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Quando in Italia si prendono le difese di Darwin, lo si fa spesso nella
cornice di una visione del mondo che non è facile da definire, ma che manifesta
chiari influssi dello scientismo (la scienza come unico e completo
strumento di conoscenza e di progresso). Anche i creazionisti, quando criticano
l’evoluzionismo, lo fanno nel contesto di una visione del mondo, in questo caso
ricollegandosi alla Bibbia (ciò evidentemente non vale per il recente movimento
del
Disegno Intelligente, i cui aderenti hanno posizioni religiose e
culturali molto variegate).
Insomma, avviene in genere che il confronto non è
solo fra due tesi scientifiche, ma fra due sistemi «a cerchi concentrici».
Così succede che si salti continuamente da un livello all’altro, mescolando
i dati scientifici con
Galilei
e l’Inquisizione, o col comunismo e la perversione morale; citando il
fondamentalismo
e la
teocrazia, o il relativismo e il razionalismo. Il tono della voce
tende irrimediabilmente ad alzarsi e va spesso a finire che i contendenti si
voltino le spalle, invocando l’uno il «giudizio della Storia» e l’altro
quello di Dio.
Nel cercare un
linguaggio comune, perciò, non ci si può limitare alle sole questioni
scientifiche, ma è necessario introdurci anche in alcune problematiche
storico-culturali. Essendo però le questioni molto ampie e complesse, se si
inserissero nel Dizionario produrrebbero una mescolanza fra elementi eterogenei,
si è allora deciso di trattare la questione storico-culturale in un’apposita
appendice sulla storia, nella quale parlare di Rivoluzione francese,
puritanesimo, Inquisizione, retroterra culturale americano; azzardandoci fino a
proporre un modo alternativo di vedere la storia.
{Fernando De Angelis}
Aggiornamento: 10-05-07 |