Marco Respinti, Processo a Darwin
(Piemme, Casale Monferrato [Al] 2007), pp. 190, € 12,00.
Il libro è
un’ulteriore testimonianza del fermento che il tema dell’evoluzione sta ormai
producendo, anche in cospicui settori della cultura italiana, ed è indicativo
della necessità di riaprire senza più indugi un libero e obiettivo dibattito
sull’argomento.
L’autore è bene informato sui fatti e tocca tutti i principali temi della
contestazione al darwinismo: dalla scarsa e problematica mancanza di
documentazione fossile, alle scaltre e traballanti riformulazioni filtrate da
una colpevole e sistematica disinformazione.
La passione per la verità negata (cioè quella della presenza d’una
intelligenza creativa) e lo sdegno abilmente trattenuto per una menzogna
proposta come verità scientifica indiscussa, traspaiono nello stile scorrevole e
chiaro del giornalista.
La critica che l’autore porta avanti, è tutta impostata sul confronto tra il
darwinismo e i più rigorosi criteri del sistema scientifico, rispetto ai quali
emerge la totale insufficienza e incoerenza d’una concezione che vuol definirsi
scientifica, ma non lo è. La natura eminentemente ideologico-materialistica
dell’evoluzionismo, che come una piovra ha imposto la sua interpretazione dei
dati finendo col sostituire l’interpretazione ai fatti stessi, viene fuori in
tutta la sua intollerabile prepotenza.
Il libro è perciò molto utile a chi vuole aggiornarsi sul dibattito in corso, ma
ancor più ai molti che hanno bisogno d’una ricognizione generale sulle questioni
in campo. Lo consigliamo vivamente anche ai non pochi che ostentano convinzioni
evoluzioniste senza dubbi, ma solo perché hanno finora ascoltato solo un tipo di
campana.
Un’opera, in conclusione, che è un ulteriore cuneo conficcato nel masso
monolitico e apparentemente solido dell’evoluzionismo: un masso che è sempre più
sollevato, ma che non può essere spostato, altrimenti si sfalda. {20-03-2008}
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/Proiezioni/609-Processo_a_Darwin_Avv.htm
25-03-2008; Aggiornamento:
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