Ci limitiamo qui di seguito all’aspetto «Non trascuriamo gli uomini», ossia
la natura dei maschi riguardo alla fede. Si tratta del fatto che la
religiosità cristiana occidentale è spesso troppo «femminile».
I.
CONTESTUALIZZAZIONE DELLA PROBLEMATICA
A. INSICUREZZA DILAGANTE:
B. FRA TRADIZIONE E «SPIRITO
DEL TEMPO»:
1.
RESA ALLA PRASSI QUOTIDIANA:
2.
IL FASCINO DEL «SALE» DELLA MODERNITÀ
3.
IL FASCINO DELLA TRADIZIONE:
4.
IL FASCINO DEL «SALE» ESTRANEO:
C. LA RILEVANZA BIBLICA DEL
TEMA
II.
ARGOMENTARE BIBLICAMENTE
A. SCELTE DA FARE
B. COSE DA EVITARE
[Precede lo schema del resto del capitolo]
III. EXCURSUS:
NON TRASCURIAMO GLI UOMINI
A. PERCHÉ SI SCRIVE POCO SUGLI
UOMINI?: Il tema in questione è come essere uomini secondo la Bibbia e
particolarmente sotto la signoria di Cristo.
■
Un tema trascurato: Se si cerca letteratura sull'argomento dell’uomo e
della donna, si noterà la gran disparità che esiste fra l’enorme quantità di
libri sulle donne e quella esigua sugli uomini. Salta anche all’occhio
quanti libri sono stati scritti da uomini sulle donne, quanti relativamente
pochi di donne sulle donne e quanto sono pochissimi quelli di donne sugli
uomini. È un fenomeno che bisognerebbe approfondire.
■
Effetti deleteri: Aver trascurato di affrontare il tema dell’uomo
cristiano ha recato non pochi danni alla cristianità. Non è un caso che sono
piú uomini che donne ad aver girato le spalle all’Evangelo, poiché non sono
stati raggiunti sufficientemente dalla predicazione nel loro essere uomini.
In effetti, dal punto di vista della presenza numerica, si può parlare della
«femminilizzazione» della chiesa e, addirittura, della missione. Questo è
veramente sintomatico per la chiesa di oggi, se si pensa che il
cristianesimo originario era una comunione di uomini e di donne. Ancora piú
drastico appare il confronto col giudaismo, il quale era (e, in parte, è
ancora) una religione per soli uomini con presenza femminile passiva.
B. PERCHÉ L’EVANGELO NON
RAGGIUNGE GLI UOMINI?
■
Cause della distanza:
●
Scredito: Molti uomini pensano che la religione sia qualcosa per vecchie,
donne e bambini.
●
Presunzione: Questo modo di pensare ha, però, anche a che fare con
l’atteggiamento latente in alcuni uomini di superbia e di orgoglio, tali da
non voler dipendere completamente da un Signore che sta al di sopra di loro.
●
Unilateralità dell’annuncio: Un motivo importante è che da tempo la
chiesa ha posto l'accento specialmente sugli aspetti ricettivo-passivi
della fede: il ricevimento e l’accettazione del perdono, della pace, della
sicurezza, della consolazione dell’Evangelo; come approfondiremo altrove,
gli aspetti ricettivo-passivi sono tipici della femminilità e della natura
della donna. di altra parte, la chiesa ha trascurato di mettere in evidenza
specialmente gli aspetti attivi della fede: il rinnovamento della
mentalità, della volontà e dell’azione umana mediante lo Spirito Santo e il
fatto che Cristo prende al suo servizio i redenti per la costruzione del
regno di Dio; come abbiamo fatto notare altrove, gli aspetti propulsivi
e trasformatori sono tipici della maschilità e della natura dell’uomo.
■
Limiti da superare:
●
Predicazione: Una predicazione che si limiti ad aspetti della devozione
come interiorità e contemplazione, non raggiungerà la maggior parte degli
uomini. La distanza degli uomini dalla fede deve porre degli interrogativi
al carattere reale della predicazione, poiché uomini che, ogni giorno,
devono affrontare un mondo del lavoro spesso pesante, non si lasciano
convincere soltanto da pensieri pii e sentimenti religiosi, ma mediante
l’esperienza della realtà di Dio.
●
Teologia: L’alienazione degli uomini dall’Evangelo è altresí una
questione che coinvolge proprio la teologia; infatti, la qualità della
teologia determina quella dell’annuncio. Al tempo del NT, la teologia e la
prassi della chiesa erano caratterizzate da una forza propulsiva e
trasformatrice ed erano capaci di coinvolgere anche gli uomini. La teologia
del 20° secolo, invece, è stata caratterizzata da una certa distanza dalla
realtà del mondo e da quella della prassi di chiesa. È, quindi, urgente
elaborare quali sono le particolarità maschili nella sequela del Signore.
C. COME POTER ADDURRE UN
CAMBIAMENTO?: La Bibbia è piena di indicazioni riguardo a come il genere
maschile possa seguire Gesú, in corrispondenza delle proprie peculiarità.
Siccome uno studio approfondito andrebbe oltre l’obiettivo prefissato, qui
di seguito ci limitiamo solo ad alcuni accenni.
■
Analisi biblica: È necessaria un’analisi biblica e teologica riguardo
agli aspetti maschili della fede e alla posizione e funzione dell’uomo nella
creazione, nel matrimonio, nella famiglia, nella società e nel popolo di
Dio.
■
Studio dei personaggi: Uno studio razionale dei personaggi maschili della
Bibbia potrebbe contribuire alquanto all’approfondimento dell’immagine
dell’uomo cristiano.
●
Abramo: La considerazione di Abramo, di cui, per fede, i credenti sono
figli (Gal 3,7), dà una profonda conoscenza sulla conformazione maschile
della fede. La fede di Abramo era determinata dall’azione e dall’espansione:
migrazione in Canaan, spostamenti, costruzione di altari, sacrificio di
isacco, eccetera.
●
Gesú:
Studiando la persona di Gesú, si può, ad esempio, imparare che l’ubbidienza
a Dio non è in contraddizione con quella dovuta alle autorità umane
(genitori, stato, superiori, ecc.). Oggigiorno, in un tempo in cui
l’autorità e l’ubbidienza sono messi in discussione, c’è una certa
diffidenza anche da parte dei credenti verso tutto quello che richiede
sottomissione e ubbidienza; ed essi cercano di motivare ciò spiritualmente
col fatto che bisogna ubbidire solo a Dio. Gesú stesso, però, ha mostrato
che l’ubbidienza non ha niente di disonorante in sé. Il Figlio non è stato
ubbidiente solo a Dio Padre ma, per il tempo dovuto, anche ai suoi genitori
terreni (Lc 2,51; cfr. Ef 6,1s) e, per la misura dovuta, anche alle autorità
umane.
■
Vita esemplare: In questo tempo dominato da ideologie antiautoritarie,
sarebbe un gran guadagno di qualità e di attendibilità per i cristiani se
vivessero esemplarmente cosa vuol dire ubbidire alle autorità, in amore e
libertà, per onorare il Signore.
Tratto da Nicola Martella, Generi e ruoli
1 (Punto°A°Croce, Roma 1996), pp. 8-18.
05-04-2007; Aggiornamento:
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