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Nicola Martella:
Se si fa una rapida ricerca in Internet, si prende atto che di
Martin J. Selman nel «Tyndale Old Testament
Commentary» compaiono già da tempo sia 1 Cronache, sia 2 Cronache. Ricordiamo
che in Origine 1 Cr e 2 Cr erano un’unica opera che aveva un unico fine
teologico. Se si analizza il panorama teologico, si deve prendere atto che
l’opera del Cronista è purtroppo scarsamente commentata, sebbene abbia
costituito una rivisitazione della storia dell’Israele biblico in epoca
post-esilica. Si è fatto notare che chiamare quest’opera «Cronache» sia una
definizione infelice, poiché essa va di là dalla semplice «cronaca» dei fatti.
La prospettiva ermeneutica del Cronista
non è chiara: avrebbe scritto nel senso di una teologia pastorale (Selman) o da
«esegeta» o «primo teologo dell’Antico Testamento» (P.R. Ackroyd). L’assemblea,
a cui aveva parlato, era l’Israele ormai distante dai giorni precedenti di
benedizione e che aveva attraversato una stagione di giudizio. I libri di 1 Cr e
2 Cr indirizzarono una parola divina di guarigione e riaffermarono la speranza
di ripristino per una nazione che necessitava di mettere nuovamente la propria
fiducia nelle promesse di Dio e di rimodellare la propria vita nei confronti di
Dio.
Il Cronista espose i fatti biblici così
come li conobbe, tessendo abilmente il suo commento nel testo della storia
d’Israele. Il suo tema era lineare: le promesse di Dio rivelate nell’alleanza
davidica erano fidate ed effettive come il Dio che le aveva emesse. Al riguardo
egli ricorse a discorsi e sermoni, che incastonò nella narrazione dei fatti. In
tutto ciò le finalità teologiche del Cronista avevano chiaramente un taglio
sacrale (la centralità del tempio e del culto) e messianico (la linea davidica).
In inglese Martin J. Selman presenta in
due volumi un’eccellente interpretazione di questi libri dell’Antico Testamento
che, sebbene profondi sono purtroppo ancora trascurati. Il primo volume (1 Cr),
ora tradotto in italiano, offre una completa introduzione che esamina il metodo
del Cronista, compendia i temi teologici più importanti e fa da accesso prezioso
nel cuore dell’opera, che oggigiorno si presenta come 1 e 2 Cronache. Il
commento di Selman è lineare e limpido.
Martin J. Selman insegna Antico Testamento allo «Spurgeon
College» di Londra, dove è anche vice-preside. È responsabile della «Stoneleigh
Baptist Church» di Surrey. Fa parte del comitato che sta rivedendo il testo
della Bibbia «New International Version». {Nicola Martella, recensione comparsa
in
Lux Biblica 31 (IBEI, Roma 2005), pp. 219s}
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