Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Radici 5-6

 

NT: Persone e contingenza

 

 

 

 

Oltre alle parti introduttive (Bibbia, AT) e al Giochimpara finale, il libro contiene due parti distinte dell’AT: l’Epoca Babilonese e l’Epoca Persiana. In appendice ci sono tre excursus:
■ I nomi ebraici di Dio
■ Il patto, i patti e i testamenti
■ La Bibbia fra criticismo e modernismo.

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca babilonese («Libri storici e profetici III»):
■ L’epoca babilonese in generale
■ Sofonia
■ Habacuc
■ Geremia
■ Lamentazioni
■ Daniele
■ Ezechiele
■ Il tempo dell’esilio. 

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca persiana («Libri storici e profetici IV»):
■ L’epoca persiana in generale
■ Esdra-Nehemia
■ Ester
■ Aggeo
■ Zaccaria
■ Malachia
■ L’epoca intertestamentaria.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DALL’AVVENTO ALLA PARUSIA 2:

SCHEMA CANONICO O RAGIONATO?

 

 di Nicola Martella

 

1. Contributo {Tonino Mele}

2. Risposta {Nicola Martella}

3. Replica {Tonino Mele}

 

 

Un gruppo di studio di responsabili di chiesa usa il mio libro «Dall’avvento alla parusia» come testo. Di ciò abbiamo già parlato nella prima parte: ► Dall’avvento alla Parusia 1: Aspetti introduttivi. In questa seconda parte vengono poste questioni relative alla suddivisione dei libri biblici per uno studio più effettivo. Rispondo a tale questione, mostrando l’efficacia di una suddivisione dei libri secondo uno schema ragionato. Alla fine mostro con una provocazione quanto sia importante una lettura e analisi secondo i destinatari effettivi di un libro.

 

 

1. Le questioni {Tonino Mele}

 

Caro Nicola, siamo giunti al nostro secondo incontro di studio sul tuo libro, e credo di dover girare prima a te una domanda che tratteremo: «Nel libro si fa una differenza tra schema canonico e schema ragionato del NT e si segue lo schema ragionato. Perché studiare il NT da questa prospettiva? Qual è il vantaggio?». Grazie per la tua risposta. Buona giornata. {Tonino Mele; 17 novembre 2009}

 

 

2. Le risposte {Nicola Martella}

 

Lo schema ragionato ha molti vantaggi. Lo mostravo già nell’Antico Testamento a proposito dei libri storici e profetici, divisi per epoche (suddivisione cronologica). Ecco lo schema per i libri profetici [Nicola Martella, Radici 3-4 (Punto°A°Croce, Roma 1994), pp. 116s.]:

 

Era assira

Ab, Gle, Gna, Os, Am, Is, Mi, Na

Era babilonese

Sf, Gr, Hb, Dn, Ez, Lm

Era persiana

Ag, Zc, Ml

 

All’Era persiana bisogna aggiungere i libri storici (Esd-Ne; Est) per completare il quadro. I libri della stessa epoca hanno gli stessi o simili problemi (nemici esterni, problemi spirituali e morali, minacce). I profeti, vivendo nella stessa cultura dell’epoca, usano immagini, linguaggio e concezioni simili.

     Lo stesso avviene nel nuovo Testamento. Qui non è tanto un problema di cronologia, ma di destinatari. Chi non ha un pensiero teologico differenziato, attinge indifferentemente, ad esempio, dall’epistola di Giuda o da quella ai Colossesi; tanto, si dice, è tutta Parola di Dio. Inoltre c’è anche, come qualcuno l’ha definito, «l’orgoglio dell’ulivastro», ossia dei cristiani gentili che attribuiscono malsanamente tutto a sé, avendo messo Israele fuori uso concettualmente (teologia della sostituzione) o di fatto.

     Non pochi problemi dottrinali (si pensi alla cosiddetta «perdita della salvezza» tratta da Eb) sono nati dal fatto che si è attinto alle epistole scritte ai credenti ebrei, senza tenerlo presente e senza differenziare.

