Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Il sabato, l’anno sabbatico e il giubileo.

 

Ecco le parti principali:
■ Il patto, l'etica e il pensiero sabbatico
■ Il sabato nell’Antico Testamento, nel giudaismo, nel Nuovo Testamento e relative questioni odierne
■ L’estensione del sabato: l’anno sabbatico e lo jôbel nella Torà e nella storia
■ L’ideale e le funzioni teologiche risultanti
■ Excursus: Storia del giubileo cattolico
■ Le feste principali in Israele.

 

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GIUDAISMO E GIUDAIZZANTI

 

Giampaolo Natale, Giudaismo e giudaizzanti. Le eresie giudaizzanti del primo secolo e della cristianità odierna (Edizioni Lulu, marzo 2010).

 

1. Entriamo in tema (Nicola Martella)

2. Indice

3. Prefazione (Guglielmo Standridge)

4. Introduzione (Giampaolo Natale)

 

Clicca sulle frecce iniziali per andare avanti e indietro

 

 

1.  ENTRIAMO IN TEMA (Nicola Martella): Ho avuto modo di visionare il materiale di Giampaolo Natale fin dalla prima stesura, dando consigli di tipo tecnico e facendogli presente gli articoli, che avevo scritto su tale tema sul mio sito «Fede controcorrente» all’interno della rubrica «Giudaismo». Come mostrano le sue note e la sua bibliografia, egli ha fatto buon uso sia di tali articoli, sia di altra mia letteratura teologica, usando correttezza.

     Oltre a ciò, tale collaborazione è mostrata dal fatto che egli si è reso disponibile a collaborare per alcuni articoli per il mio sito.

Giudaico-messianici ed etero-cristiani {Giampaolo Natale - Nicola Martella} (A)

Israele odierno fra ammirazione e biasimo {Giampaolo Natale - Nicola Martella} (A)

 

Oltre a tali articoli, i suoi contributi qualificati sul tema giudaismo si trovano qui di seguito:

Costumi dei cristiani giudaici e questioni connesse {Nicola Martella} (T)

Falsi maestri fra i giudeo-messianici odierni {Nicola Martella} (T)

Israele odierno fra ammirazione e biasimo? Parliamone {Nicola Martella} (T)

Israele quale «fratello maggiore»? {Nicola Martella} (T)

 

Infine, compare pure, in appendice a questo suo libro, come segno di collaborazione, un mio articolo: «Falsi maestri giudeo-cristiani fra le chiese del NT» (pp. 167-173).

     Avendo seguito nel tempo tale opera e conoscendone i contenuti, confermo la serietà dell’autore e il rigore della sua ricerca. Chiaramente condivido sia l’analisi storica e teologica, sia le conclusioni.

     Ecco una nota al margine riguardo a Donato Manduzio. Una certa cecità fu quella degli evangelici, i quali non seppero dialogare sufficientemente con lui sulla verità del nuovo patto. Allarmati a causa delle sue tesi, lo marginarono e contribuirono così alla sua radicalizzazione e al suo passaggio nel giudaismo.

     Il mio augurio è che questo libro contribuisca a togliere il velo a quei cristiani, che hanno preso o stanno prendendo una piega giudaizzante, specialmente a coloro che abbracciano singolari miscele fatte di legalismo giudaico e misticismo carismatico.

     La formattazione e il grassetto nei testi, che seguono, sono redazionali.

    Per maggiori dettagli e altro (copertina, anteprima, acquisto) si veda qui alla pagina dell'editore.

 

 

2.  INDICE

 

Prefazione di Guglielmo Standridge 5

Introduzione 7

 

CAPITOLO 1 - Il contesto storico dell’eresia giudaizzante 11

1.1. Cos’è eresia? 11

1.2. Chi erano i falsi dottori? 13

1.3. Come si diffondeva l’eresia giudaizzante? 17

1.4. Come s’ampliava l’eresia giudaizzante? 19

 

CAPITOLO 2 - L’applicazione dell’eresia giudaizzante 27

2.1. La circoncisione 29

2.2. La purezza 35

2.3. I sacrifici al tempio 39

2.4. La decima 46

2.5. Il sabato 51

2.6. Le festività 59

2.7. Conclusione 81

 

