❒
La questione: In una circolare ricevuta
da
Emile Okoka, dopo un contorno di versetti citati per descrivere il tempo della
grazia e la sua vicina fine e altrettanti richiami biblici presentati senza
virgolette e senza riferimento biblico, come se fossero le sue parole, verso la
fine del suo messaggio afferma che «non c’è nessun altro uomo sulla terra che
come me il
Fratello Paul Emile Okoka Del Congo RD avesse ricevuto una chiamata
diretta, un incarico, un mandato da Dio stesso mediante due apparizioni
spirituali oppure visioni (Rivelazioni) in presenza dei testimoni».
Se questa megalomania non bastasse, a causa della
presunta investitura divina afferma con chiarezza: «A causa della mia
responsabilità davanti a Dio, lo ripeto ancora una volta:
Con il ministero profetico degli ultimi giorni da me ricevuto per
rivelazione da Gesù Cristo mediante due visioni, la promessa del profeta
Malachia è adempiuta!».
{27-10-07}
▬ Le osservazioni
❒
Gli aspetti biblici:
Emile Okoka afferma a suo arbitrio che «la
promessa del profeta Malachia è adempiuta!», ossia in lui stesso.
Questo modo di auto-celebrarsi e di auto-accreditarsi non è da Dio né è biblico.
Infatti, l’onere e l’onore di verificare, provare gli spiriti, confermare o
squalificare qualcuno, spetta alle chiese. «Parlino due o tre profeti, e gli
altri giudichino… e gli spiriti dei profeti son sottoposti ai profeti, perché
Dio non è un Dio di confusione, ma di pace» (1 Cor 14,29,32s). Altresì Paolo
mise in guardia contro coloro che accreditano se stessi: «Noi non osiamo
annoverarci o paragonarci con certuni che
si raccomandano da sé; i quali però, misurandosi alla propria stregua e
paragonando sé con se stessi, sono senza giudizio» (2 Cor 10,12). Poi
l’apostolo prosegue: «Ma chi si gloria, si glori nel Signore. 18Poiché
non colui che raccomanda se stesso
è approvato, ma colui che
il Signore raccomanda» (vv.
17s).
Ogni tanto arrivano persone che, in preda a raptus di megalomania, si credono di
essere qualcosa di grande nella storia, l’incarnazione di un personaggio biblico
o addirittura di Cristo o almeno un «adempimento spirituale». Già Simone il Mago
si credeva «“la potenza di Dio”, che si chiama “la Grande”» (At 8,10).
Le megalomanie attuali di Emile Okoka mi costringono a
prendere posizione. Per farlo, non mi resta che mostrare le contraddizioni
del «profeta degli ultimi tempi», alias «neo Elia», con i «due olivi», gli
uomini di Dio ebrei che compariranno in mezzo alla gran tribolazione in
Gerusalemme e che verranno uccisi dalla «bestia», il dittatore escatologico.
Chi si crede l’Elia escatologico, come fa Emile
Okoka, dimostri d’essere ebreo (Ap 11,3ss). Emile Okoka non è nato nel
Congo? Dimostri d’appartenere a una tribù d’Israele. Elia, il Tišbita, proveniva
da Galaad (1 Re 17,1), territorio che apparteneva alla tribù di Manasse.
Giovanni Battista era della tribù di Levi, visto che suo padre era sacerdote (Lc
1,5). Di quale tribù d’Israele è Emile Okoka?
Poi si vesta di cilicio e sposti a Gerusalemme
per predicare (Ap 11,3), poiché questo è detto dei «due olivi» escatologici;
Emile Okoka vive nella comoda San Paolo (Brescia) e non veste indumenti così
zotici.
Infine ci riveli chi è l’altro suo compagno,
visto che si parla di «due ulivi». Chi gli farà compagnia, magari il suo
conterraneo africano Milingo, l’arcivescovo esorcista? Egli con la sua
megalomania di taumaturgo è finito nella setta di Moon, che si crede
l’incarnazione di Cristo.