     È chiaro che le epistole scritte ai credenti o alle chiese gentili erano accomunate da problemi simili; lo stesso dicasi per quelle scritte ai credenti o alle chiese giudaiche. In quest’ultimo caso gli apostoli giudaici poteva premettere un linguaggio teologico e un’ampia conoscenza dell’AT (cfr. Eb 11 e le carrellate di fatti e personaggi biblici nelle epistole di Pietro e di Giuda), cosa che non potevano dare per scontato quando scrivevano ai credenti o alle chiese gentili (pochi concetti, questioni solo centrali e sempre sufficientemente spiegati; cfr Gal 3). Un’eccezione è chiaramente l’epistola ai Romani, che è ibrida quanto a destinatari, rispecchiando la particolare situazione del cristianesimo romano; qui si tratta di un trattato teologico a sé, messo poi in forma di epistola.

     Altra categoria sono le epistole che Paolo scrisse a singole persone, specialmente ai suoi collaboratori Timoteo e Tito. Lo stesso dicasi delle tre epistole di Giovanni.

     Tale questione per il NT l’ho presentata nella «Prefazione all’opera», in cui appare la seguente struttura [Nicola Martella, Dall’avvento alla parusia, Panorama del NT 1 (Fede controcorrente, Roma 2008).]:

 

Dall’avvento alla parusia

Mt-Gv, At, Ap

Ai cristiani giudaici

Eb, Gcm, 1 Pt, 2 Pt, Gd

Alle chiese delle nazioni

Rm, 1 Cor, 2 Cor, Gal, Col; Ef, Fil, 1 Ts, 2 Ts

Epistole personali e pastorali

1 Tm, 2 Tm, Tt, Flm, 1 Gv, 2 Gv, 3 Gv

 

Nella prefazione si trova anche un’ampia spiegazione di questa scelta e delle singole parti di questo schema. Chiaramente tale intento palesa la speranza che un giorno possano essere pubblicati anche gli altri tre gruppi del «panorama biblico del NT». Il secondo volume spiegherebbe certamente la particolare dinamica delle epistole cristiani giudaici, cosa che farebbe molta chiarezza in merito.

     Ad esempio, esso una piccola sfida per una discussione controcorrente. Pietro scrivendo la sua prima epistola ai cristiani giudaici, «agli eletti che vivono come forestieri nella diaspora» (ossia rispetto a Israele; 1 Pt 1,1), disse loro: «Ma voi siete una generazione eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio s’è acquistato, affinché proclamiate le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce» (1 Pt 2,9; cfr. v. 10: era comprensibile solo a chi conosceva Os 1,9ss; 2,1.23). Si noti che una cosa è se ciò fosse stato detto a tutti i credenti in modo indifferenziato, un’altra se ciò riguardava solo gli ebrei credenti quale nuovo nucleo del «popolo che Dio s’è acquistato», ossia del nuovo Israele in contrapposizione all’Israele storico (Gal 6,16 «Israele di Dio»). Tali cristiani giudaici erano gli «eletti secondo la prescienza di Dio Padre» (1 Pt 1,2) in contrapposizione alla massa, una «generazione eletta» in contrapposizione a una generazione che aveva fallito rifiutando Gesù quale Messia e, come tali, un «regale sacerdozio» dapprima in mezzo all’Israele storico e, in senso lato, nel mondo («affinché proclamiate le virtù di Colui…»).

     Chiaramente anche i cristiani gentili possono attingere da ciò delle applicazioni; ma una cosa è l’esegesi, altra cosa sono le possibili applicazioni basate sull’analogia spirituale.

 

 

3. Replica {Tonino Mele}

 

Caro Nicola, domenica abbiamo finalmente ripreso lo studio di «Avvento e Parusia» e abbiamo trattato la domanda oggetto del tuo ultimo appunto su «schema canonico e schema ragionato». Il tuo contributo è stato apprezzato e ci ha convinto che un approccio ragionato alle Scritture rende più fecondo lo studio delle stesse. Grazie. Dio ti benedica. {3 febbraio 2010}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Avvento_Parusia2_canone_R56.htm

18-11-2009; Aggiornamento: 30-06-2010

 

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