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In epoca pre-scientifica si credeva che dal fango potessero generarsi
spontaneamente numerosi tipi di esseri viventi e che una specie si potesse
ottenere da altre specie molto diverse (trasformismo).
Insomma, contrariamente a quanto si ripete, la concezione medioevale era di tipo
evoluzionista, anche se di un
evoluzionismo teista. La biologia come scienza nasce sulle basi
del
fissismo
e in contrapposizione al trasformismo; a questo movimento
creazionista che ha fondato la biologia (18°-19° sec.) aggiungiamo
l’aggettivo di storico, in modo da distinguerlo non solo da quello
attuale, ma anche da quello molto vago del periodo pre-scientifico (pensando
a quest’ultima distinzione, si potrebbe più completamente definire
«creazionismo scientifico storico», ma la riteniamo un eccesso di
precisione).
Siccome a qualcuno questa ricostruzione può
apparire «incredibile», riportiamo alcuni righi tratti da uno specifico
libro scritto da Pietro Omodeo, un leader riconosciuto dell’evoluzionismo
italiano: «Veniva sentita come esigenza vitale anche quella di eliminare
dalle interpretazioni della biologia dello sviluppo […] tutto il farraginoso
armamentario introdotto dalle concezioni magiche del Rinascimento […] il
creazionismo fissista, che oggi si vuole considerare un antico corpo
dottrinario edificato a difesa dell’ortodossia, fu elaborato all’inizio del
Settecento proprio per adempiere a questa funzione liberatrice
[…] Questo sforzo era stato sostenuto da vari studiosi di paesi protestanti,
avvantaggiati dall’essere liberi dalla pesante tutela dell’Inquisizione e
dalle pastoie della filosofia tradizionale, già combattuta da Lutero» (P.
Omodeo, Creazionismo ed evoluzionismo [Laterza, Bari 1984], pp. 68s).
{Fernando De Angelis}
Aggiornamento: 10-05-07 |