Qui di seguito
portiamo quattro tipiche tipologia di domande abbastanza ricorrenti. Esse sono a
volte interconnesse le une con le altre.
1. Perché in
tutti questi mesi hai pubblicato i contributi di altri autori ma non i miei sul
tuo sito web?
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In genere il lettore reagisce qui a un tema già passato, ossia la
discussione è già scaduta, perché sostituita intanto da altri temi di
discussione, o addirittura egli fa riferimento a un tema messo in rete da mesi o
da anni.
■ Ogni settimana escono almeno due temi di discussione, a cui ognuno può
contribuire; deve farlo però in tempo utile, ossia prima che venga introdotto un
nuovo tema.
■ Temi scaduti da tempo o temi nuovi, suggeriti dai lettori, non vengono presi
in considerazione fino a quando non venga il tempo adatto per affrontarli o
pubblicarli (c’è già una lista d’attesa).
■ La regola vale per tutti ed è scritta sul sito; la ripeto a ognuno che non
s’attiene alle regole.
■ Il tema attuale è visibile tra le novità. Chi ha qualcosa da dire in merito,
lo faccia in tempo utile e secondo le regole del sito.
2. Perché, sebbene il mio contributo a un tema di discussione sia arrivato in
tempo utile, non viene pubblicato?
(Aspetti di merito, condotta ed etica)
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I motivi possono essere di diversa natura. Qui di seguito affrontiamo le
questioni relativi al merito, alla condotta e all’etica. Eccone alcuni qui di
seguito.
■ Il lettore non reagisce all’articolo di riferimento, che a volte non ha
neppure letto, ma introduce la propria opinione a prescindere, asserendo cose
già affrontate e confutate. Oppure, se ha letto l’articolo, non affronta i
problemi rilevanti d’esso (interpretazione, esegesi, tesi di base, ecc.), ma si
accanisce su una questione secondaria, presente nell’articolo di riferimento o
nel tema di discussione, facendo così sviare la discussione dall’obiettivo
principale.
■ Qualunque sia il tema di discussione, tale lettore introduce sempre la
questione ideologica che gli sta principalmente a cuore (riconduzione del
discorso p.es. al giudaismo cristianizzato, al carismaticismo, al calvinismo, al
cattolicesimo romano), sviando sempre dal tema principale, indottrinando con la
sua ideologia dogmatica e istigando così a parlare continuamente del suo tema di
riferimento.
■ In questi due casi, al redattore non rimangono che due possibilità:
▪ 1. Amputare il
contributo di tutte quelle parti che non c’entrano direttamente con la
discussione. ▪ 2.
Ammonire tale lettore e, se reticente, escluderlo dalla discussione. La
questione è che, se le esortazioni, i consigli e quant’altro non hanno dato
effetto nel tempo, non resta che escludere quei contributi che non rispecchiano
i criteri.
■ Il lettore non è chi afferma di essere. Egli partecipa alla discussione per
accreditare se stesso e per indottrinare lentamente i lettori del sito web con
le sue idee particolari. Abbiamo avuto seguaci di «santoni» (p.es. Branham) che
intendevano accreditare i loro «numi» di riferimento; abbiamo avuto cattolici
romani che si sono spacciati per giudei cristiani; giudaizzanti (sionisti
cristianizzati; gentili pseudo convertiti al giudaismo) si sono spacciati per
cristiani evangelici; lo stesso dicasi per cripto-geovisti che si volevano
accreditare come studiosi neutrali. Chiaramente siamo pronti a dialogare con
chiunque, ma a carte scoperte e senza mentite spoglie.
■ Chi ha la mentalità del guastatore (o del guastafeste), agisce sotto copertura
e con mentite spoglie, quando viene scoperto, viene escluso dalla discussione
fintantoché non si ravvede della sua falsità e dei suoi intenti ingannevoli.
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Dopo la
pubblicazione della volontaria testimonianza di una credente, che è uscita dal
«movimento della prosperità» ed è entrata in una comunità pentecostale moderata,
un lettore carismaticista militante ha usato l'ennesima occasione per attaccare
pesantemente me e altri. Ecco approssimativamente la lettera di risposta
che gli ho inviato.
Stefano [Xxx], shalom. Le lettere non firmate con nome e cognome non vengono
prese in considerazione; tuttavia ti rispondo lo stesso. Il tuo scritto non può
essere accettato per vari motivi; eccone alcuni:
■ Non c’entra direttamente con la
testimonianza volontaria di tale credente ex carismatica e, come lei asserisce,
ora felicemente pentecostale. Perciò è fuori tema.
