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Dal greco zēlōtēs «zelanti». Si chiamavano così gli
aderenti di un gruppo giudaico che professavano un messianismo politico radicale
e si erano separati dal movimento farisaico. Gli zeloti non intendevano
aspettare con pazienza l’arrivo del tempo messianico, ma si adoperavano, armi
alla mano, per affrettare col loro attivo interventismo l’adempimento della
promessa messianica. Dapprima i gruppi zeloti vivevano di aggressioni nel
deserto; poi acquistarono via via influenza e importanza, finché nel 66 d.C.
scatenarono un’insurrezione contro Roma che portò, nel 70 d.C. alla distruzione
di Gerusalemme ad opera di Tito. Il movimento riuscì a sopravvivere in seno al
giudaismo fino alla catastrofe definitiva del 135 d.C.
Gli Zeloti credevano che un vero Giudeo fosse
sottomesso solo a Dio e non a Cesare. Il fatto che Cesare Augusto era
adorato come un dio, li disturbava in modo particolare. Pagare anche le
tasse a Cesare, era inteso come una rinuncia al giudaismo e una
collaborazione con il nemico (Mt 22,17). Dal 35 a.C. al 135 d.C. ci furono
continue ribellioni e atti di guerriglia nella regione. Il movimento zelota
non era un gruppo militare ben organizzato o strutturato. Tutti coloro che
rifiutavano la dominazione straniera e cercavano la guerriglia come
soluzione ai loro problemi, potevano essere classificati come zeloti.
Barabba molto probabilmente era uno zelota rivoluzionario (Mc 15,7; Mt
27,15s; Lc 23,19). L’insegnamento di Gesù sulla non rivalsa di fronte
all’oppressione, deve essere compreso nel contesto dello zelotismo (Mt
5,38-48; Lc 6,29s).
Una setta di Giudei particolarmente violenta era
quella dei sicari. La parola sicari
descrive il lungo coltello curvo che i Giudei zeloti usavano per uccidere i
Romani per poi sparire tra la folla. Al tempo di Gesù, la tensione politica
era alta.
{elaborazione: Argentino Quintavalle - rielaborazione: Nicola Martella}
▬ Letteratura■
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► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Zelota_EnB.htm
08-05-2007; Aggiornamento: 08-07-2010
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