Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Malattia e guarigione 1

 

NT: Testo biblico

 

 

 

 

La salute fra scienza, religioni e ideologie — Malattia e guarigione 1:

   Ecco le parti principali:
■ La questione della medicina e delle sue alternative
■ Guarigione e problematica
■ La medicina e la Bibbia

 

Dizionario delle medicine alternative — Malattia e guarigione 2:

   Ecco il procedimento usato per i singoli temi:
■ Presentazione del metodo o della problematica
■ Analisi critica scientifica, medica, razionale
■ Punto di vista biblico e valutazione della questione nel cristianesimo
■ Possibili alternative.

 

Inoltre ci sono anche queste parti:
■ Fatti, casi ed eventi nella paramedicina
■ Registro delle voci
■ Registro ragionato delle voci

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

Malattia e guarigione 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LA «BESTIA» RAPPRESENTA LO PSEUDO-MESSIA

O IL MESSIA?

 

 di Nicola Martella - Argentino Quintavalle

 

 

1.  UN TESTO INQUIETANTE: A proposito di Apocalisse 13, Giuseppe Cappalonga ha scritto, tra altre cose, quanto segue, qualcosa di molto inquietante (la formattazione è stata adattata).

«[…] È molto interessante che tutte le attività descritte in questo capitolo, e di solito riferite al maligno, possono essere riferite in senso positivo anche all’opera di Dio!

     Forse qualcuno non digerisce che il titolo di “bestia” sia associato alla persona di Gesù, ma non comporta forse una simile realtà l’essere diventato uomo, simile a noi in tutto tranne che nel peccato? Dimentichiamo le “bestie” adoperate per descrivere la sua missione e la sua opera, come Egli è paragonato a “un verme circondato da grossi tori, cani, leoni e bufali” (Salmo 22), o al “serpente” innalzato nel deserto (Giovanni 3) o al “leone” di Giuda (Ap. 5)? Dimentichiamo forse come Egli sia diventato peccato per noi, caricandosi di tutte le nostre colpe? Io non riesco a leggere questo capitolo senza vederci ANCHE Gesù.

     Varie espressioni mi ricordano di Gesù quale “bestia senza pari” (Ap 13,4):

     ■ v. 3: la ferita mortale guarita, la sua risurrezione!

     ■ v. 3: la meraviglia suscitata da Gesù in tutto il mondo!

     ■ v. 4: imparagonabile! Chi è simile… chi può combattere contro di lei?

     ■ v. 5: il potere datole: “Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra…” (Matteo 28,18)!

     ■ v. 5: proferiva parole arroganti (letteralmente GRANDI COSE = ricordi Maria nel suo canto, “Grandi cose mi ha fatto il Potente”? Luca 1,49. Spesso la parola tradotta “arrogante” è semplicemente “grande” e ha una connotazione neutra e non necessariamente negativa!).

     ■ vv. 7-8: guerra ai santi e vincerli: questa guerra rappresenta sia quella del dragone (Satana) contro l’umanità in generale sia quella di Gesù contro il male e gli increduli per vincere alcuni per sé da ogni nazione e sia, infine e molto importante, quella dei credenti insieme a Gesù… la preposizione ai può indicare sia contro sia con.

     ■ v. 9: Orecchio! Attenzione: qui viene il bello, la cosa più importante che richiede una saggezza particolare, una rivelazione dall’Alto! Chi deve andare in prigione vada pure e chi alla spada vada pure! Chi va alla spada? Vedi vv. 12-14: la testa che era stata ferita e guarita! Potrebbe essere che Dio pensi al sacrificio supremo del Figlio!?». (tratto da «Apocalisse 13: Nel cuore della rivelazione… senza veli!», pp. 4s).

 

 

2.  UNA PRIMA REAZIONE (N. Martella): Quando un amico mi ha mandata tale testo, il mio commento a caldo è stato il seguente: «Mio caro, che “dotta confusione” basata su “un’analogia versettologica rovesciata”. Questo supera chi vede il Messia in tutti in cavalieri, vestiti di bianco, seduti su cavalli bianchi! Mi vengono a mente le parole del profeta che lanciò il guai a chi chiamava luce tenebre e viceversa, dolce amaro e viceversa, e così via! (Is 5,20; cfr. Gcm 3,11). Povera chiesa locale pasturata con cibo del genere!».