■ Viola i presupposti per una
pubblicazione sia nel contenuto, sia per i toni, sia per le insinuazioni, sia
per le accuse gratuite fatte a me e ad altri.
■ Prima di scrivere, controlla sempre
se hai circoncise le tue labbra e purificato il tuo cuore. Non si argomenta
meglio usando toni violenti ed espressioni pesanti, ma con la forza della
ragione. Inoltre attieniti al merito della questione specifica. In fondo hai
usato l’occasione solo per toglierti dei «sassolini dalle scarpe» e per sfogare
la tua insofferenza su tale argomento generale, in cui hai opinioni differenti;
in tal modo però non hai contribuito nel merito specifico a questo tema
particolare, che è una testimonianza volontaria.
■ Per rispondere punto per punto alle
tue insinuazioni e accuse, dovrei impiegare molto tempo, che ora non ho e
neppure valuto opportuno investire; e questo tanto più che non hai scritto un
semplice contributo, ma un lungo trattato dallo spirito acido. Un mio motto è il
seguente: «Invece di aguzzare le corna dei montoni, preferisco pascere le pecore
bisognose».
■ Per i dettagli rimando alle «Norme
di fair-play» e alle «Domande
frequenti».
Saluti e
benedizioni in Gesù Messia, iniziatore, garante e compitore di salvezza… Nicola
Martella
3.
Perché, sebbene il mio contributo sia arrivato in tempo utile, tu non l’hai
pubblicato?
(Aspetti formali e stilistici)
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■ La
diversa codificazione ha fatto arrivare lo scritto in uno stato tale (segni
strani delle accentate, delle virgolette e degli apostrofi; p.es. è, ò, ì,
ù, è, ò, ÃÃ, ¬Å¡Ãƒâ€šÃ, Ã, ¨, ’) che, rimetterlo a
posto avrebbe significato un immane lavoro per il redattore. Si consiglia sempre
di scrivere con un programma di videoscrittura (p.es. Word) e di allegare (non
incollare) il documento all’e-mail.
■ Oltre a quanto appena detto, si aggiunge che alcuni scrivono i loro contributi
con lo
stile SMS pieno di abbreviazioni (Sign, nn, cmq, ecc.), senza punteggiatura
con le «k» al posto delle «ch» e così via. Già capire un tale testo è
un’impresa, renderlo letterario è un immane lavoro. Anche qui consiglia, oltre
che scrivere in modo chiaro ed esplicito, di usare sempre un programma di
videoscrittura, così si vedono subito gli errori di battitura, di dizione,
premesso che il correttore sia attivato.
4. Perché in tutti questi mesi hai pubblicato gli articoli di altri autori ma
non i miei sul tuo sito web?
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Il lettore invia un suo articolo su un tema che gli sta a cuore, perché venga
pubblicato. Esso non viene (ancora) pubblicato per i seguenti motivi.
■ Esiste una specie di palinsesto redazionale che prevede che cosa pubblicare
nei prossimi tempi. Essendo la lista già lunga, è probabile che tale questione,
che sta a cuore al lettore, non rientra ancora in tale scaletta per i prossimi
tempi.
■ L’articolo è così problematico, che il redattore per pubblicarlo deve
assolutamente darvi una risposta esauriente. Egli valuta però che l’investimento
di tempo ed energie non valgano la pena per un siffatto argomento problematico e
contorto.
■ L’articolo proviene da un esponente di un gruppo di frangia e contiene
l’intento di fare pubblicità alla propria denominazione particolare e al proprio
esponente di riferimento (p.es. Branham, patrono cattolico, leader
carismaticista).
■ L’articolo ha uno o più di uno dei seguenti elementi: troppo lungo,
ripetitivo, senza uno schema riconoscibile, è una lista di versetti biblici su
un certo tema, senza un chiaro obiettivo, senza una sufficiente dimostrazione
delle cose che vengono asserite, è pieno di accuse gratuite verso qualcuno senza
dimostrazione alcuna, è pieno di spropositi e male parole, eccetera. Inoltre
l’autore non ha seguito i consigli che il redattore gli ha dato per, secondo i
casi, ridurlo, dividerlo in più parti, seguire i consigli come scrivere meglio
presenti sul sito, dimostrare meglio le proprie asserzioni, eliminare le parole
offensive, e così via.
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/Faq/1-Pubblica_contributo_articolo_Car.htm
20-11-2009; Aggiornamento: 20-12-2009
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