Emile Okoka, questo «vorrei essere Elia», sappi che,
per essere veramente lui, si prepari comunque a una
tragica fine, ossia a essere ucciso in Gerusalemme e a restare senza
sepoltura per tre giorni sulla piazza della città, creando festa e tripudio tra
le nazioni (Ap 11,7ss).
Beh, ammettiamolo, il finale sarà grandioso: una
risurrezione con annesso terremoto (Ap 11,12s). Se Emile Okoka ci rivela il
momento della sua risurrezione, visto che si ritiene il «profeta degli ultimi
tempi», potremmo esserci anche noi per dare enfasi al momento solenne: potremmo
preparare una grande scenografia hollywoodiana con collegamenti satellitari e
potremmo festeggiare una grande agape fraterna planetaria.
Stando a Ap 11,6 abbiamo scoperto chi è l’autore della
poca pioggia negli ultimi anni! Ora, non manca altro che Emile Okoka ci
mostri d’avere la «podestà sulle acque per convertirle in sangue»
(v. 6) e nessuno dubiterà più che egli sia veramente Elia. Questa sarebbe
una grande prova che metterebbe a tacere tutti coloro che dubitano ancora che
sia lui l’Elia escatologico! Qualche «piaga» sui miscredenti
aiuterebbe senz’altro (v. 6): ci accontenterà?
Poi, non sapevamo di trovarci già durante la
grande tribolazione! Infatti i «due olivi» compaiono proprio nel bel mezzo,
tra la sesta e la settima tromba del giudizio.
Poi avremmo una grande curiosità, che ha assillato
generazioni di ricercatori di escatologia! Allora Emile Okoka, l’auto-nominato
gran «profeta degli ultimi giorni», non ci tenga più sulle spine e ci riveli
finalmente chi sono la «prima bestia» (o anticristo) e la «seconda
bestia» (o falso profeta); ci dica dove vivono e quando sferreranno il
loro attacco congiunto contro Israele!
Nel mio libro «Escatologia fra legittimità e abuso»
(Escatologia
2), faccio una carrellata
di 2.000 anni di storia dell’escatologia e mostro vari esempi del genere, ossia
di uomini che sono comparsi credendosi e facendo credere di essere qualcosa di
grande, i quali hanno recato solo dei gravi danni al cristianesimo e
all’Evangelo (cfr le sezioni «Escatologia e primo millennio», pp. 27-52;
«Escatologia e secondo millennio», pp. 53-113). {Nicola Martella}
❒
La parodia:
Volevo dirle, caro sig. Martella,
che non è vero che Okoka è «l’Elia che doveva venire», in quanto lo sono io! Ho
ricevuto 5 visioni celesti che mi hanno annunciato ciò senza ombra di dubbio.
Inoltre sono stato avvisato dal messaggero divino che si sarebbero annunciati
alcuni «profeti spuri» che avrebbero preteso ciò falsamente per sé, ma che non
sono dei veri Elia, in quanto solo io sono tale.
Per quanto riguarda l’altro ulivo sarò io stesso a
capire attraverso la mia «unzione» chi sarà costui. Inoltre metto in guardia
tutti costoro e anche lei che non dovete spegnere lo Spirito, ma che bisogna
operare con potenza. Ho più volte risuscitato dei morti, e molte volte
trasformato l’acqua in sangue. Ho fatto cadere inoltre fuoco dal cielo. Molti
testimoni erano presenti a conferma di ciò.
Ravvedetevi e credete alla mia parola, altrimenti non
sarete rapiti!
Chi vorrà ancora pretendere d’essere Elia, sarà da
segnalare alla ASL. Quale altro carismatico zelante come me pretenderà mai
d’essere lui tale «uomo di Dio», visto che io stesso lo sono, avendo
ricevute sublimi rivelazioni?
Sono molto preoccupato per le indebite appropriazioni.
Ti saluto in modo estremo, sì escatologico… Eugenio, «l’Elia che doveva
venire»... eccomi qua!
{Eugenio Di Lampada, ps}
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/Dizsprop/Elia_escatologico_Car.htm
29-10-2007; Aggiornamento:
|