cronache mi sono imbattuto in questo problema: Il re Achazia di Giuda, secondo 2
Cronache 22,2 iniziò a regnare a 42 anni. 2 Re 8,26 dice invece che iniziò
a regnare a 22 anni. C'è una soluzione al problema diversa dal classico «errore
del copista»?
In generale, bisogna constatare che i
numeri nel libro delle Cronache si differenziano a volte da quelli dell’opera
dei Re. I motivi non sono sempre chiari e gli studiosi hanno fatto vari
tentativi di interpretazione. Bisogna dapprima notare che l’opera dei Re fu
scritta all’inizio dell’esilio babilonese per spiegare perché si era arrivato a
tanto. L’opera delle Cronache, invece, fu scritta dopo il ritorno dall’esilio
per incoraggiare l’edificazione del tempio e della comunità cultuale. Bisogna
pure tenere presente che copiare un manoscritto da un altro non era un’impresa
facile, dovendo accadere a mano; nonostante ciò è incredibile la concordanza dei
manoscritti e gli errori di copiatura sono abbastanza limitati e si riferiscono
a cose teologicamente marginali. Per questi motivi bisogna tener presente la
quantità delle varianti, oltre alle traduzioni antiche (greche, siriache, ecc.).
Bisogna anche tener presente che il testo della Settanta (= traduzione greca
dell’AT) e di Qumran è più antico della revisione fatta dai cosiddetti Masoreti
durante il primo Medioevo. I Masoreti, temendo che si perdesse la «corretta
pronuncia» del testo ebraico, che fin lì era consonantico, vi apposero una
puntazione vocalica; in effetti, essi puntarono il testo secondo la tradizione
consolidata ai loro tempi. Il cosiddetto «testo ricevuto» (textus receptus)
si basa di solito su quello masoretico; gli errori contenuto in tale «testo
canonico», si sono poi perpetuati nel tempo. Una critica testuale che tenga
presente il testo pre-masoretico, quello di Qumran e le antiche traduzioni, è
importante per stabilire un testo corretto.
Ad avere «42 anni» in 2 Cronache 22,2 è proprio il testo masoretico; esso
recita: bën-’arebbā`îm ûšettajîm šānāh «figlio di quaranta e
due anno» (= quarantaduenne). Il Codice Lagardiano della Settanta (la traduzione
greca dell’AT fatta nel 3° secolo a.C.) e la Siriaca hanno qui «22» come nel
Testo Masoretico di 2 Re 8,26. Bisogna anche ricordare che la Settanta nel
Codice Alessandrino e nel Codice Vaticano ha in 2 Cronache 22,2 addirittura
«20», un chiaro errore del copista che ha tralasciato «e due». In 2 Re 8,26 il
testo recita: bën-`ëśerîm ûšettajîm šānāh «figlio di venti e
due anno» (= ventiduenne). Penso che effettivamente i copisti masoretici si
siano sbagliati 2 Cronache 22,2 così come hanno fatto, prima di loro, i copisti
del Codice Alessandrino e del Codice Vaticano. Essi hanno letto ’arebbā`îm
«quaranta» invece che `ëśerîm «venti».
Nonostante i passi in cui ci sono delle varianti e che in effetti sono
relativamente pochi quelli rilevanti, visto che la critica testuale può aiutare
a spiegarli ed a risolverli, è straordinaria la quantità dei manoscritti della
Bibbia in nostro possesso (a ciò si devono le varianti!) e l’attendibilità di un
testo trasmesso da millenni. Ciò rimane nella storia della letteratura un caso
unico.
Per ulteriori informazioni si consulti
Radici 3-4 sull'opera dei Re e delle Cronache e il
Manuale Teologico dell’Antico Testamento.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Copisti_errori-R12.htm
30-03-07; Aggiornamento: 30-06-2010 |