Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Le Origini 1

 

6. Recensioni

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Spiegazione delle rubriche

 

 

L’opera si presenta in due volumi ed è organizzata come segue:

1° volume (Temi delle origini): Gli articoli introduttivi e i temi di approfondimento

2° volume (Esegesi delle origini): Il commento particolareggiato basato sul testo ebraico (comprende anche una traduzione letterale posta alla fine)

   Se si eccettua la prima parte del primo volume, che introduce a Genesi 1,1-5,1a, per il resto ambedue i volumi dell’opera sono suddivisi rispettivamente secondo le seguenti parti:
■ La creazione del mondo e dell’uomo 1,1-2,4a
■ L’essere umano nella creazione 2,4b-25
■ La caduta primordiale e il suo effetto 3
■ La fine del resoconto su Adamo 4,1-5,1a.

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Le Origini 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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TRATTATO CRITICO SULL’EVOLUZIONE

 

 di Fernando De Angelis

 

Reinhard Junker - Siegfried Scherer, Trattato critico sull’evoluzione. Certezza dei fatti e diversità delle interpretazioni (Gribaudi, Milano 2007), pp. 336, € 30,00.

  

1. Panoramica

2. I 16 capitoli in poche parole

 

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  1.  PANORAMICA: Ben 14 specialisti di lingua tedesca, coordinati dai due autori principali Junker e Scherer, si sono cimentati in un esame strettamente scientifico delle ipotesi biologiche sostenute dagli evoluzionisti, scendendo nel dettaglio dei dati disponibili e arrivando alla conclusione che le ipotesi relative alla macroevoluzione «non sono dimostrate», solo i cambiamenti microevolutivi sono evidenti e accettati da tutti. La distinzione è cruciale, perché un conto è affermare, per esempio, che da una coppia di cani si può avere una discendenza anche molto varia ma sempre di cani (microevoluzione), altra cosa è invece sostenere che un rettile si possa col tempo trasformare in un uccello (macroevoluzione).

     In riquadri a parte (gli Sconfinamenti) viene via via presentata una prospettiva diversa, che inquadra i dati disponibili partendo dal presupposto d’una creazione. Tale prospettiva è poi ripresa organicamente nell’ultimo capitolo. Un merito di questo libro, perciò, è quello di separare la scienza dall’ideologia, distinguendo i fatti dalle interpretazioni che se ne possono dare. Non vengono approfonditi i temi direttamente collegati con la Geologia, per i quali sarebbe necessario un altro libro simile.

     Le bozze di stampa sono state visionate anche da specialisti italiani di convinzioni evoluzioniste i quali, pur mantenendo la propria visone delle cose, hanno riconosciuto che lo scritto è «scientificamente accurato e aggiornato». D’altronde il libro non è frutto di un’improvvisazione, perché Junker e Scherer hanno pubblicato la prima edizione un ventennio fa (1986) e ora, in lingua tedesca, è uscita la sesta edizione (2006).

     Per i media italiani sembra che le critiche all’evoluzionismo siano un’esclusiva di certi settori degli Stati Uniti, culturalmente non affini all’Europa. Ecco allora l’importanza d’un libro «scritto da europei per europei», il quale accresce sempre più il suo prestigio con le traduzioni che se ne stanno facendo: oltre a quella finlandese, serba e olandese (in corso), è di particolare rilievo la traduzione patrocinata da alcune Università brasiliane (lingua portoghese), che lo hanno adottato come libro di testo.

     Un libro con più di 300 pagine di formato grande (quasi A4) può incutere un certo timore, ma la questione delle origini è d’importanza fondamentale e gli autori hanno voluto fare un lavoro approfondito. Pertanto il libro non è «per tutti», perché il livello di trattazione è chiaramente universitario, ma se si possiedono un po’ di nozioni scientifiche di base, si riuscirà a comprendere quasi tutto, perché gli autori (e anche i traduttori italiani) per quanto possibile hanno cercato d’usare un linguaggio semplice. Aiutano anche le numerose illustrazioni a colori con finalità esplicative, molto utili sono pure i riepiloghi posti alla fine dei capitoli e il glossario, come pure l’indice delle voci e dei nomi.

     Alcuni vorranno leggere attentamente l’intero libro, che però può essere molto utile anche come «manuale da consultazione», da usare quando si ha necessità d’approfondire determinate questioni di Biologia. È composto di 16 capitoli, su ciascuno dei quali daremo ora qualche cenno.

 

 

2.  I 16 CAPITOLI IN POCHE PAROLE

     ■ Cap. 1. Principi basilari della scienza. È una premessa importante, perché uno dei temi più controversi è se il confronto evoluzionismo-creazionismo sia di tipo scientifico o ideologico. La conclusione del testo è che «sia l’ideologia evoluzionista che quella creazionista si basano su premesse che riguardano dei processi passati e che non possono essere verificate empiricamente. Lo scopo d’entrambe consiste, tuttavia, nel trovare dei nessi fra i dati e arrivare a nuove conoscenze scientifiche».

