Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Oltre alle parti introduttive (Bibbia, AT) e al Giochimpara finale, il libro contiene due parti distinte dell’AT: l’Epoca Babilonese e l’Epoca Persiana. In appendice ci sono tre excursus:
■ I nomi ebraici di Dio
■ Il patto, i patti e i testamenti
■ La Bibbia fra criticismo e modernismo.

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca babilonese («Libri storici e profetici III»):
■ L’epoca babilonese in generale
■ Sofonia
■ Habacuc
■ Geremia
■ Lamentazioni
■ Daniele
■ Ezechiele
■ Il tempo dell’esilio. 

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca persiana («Libri storici e profetici IV»):
■ L’epoca persiana in generale
■ Esdra-Nehemia
■ Ester
■ Aggeo
■ Zaccaria
■ Malachia
■ L’epoca intertestamentaria.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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EKHAH

 

Giannì Eugenio, Ekhah. Le Lamentazioni del profeta (Guerra Edizioni, 2006).

 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori. Quelli attivi hanno uno sfondo bianco)

 

Fernando De Angelis

Franco Ciuchi

Terzo

Quarto

 

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Fernando De Angelis: È un libro per bibliofili e per «bibbiofili», perché si tratta di un’accurata analisi delle Lamentazioni; nella Bibbia ebraica sono indicate con Ekhah perché cominciano con quella parola, che significa come mai. Come mai è stata saccheggiata Gerusalemme? Non era la città dove Dio aveva posta la sua dimora? La causa era da ricercarsi nell’infedeltà del popolo, che però Dio vuole aprire di nuovo alla speranza.

     Eugenio Giannì, però non si incentra sull’esortazione e neppure sul commento al testo, ma proprio sul testo, del quale riporta l’originale in ebraico e quattro traduzioni: la cosiddetta «Ebraica» di Dario Disegni (Giuntina, 1955); la Diodati; una nuova traduzione dal greco della Septuaginta; e una nuova traduzione dal latino della Vulgata. Ambedue le nuove traduzioni sono state realizzate da Vito Murgia.

     Un altro segno di attenzione al testo è la presenza di sinossi che fanno vedere come le Lamentazioni siano strettamente legate alle altre parti della Bibbia: a Deuteronomio 28 che ne è la giustificazione teologica; col libro di Geremia la sintonia è così stretta che molti attribuiscono a questo profeta anche la composizione delle Lamentazioni; infine vengono evidenziate numerose corrispondenze anche con i Salmi, Isaia e Ezechiele.

     La breve nota storica posta all’inizio (pp. 13-15) è senz’altro utile, ma è un avvio poco scorrevole e può scoraggiare il lettore meno determinato, poi il libro risulta invece agevole. Si incentra più sulla parafrasi che sulla attualizzazione e applicazione del testo, lasciate per lo più alla sensibilità del lettore.

     La Presentazione è di Franco Ciuchi e fa ben comprendere il senso del libro e le motivazioni dell’autore; anziché dilungarci, perciò, la riportiamo integralmente subito sotto. {Fernando De Angelis; 27-01-07}

 

 

Franco Ciuchi: Il libro di Lamentazione (EKHAH) è uno di quelli che ha sempre ricevuto un’attenzione molto scarsa da parte degli esegeti.

     Si tratta, infatti, di un libro difficile e, per questo, assai trascurato: affrontarlo significa impegnarsi a cercare significati che non possono prescindere da un’accurata analisi, prima di tutto filologica e, addirittura, della metrica.

     Per lavorare a un libro di questo genere è indispensabile la passione per il testo biblico, la sensibilità per il messaggio, la capacità di approfondire, di non fermarsi in superficie, caratteristiche queste di Eugenio Giannì, come scrittore ed esegeta della Bibbia.

     La sua sensibilità artistica e, nel contempo, la sua capacità di «leggere» le immagini che formano il tessuto straordinario delle Lamentazioni consentono al lettore di addentrarsi in un mondo che, per quanto conosciuto e frequentato, ci si accorge di non avere mai sondato fino in fondo, ma è solo così che la conoscenza biblica supera lo stadio del semplice ascolto e genera attualizzazione concrete non legate alle proprie vedute o ai propri sentimenti.

     È un’avventura appassionante nella scoperta dei dettagli del messaggio biblico: quello che la Parola di Dio ha voluto comunicare all’uomo.

     Ed ecco l’importanza di un testo esegetico che è un invito a non essere superficiali, ad aprire il proprio cuore per attingere a ogni fremito del messaggio che dal profeta arriva.

     Ecco l’importanza del confronto delle diverse traduzioni fatto dall’autore; ecco l’infaticabile lavoro di scavo nella metrica ebraica, perché nulla del pregnante messaggio biblico vada perso; neanche una briciola di quello che risuona nelle parole, che si può scoprire nei suoni e nelle immagini evocati dalle parole stesse.

     E delle parole del profeta, in questo libro si cerca il significato, si cerca la sonorità, si vuol sentire fisicamente il palpito, perché la sua angoscia diventi l’angoscia del lettore, per il popolo di Dio che si perde e viene colpito. Ma anche perché il calore della speranza del profeta riscaldi il cuore.

     Leggendo il testo di Eugenio Giannì, grazie alla sua attenzione certosina, si cammina lungo interpretazioni «tecniche» che potrebbero allontanare il lettore distratto, ma quello che conquista è il grande amore per il testo biblico e il suo desiderio di fedeltà al messaggio.

     Chi, come me, ha condiviso anche solo un piccolo tratto del cammino per raggiungere questo traguardo, può oggi essere riconoscente all’Eterno nel vederne il risultato finale: pochi testi, come quelli dell’autore, sanno restituire in tutta la sua completezza il messaggio del profeta.

     Il suo dolore e il «patire con» il suo popolo, sono l’annuncio della speranza, il preludio della gloria.

     Lo scrittore delle Lamentazioni, uomo combattuto tra il desiderio di libertà e la forza della grazia dell’Eterno, sa esprimersi con parole irripetibili.

     È bello, quindi, seguirlo con la competente guida che l’autore ha costruito in mesi di intenso lavoro e di profonda ed attenta meditazione.

     Al lettore, il compito di saper scegliere, in questo libro, quelle grandi verità che la Parola del Signore ci propone al riguardo della giustizia di Dio, della gravità del peccato e della necessità del ravvedimento; verità che siamo chiamati a vivere per la gloria di Dio, nutriti dalla speranza che è un favore dell’Eterno. (Dalla presentazione)

 

 

Terzo:

 

 

Quarto:

 

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Ricordiamo che ognuno può mandare la recensione di un libro da lui letto o anche solo le sue osservazioni al riguardo. Tutto ciò rispecchia esclusivamente le convinzioni di chi si esprime e non necessariamente quelle della redazione di «Fede controcorrente» sull’argomento.

 

Aggiornamento: 01-05-07

 

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