Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Dopo una introduzione alle problematiche della teologia dell’AT, segue il dizionario teologico dell’AT.

   Ecco le parti principali dell’introduzione alla teologia dell’AT:
■ Il compito e l’oggetto della Teologia dell’AT
■ Le posizioni teologiche più ricorrenti
■ I patti e gli altri approcci
■ Contro l’appiattimento storico e teologico dell’AT.

 

Al dizionario teologico dell’AT sono acclusi un registro delle voci e un registro ragionato delle stesse detto «percorsi teologici».

 

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I Cronache

 

Selman Martin J., I Cronache (GBU, 2004).

 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori. Quelli attivi hanno uno sfondo bianco)

 

Nicola Martella

Secondo

Terzo

Quarto

 

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Nicola Martella: Se si fa una rapida ricerca in Internet, si prende atto che di Martin J. Selman nel «Tyndale Old Testament Commentary» compaiono già da tempo sia 1 Cronache, sia 2 Cronache. Ricordiamo che in Origine 1 Cr e 2 Cr erano un’unica opera che aveva un unico fine teologico. Se si analizza il panorama teologico, si deve prendere atto che l’opera del Cronista è purtroppo scarsamente commentata, sebbene abbia costituito una rivisitazione della storia dell’Israele biblico in epoca post-esilica. Si è fatto notare che chiamare quest’opera «Cronache» sia una definizione infelice, poiché essa va di là dalla semplice «cronaca» dei fatti.[1]

     La prospettiva ermeneutica del Cronista non è chiara: avrebbe scritto nel senso di una teologia pastorale (Selman) o da «esegeta» o «primo teologo dell’Antico Testamento» (P.R. Ackroyd). L’assemblea, a cui aveva parlato, era l’Israele ormai distante dai giorni precedenti di benedizione e che aveva attraversato una stagione di giudizio. I libri di 1 Cr e 2 Cr indirizzarono una parola divina di guarigione e riaffermarono la speranza di ripristino per una nazione che necessitava di mettere nuovamente la propria fiducia nelle promesse di Dio e di rimodellare la propria vita nei confronti di Dio.

     Il Cronista espose i fatti biblici così come li conobbe, tessendo abilmente il suo commento nel testo della storia d’Israele. Il suo tema era lineare: le promesse di Dio rivelate nell’alleanza davidica erano fidate ed effettive come il Dio che le aveva emesse. Al riguardo egli ricorse a discorsi e sermoni, che incastonò nella narrazione dei fatti. In tutto ciò le finalità teologiche del Cronista avevano chiaramente un taglio sacrale (la centralità del tempio e del culto) e messianico (la linea davidica).

     In inglese Martin J. Selman presenta in due volumi un’eccellente interpretazione di questi libri dell’Antico Testamento che, sebbene profondi sono purtroppo ancora trascurati. Il primo volume (1 Cr), ora tradotto in italiano, offre una completa introduzione che esamina il metodo del Cronista, compendia i temi teologici più importanti e fa da accesso prezioso nel cuore dell’opera, che oggigiorno si presenta come 1 e 2 Cronache. Il commento di Selman è lineare e limpido.

     Martin J. Selman insegna Antico Testamento allo «Spurgeon College» di Londra, dove è anche vice-preside. È responsabile della «Stoneleigh Baptist Church» di Surrey. Fa parte del comitato che sta rivedendo il testo della Bibbia «New International Version». {Nicola Martella, recensione comparsa in Lux Biblica 31 (IBEI, Roma 2005), pp. 219s}

 

      [1]       Questo titolo proviene da Gerolamo (345-420 d.C.). Infelice era già il titolo «Paralipomeni» nella versione greca, ossia gli eventi tralasciati rispetto alla storiografia di 1-2 Sm e 1-2 Re.

 

 

Secondo:

 

 

Terzo:

 

 

Quarto:

 

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Ricordiamo che ognuno può mandare la recensione di un libro da lui letto o anche solo le sue osservazioni al riguardo. Tutto ciò rispecchia esclusivamente le convinzioni di chi si esprime e non necessariamente quelle della redazione di «Fede controcorrente» sull’argomento.

 

Aggiornamento: 01-05-07

 

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