CAPITOLO 3 - L’attualità dell’eresia giudaizzante 93

3.1. Unione dei Cristiani per Israele 95

3.2. La Chiesa di Dio Universale 106

3.3. La Chiesa Avventista del Settimo Giorno 121

3.4. Il Giudaismo-cattolicizzato 134

 

APPENDICE I - Un caso italiano: Il giudaismo di Donato Manduzio 151

La storia del «bracciante-profeta» 151

L’unicità d’Israele quale figlio di Dio 155

L’esaltazione delle tradizioni e della cultura giudaica 157

L’esaltazione della comunità d’Israele e il declassamento della Chiesa 159

Conclusioni 161

Conclusione 163

 

APPENDICE II - di Nicola Martella: Falsi maestri giudeo-cristiani fra le chiese del N.T. 167

 

Bibliografia 175

 

 

3.  PREFAZIONE (Guglielmo Standridge): Non è mai piacevole, per una persona di gusti normali, passare molto tempo parlando, leggendo e scrivendo d’eretici e d’eresie. È molto più bello, si pensa, occuparsi di cose «positive». E, difatti, l’Apostolo Paolo ha esortato i credenti a occupare la loro mente con cose belle e giuste.

     Ma la questione non si può risolvere così facilmente. Gesù ha parlato di «falsi profeti» e così hanno fatto gli apostoli, sia nella loro predicazione sia nei loro scritti. Si tratta d’un pericolo che è sorto proprio nel primo secolo, quasi contemporaneamente alla nascita della fede cristiana e che è continuato fino a noi, sempre reinventandosi, perché le cose sono attraenti soltanto se sono «nuove». Ma l’errore e la falsità, per opporsi alla verità, devono battere sempre sugli stessi punti essenziali della fede. La loro «novità» è soltanto un camuffamento che ripropone gli stessi vecchi errori.

     Giampaolo Natale ha scelto d’occuparsi, in questa sua opera, d’un certo tipo d’eresie che sono apparse per opporsi al Cristianesimo, particolarmente nel campo dei punti di contatto o di contrasto fra gli insegnamenti del Nuovo Testamento e quelli del Giudaismo nel senso storico della fede di questo antico e onorato popolo.

     E, come il lettore capirà presto, vi è molto da scoprire e da esaminare proprio nel contrasto fra gli Ebrei, che, per la maggior parte, hanno respinto e rifiutato Gesù come il Messia atteso, e la chiesa che si è formata sulla fede nell’uomo Gesù, quale incarnazione di Dio stesso e Salvatore e Re, desiderato e atteso da molto tempo, chiamato «Unto» o Messia, prescelto rappresentante di Dio.

     Un’opera di questo tipo potrebbe essere accusata da qualcuno di antisemitismo. Ma il seme malvagio dell’antisemitismo non può trovare alloggio in chi riconosce in un Ebreo, nato duemila anni fa, il suo Salvatore e Signore, Figlio unico di Dio, anzi Dio stesso incarnato. Né chi riconosce in un Ebreo di fede ebraica incontestabile, e per di più accanito persecutore dei «Cristiani», uno dei «dottori» a cui dà maggior ascolto. Infatti, l’autentica chiesa cristiana non nega, ma piuttosto trova le sue fondamenta nella fede annunziata dai profeti e vissuta dai Padri del popolo israelita.

     Questo libro interessante tratta, perciò, un argomento importante, spesso ignorato o trascurato, che ogni credente troverà illuminante ed edificante per un motivo preciso e particolare: ogni volta che l’errore si presenta, il lavoro attento e spesso faticoso di chi risponde alle teorie sbagliate serve a mettere in luce più completamente la verità. L’autore di questo libro lo ha certamente fatto.

     Perciò, piuttosto che trovarsi davanti soltanto a discussioni infinite e inutili, il lettore credente troverà conferme e chiarimenti per la sua fede.

Perciò, la chiesa evangelica in Italia troverà in quest’opera, non «politicamente corretta», di Giampaolo, forza e chiarezza per la sua fede. E dovrà ringraziarlo per la luce che questo libro le porta.

