Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Le Origini 1

 

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Recensioni Punto°A°Croce

 

 

 

L’opera si presenta in due volumi ed è organizzata come segue:

1° volume (Temi delle origini): Gli articoli introduttivi e i temi di approfondimento

2° volume (Esegesi delle origini): Il commento particolareggiato basato sul testo ebraico (comprende anche una traduzione letterale posta alla fine)

   Se si eccettua la prima parte del primo volume, che introduce a Genesi 1,1-5,1a, per il resto ambedue i volumi dell’opera sono suddivisi rispettivamente secondo le seguenti parti:
■ La creazione del mondo e dell’uomo 1,1-2,4a
■ L’essere umano nella creazione 2,4b-25
■ La caduta primordiale e il suo effetto 3
■ La fine del resoconto su Adamo 4,1-5,1a.

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Le Origini 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LA SCATOLA NERA DI DARWIN

 

Michael J. Behe, La scatola nera di Darwin. La sfida biochimica all’evoluzione. Con postfazione aggiornata (Alfa & Omega, Caltanissetta 2007), pp. 392, € 21,90.

 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori. Quelli attivi hanno uno sfondo bianco)

(Categorie: Descrizione, Prefazione, Recensione, Studio critico, Testimonianza)

 

Fernando De Angelis

Secondo

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Fernando De Angelis: Ho molto apprezzato questo libro, anche se farò presente qualche perplessità. Sembra riduttivo cominciare con l’esaltarne l’efficacia divulgativa, ma lo consiglierei a tutti quelli che vogliono comunicare sia ai vertici della cultura che al grande pubblico, senza con questo rinunciare all’elevatezza e alla precisione del contenuto. È stata una lettura piacevole e, dato che la sua pubblicazione in inglese (2006) ha suscitato una vasta eco, è stata anche un’opportunità di fare un giro di ricognizione su ciò che circola nel dibattito odierno.

     L’autore non è un creazionista tipico, perché accetta che gli esseri viventi possano essersi originati miliardi d’anni fa da un progenitore unico (p. 32), in ciò facilitato dal suo essere cattolico (p. 306). Fa semplicemente notare che per Darwin la cellula era una «scatola nera» della quale allora non si conosceva niente. L’attuale «neo-darwinismo», poi, è sì il risultato della «sintesi» delle conoscenze in seguito acquisite da diverse discipline (biologia, anatomia comparata, geologia, paleontologia e altre), ma quando è stato formulato (metà del ‘900) la biochimica non s’era ancora sviluppata.

     La successiva scoperta dei meccanismi molecolari della cellula, che sono risultati d’una complessità incredibile, non ha portato a un ripensamento dei neo-darwinisti, i quali hanno ignorato il problema di come strutture così coordinate si siano potute originare attraverso mutazioni casuali e graduali.

     Sul Monte Rushmor sono stati scolpiti in grande i volti di quattro famosi presidenti degli Stati Uniti e nessuno crede che siano frutto dell’erosione operata da agenti naturali. Anche nella cellula troviamo chiari segnali di «Disegno» nei sistemi «Irriducibilmente Complessi», cioè in quei sistemi che (come le trappole per topi) sono costituiti da più parti, le quali si coordinano per un preciso scopo (coagulazione del sangue, flagello, sistema immunitario, sintesi delle varie sostanze e altro).

     Perché allora ci si rifiuta di prendere atto delle nuove conoscenze scientifiche? L’autore elenca alcuni motivi storici e filosofici, ma che nulla hanno a che vedere con la scienza. Anzi, siccome sull’origine dei sistemi biochimici complessi non esistono pubblicazioni pertinenti fornite di specifici dati, sull’origine per evoluzione di questi sistemi non s’arriva neppure a produrre delle vere ipotesi scientifiche, ma ci sono solo affermazioni dogmatiche di «devoti dell’evoluzione» che sono acriticamente recepite da altri «devoti».