     ■ Cap. 2. Storia del pensiero evoluzionista. Vengono introdotti due aspetti cruciali e sui quali spesso si sorvola: il primo è che la concezione evoluzionista è molto più antica di Darwin, mentre il secondo è che quella concezione è collegata a determinate visioni filosofiche; l’importanza di queste precisazioni sta nel fatto che gli evoluzionisti tendono a far passare la propria impostazione come «moderna» e «solo scientifica». Su questi temi, però, da un libro di taglio prevalentemente tecnico non ci si può aspettare molto, perciò segnalo due libri sui quali si possono cogliere altri aspetti (H. Bavinck, Filosofia della rivelazione, Alfa & Omega; F. De Angelis, L’origine della vita per evoluzione, Casa Biblica).

     ■ Cap. 3. Nomenclatura delle specie e tassonomia. Dopo aver constatato le difficoltà di definire cos’è una «specie», viene proposta una classificazione incentrata sui «tipi base» (un «tipo base» raggruppa specie affini, come per esempio il cane e la volpe, che potrebbero derivare da un progenitore comune attraverso il rimescolamento genetico o comunque la microevoluzione). Seppur limitatamente, ci potrebbe perciò essere una convergenza con le posizioni evoluzioniste, che non elimina però il contrasto perché l’impostazione dei «tipi base» non contempla il passaggio da un «tipo base» a un altro, né l’esistenza d’un progenitore comune fra «tipi base» diversi.

     ■ Cap. 4. Meccanismi evolutivi. Viene precisato quali meccanismi evolutivi sono effettivamente accertati e quali restano essenzialmente ipotetici, per poi chiarire bene la distinzione fra micro e macroevoluzione.

     ■ Cap. 5. Il raggio d’azione dei fattori evolutivi. Si chiariscono le possibilità e i limiti di processi spesso noti solo in modo molto approssimato, che vengono continuamente citati e in genere sopravvalutati dagli evoluzionisti (speciazione, mutazioni, ricombinazione e selezione).

     ■ Cap. 6. Macroevoluzione. Le contestazioni all’evoluzionismo riguardano essenzialmente la macroevoluzione, perciò il testo mette in rilievo i problemi che essa pone, con i diversi modi ipotizzati per tentare di superarli; modi che cercano d’andare oltre la cosiddetta «teoria sintetica» la quale, pur continuando a dominare a livello divulgativo, convince sempre meno gli specialisti. Vengono poi citati concetti recenti che vengono presentati spesso come «risolutivi», mentre in realtà tendono solo a spostare i problemi (per esempio il cosiddetto approccio «evo-devo» e i geni «omeobox».

     ■ Cap. 7. Evoluzione chimica: passi verso la vita?

     ■ Cap. 8. Sviluppo dell’informazione biologica in condizioni prebiotiche? Questi due capitoli affrontano questioni decisive con una grande efficacia. L’evoluzione vera e propria non può cominciare finché non c’è il primo essere vivente, supposto unicellulare; la distanza fra la cellula più semplice e il mondo minerale, però, è abissale, perché una qualsiasi cellula è molto più complessa d’un computer. Le esposizioni degli evoluzionisti tendono a soffermarsi poco su quest’enorme salto, che può essere concepito solo ipotizzando processi opposti a quelli che scientificamente constatiamo.

     ■ Cap. 9. Meccanismi molecolari della microevoluzione. È una lunga trattazione capitolo che mette ben in chiaro le possibilità e i limiti della microevoluzione: processo concettualmente e sperimentalmente diverso dalla macroevoluzione e che perciò non può considerarsi come una sua spiegazione.

     ■ Cap. 10. Somiglianze.

     ■ Cap. 11. Embriologia e filogenesi.

     ■ Cap. 12. Biogeografia. Questi tre capitoli affrontano temi largamente presenti nelle esposizioni evoluzioniste, quali la somiglianza fra specie diverse (anatomia comparata), i cosiddetti «organi vestigiali», la famosa «ontogenesi che ricapitola la filogenesi» e la distribuzione geografica dei viventi. A chi legge le argomentazioni evoluzioniste (quale ad esempio la presenza di «branchie» nell’embrione umano) sembra che non resti altra scelta che accettare l’evidenza dell’evoluzione. Nel testo i dati vengono precisati al di là d’interessati pressappochismi (le «branchie» nell’embrione umano non sono branchie!), integrandoli con altri dati spesso sottaciuti, per poi far vedere la problematicità dell’interpretazione evoluzionista e concludendo con quello che nel libro è una specie di ritornello: «La tesi proposta dagli evoluzionisti non è stata dimostrata»; una formula che non nega una futura possibilità che la dimostrazione si possa un giorno trovare, ma che ricaccia l’evoluzionismo nel territorio della speranza (parente stretta della fede).

