Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Offensiva intorno a Gesù 1

 

Dizionario degli spropositi

 

 

 

 

«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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JAHWÈ: LA QUESTIONE DELLA «HOLEM»

 

La questione: Un lettore del «Cristiano» mi ha scritto per chiedere spiegazioni su alcuni punti dell’articolo, che lo hanno frastornato, specialmente su un punto finale, che porta il numero sette. Egli si riferiva al seguente articolo: Giuseppe Martelli, «La parola di Dio e i “testimoni di geova”. Prima parte: Il nome di Dio», Il Cristiano (ASPE, Anghiari 01-2006).

     L’autore asserisce: «Il sommo rispetto dei Giudei per il nome di Dio è dimostrato anche dal fatto che, in realtà, con la punteggiatura aggiunta dai Masoreti, nell’AT il tetragramma si trova scritto “YaHWàH” e non “YaHoWàH”. La mancanza della “o” ebraica è spiegata dal fatto che questa vocale si scrive con un puntino al di sopra della rispettiva consonante (in questo caso la “H”) e siccome niente e nessuno è al di sopra di Javè, neppure questa vocale può essere trascritta al di sopra del Nome di Dio che è tre volte santo» (p. 14).

 

Le osservazioni: Che dire di quest’ultima frase? Ha un grande fascino, ma è una mera speculazione. A quel lettore che mi ha interpellato, chiedendomi se conosco l’autore, gli risposi, tra altre cose: «Con tutto il bene che voglio a Giuseppe, non condivido tali speculazioni. Il fatto che la holem (= il segno per la “o”) sia scritta in tanti casi, mostra che non è così».

     Questo stesso fratello scriveva che «YHWH in Gn 3,14 presenta una “holem” sopra la “waw”. Nel Pentateuco ricorre lo stesso fenomeno anche in Gn 9,26; 18,17; Es 3,2; 13,3.9.12.15; 14,1.8; Lv 25,17; Dt 31,27; 32,9; 33,12.13». Egli mi ha assicurato di aver controllato caso per caso.

     Riporto alcuni passaggi tratti dal mio scritto a quel lettore, con alcune integrazioni: Il tetragramma (JHWH), avendo ricevuto dai Masoreti le vocali di ’adonāj, dovrebbe essere scritto normalmente JeHoWaH, per essere letto ’adonāj; quando a volte aveva ricevuto le vocali di ’ëlohîm (!) e appariva come JeHiWiH, si leggeva ’ëlohîm. Perciò normalmente la «holem» deve seguire la «H» e sembra che come se si trovasse sopra la «W» (come in Es 13,3). Lo scopo dei Masoreti era di rendere il tetragramma illeggibile, per ricordare di leggerlo rispettivamente ’adonāj o ’ëlohîm. Stranamente in molti casi la «Biblia Hebraica» non riporta la «holem», ma non è sempre così (Es 13,3.15 sì 13,9.12.14 no). La mancanza, a volte, della «holem» era data dal fatto che ciò rendeva il tetragramma ancor meno leggibile. In certi scritti giudaici, esso è stato sostituito del tutto da un’abbreviazione, da Šem «nome» o da un segno sostitutivo. Che il tetragramma abbia o meno un «holem» non ha nessun significato particolare, se non di renderlo illeggibile. Queste sono scelte fatte nella cultura giudaica del Medioevo. Certi Giudei, spinti da sentimenti di ancestrale timore e di superstizione religiosa, hanno reso il nome di Dio un vero tabù; altri fanno un uso cabalistico dei nomi di Dio.

     Si fa quindi bene a evitare dotte speculazioni di qualsiasi genere: al momento creano un grande effetto, ma qualcuno prima o poi le smentirà.

Per gli approfondimenti cfr. Nicola Martella, «Jahwè», Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), pp. 200ss.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/Dizsprop/Jahwe_holem_OiG.htm

08-05-2007; Aggiornamento: 19-08-2009

 

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