     A questi rilievi gli evoluzionisti rispondono come al solito, cioè col silenzio, emarginando i dissidenti, immaginando scenari evoluzionisti non supportati da fatti, dichiarandosi fiduciosi che la risposta si troverà nel futuro e rifugiandosi spesso nel «possibile». Per fare un esempio, riconoscono che non è facile comporre a caso la Divina Commedia, ma se uno si mette a battere ciecamente sulla tastiera è pur sempre «possibile» e se ne può calcolare la probabilità, che è di 10-x. Non importa quanto sia grande la x (cioè quanto sia piccola la possibilità), perché alla fine resta sempre l’impressione che sia «possibile», specie se il tutto viene spalmato su miliardi d’anni e proiettato in un mondo fantastico, dove non si sa bene cosa sia successo e perciò dove tutto è «possibile».

     A questo proposito (p. 318) Behe cita Dawkins, che è un quotato divulgatore d’un evoluzionismo radicale, il quale invita a non credere al miracolo nemmeno se una statua di marmo comincia a muovere su e giù il braccio: è «possibile» che sia dovuto solo a una particolare disposizione casuale degli atomi. [R. Dawkins, L’orologiaio cieco (Rizzoli, Milano 1988), p. 236s.] Insomma, spesso non sono i fatti a determinare la propria visione del mondo, ma è la visione del mondo prescelta che ci fa selezionare i fatti.

     Il libro chiarisce bene cosa si deve intendere per «Disegno Intelligente», una concezione che vuole semplicemente affermare che le strutture biologiche impongono di presupporre un «progetto» e perciò un «Progettatore», ma senza andare oltre, cioè senza andare a precisarne la natura.

     L’Introduzione all’edizione italiana è di Giuseppe Sermonti, cioè dello scienziato italiano che si è per primo esposto (e anche più di altri) nel contrastare il darwinismo, riaprendo il dibattuto sulle origini e accentandone di pagarne il prezzo (ostracismo dei colleghi e ostacoli alla carriera). Il Discovery Institute di Seattle (USA) si è proposto di diffondere la concezione della vita come «Disegno Intelligente» (ID) e il libro di Behe è stato un fondamento di quella concezione. Non a caso, l’ultimo libro di Sermonti (2006) è stato proprio pubblicato dal Discovery Institute (Why is a Fly not a Horse?, cioè Perché la mosca non è un cavallo?). Sermonti è in piena sintonia con Behe perché anche lui, pur contrastando il darwinismo, non intende certo prendere la Genesi alla lettera.

     L’unica mia perplessità riguarda il fatto che la casa editrice è evangelica. Sermonti e Behe sono uomini di scienza che fanno un’opera utilissima, esponendo il loro lavoro dalle cattedre. Sono convinto che non hanno alcun desiderio di salire su un pulpito, ma se qualcuno fa rimbalzare il loro pensiero in un contesto di chiese evangeliche, certi dettagli acquistano un’altra rilevanza. Personalmente vedo una contraddizione fra Bibbia ed evoluzionismo, non sanabile da quello che si definisce «evoluzionismo teista», «creazionismo progressivo» o «creazionismo dei tempi lunghi»: gli editori, invece, presumo che non abbiano questo tipo di problemi.

 

Sulla questione Bibbia e scienza, creazione ed evoluzione cfr. in Nicola Martella, Temi delle origini. Le Origini 1 (Punto°A°Croce, Roma 2006) «L’interpretazione della Genesi», pp. 25-48; «La Genesi e la scienza», pp. 181-195. ● Sull’età dell’universo cfr. qui gli articoli «Giorni, ere, genealogie», pp. 104-114; «Creazione continua o discontinua?», pp. 115-127. ● Sulla critica biblica cfr. qui «Genesi 1-2 e la critica biblica», pp. 54-64. ● Per la parte esegetica cfr. Nicola Martella, Temi delle origini. Le Origini 2 (Punto°A°Croce, Roma 2006).

 

 

Secondo:

 

 

Terzo:

 

 

Quarto:

 

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Ricordiamo che ognuno può mandare la recensione di un libro da lui letto o anche solo le sue osservazioni al riguardo. Tutto ciò rispecchia esclusivamente le convinzioni di chi si esprime e non necessariamente quelle della redazione di «Fede controcorrente» sull’argomento.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/Rez/2-Scatola_nera_Darwin_Ori.htm

01-10-07; Aggiornamento:

 

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