La questione
Il termine «teocrazia» significa letteralmente «governo di Dio». Nella teologia
intende però in pratica il governo di Dio per mezzo degli organi dell'alleanza
(guide politiche, sacerdozio), i quali sono in dovere di far applicare la legge
divina e di sanzionare i trasgressori.
In una teocrazia la
legge civile e quella religiosa coincidono; lo stato inquisisce anche
reati di morale e di opinione, non distinguendo fra peccato e dolo. Le teocrazie
oggi vigenti sono il Vaticano, alcuni stati mussulmani (p.es. Iran, Arabia
Saudita) e (teoricamente) il Tibet (il Dalai Lama è addirittura un dio-re).
Negli stati democratici la legge e la morale non coincidono, né dolo e peccato,
e nessuno può essere inquisito per questioni morali fra adulti consenzienti e
per le sue opinioni.
La chiesa non è una teocrazia poiché secondo il NT non ha giurisdizione,
non può emanare leggi né perseguire i malfattori. Nelle chiese si possono
affrontare solo questioni religiose e morali e la decisione massima è
l’espulsione. Il NT prevede che la funzione legislativa, inquisitoria ed
esecutiva sia esercitata dalle autorità civili dei singoli stati. Quindi,
l’aspirazione massima è questa: libere chiese in libero stato. Le chiese nel
mondo si trovano perciò sotto ordinamenti differenti da luogo a luogo. Dove sia
possibile, i cristiani possono contribuire a migliorare le leggi nel senso di
una maggiore giustizia sociale.
Approfondimento
Alcuni non hanno presente la differenza fra il dominio di Dio nel mondo e la
speciale «teocrazia» in Israele. La «teocrazia» intende il dominio di Dio su
Israele mediante gli organi dell’alleanza. La piena teocrazia si ebbe in Israele
dall’uscita dall’Egitto (1446 a.C.) in poi; essa fu stipulata presso il Sinai
con il patto mosaico (Es 24) e si concretizzò specialmente dalla conquista in
poi (1405 a.C.). Essa durò fino alla caduta di Gerusalemme (586 a.C.). Dopo
l’era dei capi (Mosè, Giosuè, giudici), la teocrazia in senso compiuto si ebbe
con l’ascesa al trono di Davide e della sua discendenza (patto davidico; 2 Sm 7)
e finì con l’ultimo re di Giuda, Zedekia. Quando i Giudei tornarono nella loro
terra, non erano più autonomi come Stato sovrano, governati da un discendente di
Davide, ma erano solo una provincia di uno Stato straniero. A ciò si aggiungeva
che la maggior parte degli Ebrei viveva nella diaspora, quindi fuori dei confini
della terra promessa. I Giudei ebbero una piccola parentesi al tempo dei
Maccabei, ma sul trono non sedeva un discendente di Davide. La chiesa non è una
teocrazia, non essendo uno Stato, i cui confini sono quelli dati ad Abramo, né
essendo retta da un re davidico. La chiesa è una corporazione, sparsa in
tutto il mondo (diaspora) e retta localmente da conduttori, che non hanno
nessuna funzione politica, legislativa ed esecutiva, ma solo una funzione morale
e religiosa. La teocrazia verrà ripristinata al ritorno del Messia, il figlio di
Davide. Il governo attuale di Dio sul mondo non è da chiamare «teocrazia»,
essendo un termine tecnico che è riservato teologicamente solo al governo di Dio
su Israele mediante gli organi della particolare alleanza.
Anche riguardo al governo di Dio nel mondo si tengano presenti questi due
aspetti di un «mistero» non del tutto rivelato.
■ Durante la fase finale della storia, dopo che il diavolo verrà finalmente
defenestrato dal cielo e scaraventato sulla terra, si ode questa professione di
fede: «Ora
è venuta la salvezza e la potenza e il regno del Dio nostro, e la potestà del
suo Cristo, perché è stato gettato
giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusava dinanzi al Dio nostro,
giorno e notte» (Ap 12,10).
■ Dopo la distruzione del sistema escatologico politico-religioso ostile a Dio
(grande Babilonia) e appena prima delle «nozze dell’Agnello», ossia del
ripristino del patto fra l’Agnello e la sua sposa (l’assemblea messianica
formata dai credenti di tutti i tempi), e dell’avvento del Logos di Dio con
tutti i suoi santi sulla terra per istaurare il regno di Dio, s’ode questo
annuncio solenne: «Alleluia! poiché il Signore Dio nostro, l’Onnipotente, ha
preso a regnare. 7Rallegriamoci
e giubiliamo e diamo a lui la gloria, poiché sono giunte le nozze dell’Agnello,
e la sua sposa s’è preparata… […] Beato e santo è colui che partecipa alla prima
risurrezione. Su loro non ha potestà la morte seconda, ma saranno sacerdoti di
Dio e di Cristo e regneranno con lui quei
mille anni» (Ap 19,6s; 20,6).
►
Regno di Dio
▬ Letteratura
■
Nicola Martella, «Teocrazia», Manuale
teologico dell’AT (Punto°A°Croce, Roma 2002), p. 350; cfr. «Organi
dell'alleanza», pp. 248s.
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► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Teocrazia_Lv.htm
12-12-2007; Aggiornamento: 31-01-2008
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