 

 

4.  INTRODUZIONE (Giampaolo Natale): Il Rabbino Yechiel Eckstein dirige una delle principali catene di raccolta fondi per Israele. Egli è fondatore dell’«International Fellowship of Christians and Jews»[1] il cui scopo sarebbe quello di sostituire i duemila anni di discordia tra ebrei e cristiani con un dialogo reciproco basato sul rispetto, e sulla mutua comprensione[2]. Dal 1994 cinquecentomila «cristiani evangelici» hanno fatto donazioni alla sua associazione e nel 2002 in occasione di un’immigrazione in Israele di quattrocento ebrei americani, Eckstein ha dichiarato che ci sono almeno «250.000 membri cristiani dell’associazione che versano annualmente milioni di dollari per collaborare ai progetti d’aiuto per Israele»[3].

     Ma non è il solo caso.

     La «Christian Embassy of Jerusalem»[4], che rappresenta cristiani evangelici di centoventicinque paesi diversi, dichiara di aver contribuito dal 1989 a far superare gli ostacoli politici e geografici che impedivano il ritorno in Israele di centomila ebrei[5] e organizza annualmente dei congressi cristiano-sionisti internazionali. Tra gli scopi che essa menziona in riferimento al suo ruolo vi è quello di pregare per la pace di Gerusalemme, quello di «costruire ponti» per la riconciliazione tra arabi ed ebrei e quello di far comprendere ai cristiani la posizione d’Israele nel piano di Dio. Il Rev. Malcolm Hedding, direttore esecutivo di tale organizzazione, ha dichiarato che essa «non ha mai condotto alcun programma missionario in Israele e ha messo in guardia i propri aderenti da una simile iniziativa»[6].

     Anche la «SAZ» (Support Association for Zionism) formata da cristiani ed ebrei sionisti, dichiara che è un suo principio dare un «incondizionato supporto al governo israeliano» e proibisce qualsiasi attività di proselitismo ed evangelizzazione tra i suoi membri.[7]

     Non è da meno la più famosa «Christian for Israel international» il cui scopo consisterebbe nel dare «una comprensione biblica alla chiesa e alle nazioni in relazione al piano di Dio per Israele» nonché quello di creare una rete globale di cristiani in grado di benedire la nazione d’Israele, il popolo ebraico e la chiesa.[8]

     I legami tra sionismo e cristianità appaiono ancor più evidenti quando pensiamo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu fondò nel 1996 lo «Israel Christian Advocacy Council» e nel 1997 invitò diciassette leader evangelici per un soggiorno in Israele[9] quale punto di partenza per creare una chiara comunicazione con i leader cristiani di tutto il mondo.

     Nella stessa corrente di pensiero si collocano quegli autori che fanno leva sulla questione futuristica e finiscono per avanzare ipotesi predizionali catastrofiche. Tom Hess, nel suo libro «Laisse aller mon peuple» dichiara che Dio ha avvertito gli ebrei che vivono negli Stati Uniti di prendere rapidamente la via dell’esodo verso Israele prima di rimanere intrappolati in una fantomatica distruzione nucleare[10].

     Se dai movimenti e dalle organizzazioni passiamo agli ambiti ecclesiali, i dati non migliorano.

     Don Finto, nel libro «Your people shall be my people» pubblicizza l’iniziativa intrapresa da un comitato esecutivo della chiesa internazionale formato da quattordici membri (sette gentili e sette ebrei) i quali si fanno promotori d’un «II Concilio di Gerusalemme» teso a «rendere noto ai leader delle chiese e agli studiosi cristiani la restaurazione dei settori giudei della chiesa»[11] nonché a riconoscere una sintomatica «chiesa della circoncisione». Nel libro si fa appello a tutte le chiese delle nazioni perché «possano riconoscere la posizione del giudeo nel corpo del Messia»[12] attribuendo al primo un ruolo specifico e determinante all’interno del secondo.

     La «Chiesa di Dio unita-armstrongita»[13] denunciando una presunta occidentalizzazione della Chiesa cristiana odierna, prescrive l’osservanza d’alcune festività veterotestamentarie (festa delle capanne, yom kippur, trombe…) quale condizione per un ritorno alle «sane radici ebraiche» del Cristianesimo. Tale denominazione si preoccupa d’osservare annualmente la Festa dei Tabernacoli, cioè la Festa delle Capanne, incoraggiando i propri membri alla pianificazione anticipata delle ferie e delle risorse economiche necessarie per l’evento.