     ■ Cap. 13. Nozioni fondamentali di paleontologia. Si danno alcune nozioni basilari (anche di Geologia) come preparazione per affrontare, nei due capitoli successivi, le questioni relative ai fossili.

     ■ Cap. 14. Specie fossili: precursori e anelli di congiunzione? È un lungo capitolo che si concentra su quelli che dovrebbero essere i «testimoni centrali» dell’evoluzione, cioè i fossili. Riportiamo i titoli dei vari paragrafi, per dare un’idea degli argomenti trattati: microrganismi fossili, esplosione Cambrica, dal pesce al tetrapode, origine degli amnioti, origine degli uccelli, origine dei mammiferi, evoluzione dei cavalli, evoluzione dei vegetali, prime piante terrestri, Lepidofite del Carbonifero, origine delle angiosperme. Nonostante le periodiche esultanze di telegiornali e stampa, annuncianti che finalmente è stato trovato il progenitore fossile della tale specie, dopo un vaglio non superficiale si vede che quegli «anelli di congiunzione», anziché spiegare la macroevoluzione, continuano a essere degli «anelli mancanti». Succede infatti che nelle varie specie fossili, come pure in quelle viventi, spesso i caratteri si presentano «a mosaico», cioè con certe caratteristiche che farebbero considerare la specie come «antecedente», unite però con altre che inducono a pensarla come «discendente».

     ■ Cap. 15. Origine dell’umanità. Anche qui gli autori non hanno risparmiato l’inchiostro ed era prevedibile, essendo questo l’argomento che ci riguarda più da vicino. Vengono dibattute e approfondite questioni anatomiche sulle quali il lettore medio rischia di perdersi (pagine come queste ci fanno pensare all’incredibile sforzo fatto dai traduttori, che vogliamo qui ringraziare) e mi sono chiesto: «Ma non potevano semplificare un po’?». Poi ho portato questi capitoli sui fossili (13-15) a uno dei «vertici» della Paleontologia italiana il quale, dopo aver letto il tutto e pur rimanendo evoluzionista, ha riconosciuto la «correttezza scientifica» delle argomentazioni. Ho dovuto allora ammettere che certi approfondimenti sono utili anche a chi, come me, tenderebbe a sintetizzare, perché ci forniscono «armi» che non sapremmo costruirci da soli. In questi casi, naturalmente, è ancor più utile il riepilogo finale, dove si viene informati che, viste le difficoltà che s’incontrano nel costruire un qualsiasi «albero genealogico», «recentemente è stata proposta – tuttavia senza una base genetica – un’evoluzione senza anelli di congiunzione»: gli «anelli mancanti», insomma, qualcuno comincia a non cercarli più.

     ■ Cap. 16. Interpretazione creazionista della Biologia. Mentre nei precedenti capitoli si sono soprattutto prese in esame le tesi evoluzioniste, in questo capitolo si cerca di vedere i dati scientifici partendo da presupposti creazionisti, concentrandosi su due concetti: quello dei «tipi base» visti all’inizio e quello del riconoscimento d’un «Disegno Intelligente». La proposta creazionista è presentata in modo non dogmatico, senza nascondere i problemi che restano aperti. Gli ultimi righi del libro sintetizzano lo scopo complessivo dell’opera, perciò li riportiamo integralmente: «Quando ci poniamo delle domande sull’origine del mondo, della vita, della nostra specie e su noi stessi, dobbiamo necessariamente ricorrere a presupposti legati alla nostra visione del mondo. Nessuno può riflettere su tali questioni senza credere e ciascuno dovrà scegliere che cosa vuole credere. Se questo libro ha contribuito a dare (nuova) consapevolezza dell’inevitabilità d’una tale scelta, ha raggiunto il suo scopo».

 

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Per l'eco positiva nei media si veda: ► Elogi de «L’evoluzione. Un trattato critico»

 

Sulla questione Bibbia e scienza, creazione ed evoluzione cfr. in Nicola Martella, Temi delle origini. Le Origini 1 (Punto°A°Croce, Roma 2006) «L’interpretazione della Genesi», pp. 25-48; «La Genesi e la scienza», pp. 181-195. ● Sull’età dell’universo cfr. qui gli articoli «Giorni, ere, genealogie», pp. 104-114; «Creazione continua o discontinua?», pp. 115-127. ● Sulla critica biblica cfr. qui «Genesi 1-2 e la critica biblica», pp. 54-64. ● Per la parte esegetica cfr. Nicola Martella, Temi delle origini. Le Origini 2 (Punto°A°Croce, Roma 2006).

 

► URL:

http://puntoacroce.altervista.org/Proiezioni/606-Trattato_critico_evoluzione_Ori.htm

22-12-2006; Aggiornamento: 03-05-07

 

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