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1.
Una «pietra angolare»
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2.
Visone storica contro visione ciclica
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3.
Trascendenza contro panteismo
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4.
Dio è più potente delle leggi naturali
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5.
Conclusione |
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1.
UNA «PIETRA ANGOLARE»: Qualcuno ha detto
che, se la Bibbia fosse fatta solo del suo primo versetto, sarebbe lo stesso il
più grande libro di religione. Sembra un’esagerazione fideistica, ma più si
riflette su quelle semplici prime parole, più si scoprono risvolti cruciali.
Per sapere dove si dirige una
linea retta basta individuarne solo due punti. La Bibbia assomiglia ad un linea
retta perché, dalla Genesi all’Apocalisse, si pone uno scopo e attua dei metodi
che restano costanti: individuare il suo messaggio iniziale, perciò, significa
già tracciare la cornice entro la quale verrà dipinto il quadro. Queste prime
parole assomigliano alla «pietra angolare» degli antichi costruttori, che veniva
fissata all’inizio e che dava la direzione alle altre che seguivano, perciò se
non comprendiamo sufficientemente questo fondamento di tutta la Bibbia (o lo
distorciamo), tutta le nostre convinzioni sulla Parola di Dio ne saranno
danneggiate.
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2.
VISIONE STORICA CONTRO VISIONE CICLICA: A
chi proviene da una cultura influenzata dalla Bibbia, certe cose sembrano
intuitive e scontate. Così a molti sfugge che l’espressione nel principio
introduce già un percorso storico e lineare, che contrappone la Bibbia a
tutte le altre visioni del mondo non influenzate da essa. Nella Bibbia, infatti,
la narrazione generale e quelle particolari non tornano mai su se stesse. Per il
peccato di Adamo, per esempio, Dio ha previsto un superamento, non un
annullamento; così come la risurrezione di Gesù va sì oltre la crocifissione,
della quale però continuano a restare i segni (Gv 20,24-27; Lc 24,36-40; Ap
5,6).
All’uomo invece piace una visione ciclica delle
cose, nella quale non ci sia un vero inizio e il percorso finisca per tornare
periodicamente su se stesso, ciò gli dà il senso che in fondo niente cambi, che
tutto sia alla fine sostanzialmente stabile (ecco perché la periodicità del
Natale è più popolare dell’unicità del ritorno di Cristo). «L’intimo lor
pensiero», stigmatizza la Bibbia, «è che le loro case dureranno in eterno»
(Sal 49,11). Viene in mente il famoso «eterno ritorno del presente» al quale
approdò Nietzsche e le tante forme di «monismo» (le quali immaginano un
principio unitario sottostante a una realtà che cambierebbe solo in superficie e
apparentemente). La visione ciclica, d’altronde, sembra essere suggerita dalla
natura stessa, con il ciclo giornaliero del Sole, quello mensile della Luna e
quello annuale della stagioni. Non stupisce, perciò, che questa mentalità
investa le culture tribali, quella indiana e quelle estremo-orientali. Essa è
stata pure adottata da molti filosofi più o meno «post-cristiani». Le semplici
parole «nel principio», perciò, spezzano molte suggestioni e ci pongono non sul
terreno della contemplazione, ma su quello dell’azione responsabile.
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3.
TRASCENDENZA CONTRO PANTEISMO: L’espressione «Dio
creò i cieli e la Terra», invece, spezza un altro incantesimo nel quale l’uomo
cade facilmente: quello di attribuire sacralità a qualcosa che è sulla Terra,
oppure in cielo. Vitelli d’oro e vacche sacre, culto del Sole o della Luna, ci
fanno pensare a un paganesimo che molti ritengono superato, ma che invece si
manifesta solo in nuove forme, stimolate dalla paura e dalla superstizione.
Se Dio ha creato cieli e Terra,
allora Egli non è nel cielo e neppure sulla Terra: tutta la natura è così
«desacralizzata». Ciò si contrappone al panteismo, che non separa il Creatore
dal creato e che in tutto vede l’essenza di Dio. Anche chi attribuisce alla
natura delle leggi determinate e costanti, cade in una forma di panteismo,
sacralizzando una materia che viene vista come immutabile ed eterna. È
significativo che Benedetto Croce abbia definito il darwinismo come «dinamismo
panteistico» e in
effetti, per l’evoluzionismo più coerente, la vita e le specie sorgerebbero
spontaneamente a causa di una
forza interna alla materia, la quale avrebbe prodotto la prima
cellula, avente poi in sé
la capacità di produrre le altre specie.
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4.
DIO È PIÙ POTENTE DELLE «LEGGI NATURALI»: Una terza cruciale
implicazione del primo versetto della Bibbia è che, se Dio ha creato tutto,
allora Egli esercita la sua autorità su tutto, cioè è Sovrano su tutto.
Essendo lui ad aver stabilito le «leggi di natura», può anche intervenire su di
esse (come fece Gesù quando cambiò l’acqua in vino e moltiplicò i pani, Gv 2 e
6). Avendo lui creato l’uomo, ne è anche il Signore. Sodoma e Gomorra (Gen
18-19) sembrava che si fossero sottratte alla sua signoria, ma era solo
un’illusione dovuta al fatto che Dio segue le vicende umane lasciando una certa
libertà, cioè mantenendosi un po’ a distanza: d’altronde, se la signoria di Dio
fosse troppo «invadente» non ci potrebbe essere una vera Storia nella quale
l’uomo agisce.
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5.
CONCLUSIONE: Abbiamo estratto dal primo
versetto della Bibbia tre affermazioni che si contrappongono ad altrettante
impostazioni filosofiche:
■ 1) La visione biblica è
storica, non ciclica.
■ 2) Dio è esterno al creato
(cioè trascendente): perciò la natura non contiene nessuna sacralità
panteista.
■ 3) L’ultima parola spetta a
Dio e alla sua volontà: perciò le leggi della materia non sono né fisse
né immutabili.
Questi tre semplici concetti costituiscono una specie di
«bussola universale», attraverso la quale osservare la realtà presente.
Per coerenza, con gli obiettivi che ci siamo proposti, l’abbiamo applicata
tenendo in primo piano alcune questioni culturali, ma essa può essere molto
utile anche altrove (teologia ed esegesi incluse, naturalmente).
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Per approfondire alcuni concetti qui ricorrenti, rimandiamo ai
seguenti articoli, tratti da Nicola Martella,
Dizionario delle medicine alternative,
Malattia e
guarigione 2 (Punto°A°Croce, Roma 2003):
«Dio e paramedicina», pp. 127-130; «Realtà e paramedicina 1: gnosticismo», pp.
475ss; «Sincretismo e paramedicina», p. 501.
■ Sulle origini cfr. Nicola
Martella,
Le Origini
1-2 (Punto°A°Croce, Roma 2006): 1.
Temi delle origini e 2.
Esegesi delle origini. |
Aggiornamento: 02-05-07
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