     Come deve comportarsi il cristiano del duemila davanti a questi fenomeni? Dovrà egli appoggiare incondizionatamente ed economicamente lo stato d’Israele? Dovrà egli osservare le prescrizioni contenute nell’antico testamento quale linfa vitale per la sua fede? La Chiesa dovrebbe riunirsi il sabato come richiesto in esodo al capitolo venti o la domenica? L’istituto della «decima» infine, deve essere osservato? Esso inoltre, spetta alla Chiesa o a Israele?

     Questo libro vuole dare una risposta a tali domande ed è diviso in tre parti.

     Nella prima analizzeremo il contesto storico del primo secolo perché la comparsa dei giudaizzanti s’ebbe nella chiesa primitiva che è descritta nelle pagine del libro degli Atti.

     Nella seconda parte del libro vedremo come tale eresia si è ampliata e procederemo ad affrontare gli ambiti della sua applicazione: circoncisione, purezza, sacrifici, decima, sabato e festività.

     Nella terza e ultima parte del libro scopriremo come tali eresie sono ancora attuali nella chiesa del ventunesimo secolo. Per fare questo esamineremo i gruppi maggiormente infiltrati: il «C.u.f.i.» di John Hagee quale esempio delle organizzazioni cristiano-sioniste, la «Chiesa di Dio universale» fondata da H. Armstrong, gli «Avventisti», e il «giudaismo cattolicizzato» degli ultimi anni. Nell’appendice del libro vedremo infine, un caso italiano e di radicale conversione dal «cristianesimo» all’«ebraismo», quello del bracciante sannicandrese degli anni trenta dello scorso secolo: Donato Manduzio.



[1] Associazione internazionale cristiani ed ebrei.

[2] Citazione originale: «Our vision is that Jews and Christians will reverse their 2,000 year history of discord and replace it with a relationship marked by dialogue, understanding, respect and cooperation» Tratta da: http://www.ifcj.org/site/PageNavigator/eng/about/mission.

[4] Ambasciata Cristiana di Gerusalemme fondata nel 1980.

[5] Secondo il loro sito ufficiale: http://www.icej.org.

[6] Citazione originale: «he ICEJ has never conducted any missionary programs in Israel and we instruct our Feast pilgrims against such activity during their stay here». Tratta da: http://www.icej.org/article.php?id=4385.

[7] Citazione originale «Unconditional support for the Israel Government» «Respect for the personal beliefs of other members; proselytisation/ evangelism strictly forbidden among members». Tratta da: http://www.sazionism.co.za/index.php/saz-overview.

[8] http://www.c4israel.org/c4i/about_us/movement_c4i. Citazione originale: «Our mission is to bring biblical understanding in the church and among the nations concerning God's purposes for Israel». «Our vision is to establish a global network of Christians having local impact, for the blessing of the nation of Israel, the Jewish people and the church».

[9] Secondo «il velino», (4 settembre 2006), citazione tratta da: http://www.ilvangelo-israele.it/archivio/cristiani_america.pdf.

[10] Tom Hess, Laisse aller mon peuple! (Emeth Editions, Montmeyran 2006), p. 26. Citazione originale: «Dieu avertit les Juifs d’Amerique de prendre trés rapidement la route de l’exode vers Israel».

[11] Don Finto, Your People shall be my people (Regal Books, Ventura California 2001), pp.189-191.

[12] Ibid, p. 190.

[13] La Chiesa di Dio unita-armstrongita nasce da uno scisma che si produce negli anni novanta nella «Chiesa di Dio universale» fondata da Herbert W. Armstrong nel 1937 inizialmente con il nome di Chiesa radiofonica di Dio. La chiesa di Dio unita, si distacca dalla Chiesa universale di Dio a causa della rottura di quest’ultima con le dottrine del defunto Armstrong. Entrambe le chiese verranno trattate nel capitolo 3 del libro.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/Rez/2-Giudaismo_giudaizzanti_Sh.htm

13-05-2010; Aggiornamento: 14-05-2010

 

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