Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia.

  Ecco le rubriche principali:
■ Scenario biblico
■ Vita di comunità
■ Abbecedario riflessivo
■ Ad acta
■ Dietro il velo
■ Casella postale biblica
■ Variazione delle costanti
■ Puntigli e indovinelli
■ Sapienza da quattro soldi
■ Massime e minime
■ Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

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USATO E RIMPROVERATO

Questioni di etica e di buona creanza

 

 di Nicola Martella

 

Succede che qualcuno scriva al gestore del sito «Fede controcorrente», senza aver preso atto delle regole riportate sulle pagine principali del sito e, ora. anche qui.

     Un caso particolare è quello di un lettore che mi ha chiesto spiegazioni dettagliate sul greco di Matteo 8,17. Gli risposi: «Intanto che ti rispondo, potresti dirmi dettagliatamente chi tu sia? Grazie». Mi rispose a pena come segue: «Sono un cristiano che legge la Bibbia, ho XXX anni e abito a XXX. Ti può aiutare nella traduzione?» (30-01-2010).

     Volendo capire il perché di tale richiesta, gli risposi: «Sto rispondendo al tuo quesito. Un’altra domanda: Sarebbe stato interessante per me sapere l’obiettivo che ti poni, una volta capita la questione posta. In genere si vuol sapere qualcosa di così parziale in vista d’una questione più grande. Ti sarei grato se tu me ne facessi partecipe. Così potrei inquadrare meglio il “mistero”». Per tutta risposta, mi sento rispondere: «L’obiettivo che mi pongo non dovrebbe essere importante. Vorrei un tuo responso imparziale, da studioso. Poi ti dirò su cosa rifletto».

     Ammetto che da certi credenti e amici mi sento trattato come un dizionario ambulante, una Wikipedia cristiana o, come qualcuno mi ha giustamente detto, come una «Nicopedia». A tali lettori non interessa la vita o la persona di chi risponde, ma solo la soddisfazione del loro proprio obiettivo. Spesso ciò viene visto come un diritto, a cui l’altro non si può sottrarre.

     Sebbene io rimanga deluso da tali lettori ed essi non siano meritevoli, ciò che mi spinge a rispondere e a investire ore per loro, è l’amore del Signore e per l’avanzamento della verità.

     A volte non ricevo neppure un «grazie» o un commento su quanto scritto. Altre volte ricevo addirittura un rimprovero. Ecco il caso concreto, di cui ho parlato sopra: «…grazie per la risposta. Perdonami, però, vorrei che cancellassi i miei dati online. Non sapevo che l’invio d’e-mail comportasse una pubblicazione sul tuo sito, e un’archiviazione nel database» (31-01-2010). Gli risposi come segue: «Tutto ciò è chiaramente scritto sulle pagine principali del sito:

 

Attenzione: Le lettere inviate al gestore di «Fede controcorrente» a meno che non portino l’espressa dicitura «confidenziale» o «privato» possono diventare oggetto d’un nuovo tema di discussione o un contributo in uno dei temi già aperti. Un carteggio privato è possibile solo per problemi pastorali o per questioni strettamente personali, quindi non per opinioni espresse su un tema dibattuto sul sito. Non s’accettano richieste di chiarimento né contributi a un tema non firmati con nome e cognome.

 

In ogni modo, ti ho dato uno pseudonimo... per questa volta».

     Invece di accettare tale regola e ringraziarmi per avergli dato lo pseudonimo, mi ha risposto con una tiritera normativa: «Ti faccio comunque notare che la normativa in materia di privacy è abbastanza stretta: per pubblicare e archiviare dati personali è necessario sempre il consenso scritto. Tale consenso è sempre revocabile, perché è ritenuto dal nostro ordinamento un atto univoco e non bilaterale come ad esempio un contratto. In materia di dati riguardanti la religione e il credo personali (dati sensibili), la legislazione italiana è ancora più severa. Ad ogni modo, dovresti avvertire chi ti scrive. Io, personalmente, non sono solito frequentare il tuo sito: avevo solo il tuo indirizzo di posta elettronica. E devo ammettere d’esserci restato male» (01-02-2010).

     Che dire a questo punto? Sono rimasto senza parole. Non volendo versare altra benzina sul fuoco, gli ho risposto come segue: «Terminiamo qui questa inutile polemica, ho ben altro da fare. Chi mi scrive, accetta le regole poste da me sul sito; altrimenti evita di scrivermi. Poi è singolare aver lavorato per ore per te e dover ricevere tali “ramanzine” sulla legislazione italiana. Chi, secondo te, ci è restato più male? È raro che un lettore del mio sito o chi mi scrive reagisca così. In genere mi si chiede tutt’al più con gentilezza di dargli uno pseudonimo, visto che tale eventualità è contemplata sul sito. Senza rancore (non ne ho tempo per il daffare), ti ho presentato solo l’altra parte della medaglia.

     Non mi hai ancora detto il fine di tale mezzo (quanto da te richiesto e da me elaborato). Sarebbe un atto di sincerità e di buona volontà farlo, visto che mi hai eletto a tuo consulente teologico».

    Tutto ciò mi mostra che devo diventare più prudente, per evitare inutili fraintendimenti, indirizzando subito all'accettazione di quanto scritto in «Domande, osservazioni e rimostranze», e per evitare di essere non solo usato come un distributore automatico di risposte, ma di essere poi anche rimproverato per aver agito secondo le regole del sito, che essi hanno voluto ignorare. Come recita il proverbio: Cari lettori, «a buon intenditore, poche parole».

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/Faq/1-Usato_rimproverato_Mds.htm

01-02-2010; Aggiornamento:

 

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