     Invece di fare una corretta esegesi, qui si cancella dialetticamente ogni differenza. Mi ricorda l’interpretazione che l’antica gnosi faceva di Genesi 3 e di Giuda, e che l’ermetismo e l’esoterismo fanno ancora tutt’ora. Abbiamo bisogno di un nuovo gnosticismo in cui i pneumatici odierni ci spieghino contenuti ermetici profondi, non alla portata di tutti, e magari ci rivelino addirittura le stesse “profondità di Satana”(Ap 2,44)?. Una corretta esegesi è l’analisi corretta del testo nel suo contesto (storico, letterale, culturale) per risalire al pensiero (non dell’esegeta ma) dell’autore! Tutto il resto è arbitraria proiezione (eisegesi)!

     Per l’approfondimento cfr. in Nicola Martella, Dizionario delle medicine alternative, Malattia e guarigione 2 (Punto°A°Croce, Roma 2003), gli articoli: «Ermetismo», pp. 142s; «Esoterismo e Bibbia», pp. 157-164.

     Ho chiesto ad Argentino Quintavalle di prendere posizione su tale eisegesi (proiezione spuria nel testo di contenuti eterogenei a essa), mostrando le assurdità inerenti a tale ragionamento, alfine di pubblicare il tutto sul sito. Essa segue qui sotto.

 

 

3.  OBIEZIONI E RIFLESSIONI (A. Quintavalle): Questo scritto non è uno scherzo o un errore, ma è l’interpretazione ufficiale del Centro Cristiano Evangelico di Trento (nella persona di Giuseppe Cappalonga), il quale sostiene che la bestia di Apocalisse 13, verso cui tutta la terra meravigliata andò dietro… e che riceve il potere dal dragone (cioè Satana, vedi Ap 12,9)… e che proferiva bestemmie… e che aprì la bocca per bestemmiare contro Dio… non rappresenta altro che una metafora di Gesù Cristo! Che il Signore possa perdonare una simile enormità.

     Voglio tranquillizzare quanti hanno letto tale commento e fossero stati presi dal dubbio.

     ■ Ecco qui di seguito ciò che dice l’Apocalisse riguardo la fine della bestia: «E la bestia fu presa, e con lei fu preso il falso profeta che aveva fatto i miracoli davanti a lei, coi quali aveva sedotto quelli che avevano preso il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua immagine. Ambedue furono gettati vivi nello stagno ardente di fuoco e zolfo» (Ap 19,20). «E saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli» (Ap 20,10).

     ■ Riguardo all’Agnello di Dio leggiamo che è, insieme a Dio: il tempio della nuova Gerusalemme (Ap 21,22) e il suo luminare (Ap 21,23); inoltre a lui appartiene il libro della vita (Ap 21,27).

 

Ma come è possibile aver dato una interpretazione rovesciata della verità? Aver chiamato bianco il nero; giorno la notte; bene il male?

     Vuole la tradizione ebraica che la conoscenza della Torah si snodi lungo quattro sentieri: il Pešat (interpretazione letterale); il remez (accenno ai contenuti inespressi ma reperibili nelle iterazioni del testo stesso); il daraš (o svisceramento, lo strumento che plasma il midraš o commento); e infine il sod (il segreto). Le iniziali dei nomi dei quattro sentieri formano la parola PRDS che si legge pardes e significa «giardino».

     Sempre la tradizione ebraica vuole che molti maestri tentassero di entrare nel PARDES, con l’intento di conoscerlo da cima a fondo (= avere tutta la conoscenza) per meglio insegnare ai discepoli. Sta di fatto che solo quattro ci riuscirono, e di questi quattro il primo morì per la troppa fretta e il secondo prese un abbaglio che lo accecò, mentre il terzo diventò addirittura un altro, come dire che perse la ragione a forza di lambiccarsi il cervello. Cauto, misurato e determinato nel dare tempo al tempo, il quarto solamente riuscì a far propri i sensi dei quattro sentieri del Pardes.

     Questa storia insegna che un approccio sbagliato verso la conoscenza può causare molti danni, tra cui l’accecamento e la perdita stessa della ragione.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Ap_13_MeG.htm

24-04-2007; Aggiornamento: 30-06-2010

 

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