Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Offensiva intorno a Gesù 1

 

Dizionario biblico

 

 

 

 

«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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SELA

 

Il termine selāh, (p.es., Sal 3,2.4.8) può derivare da due radici; da salah «alzare la mano» per imporre il silenzio: in questo caso significherebbe «fare una pausa», «interludio» o «intermezzo musicale». Oppure da salal «far crescere, elevare»: in questo caso significherebbe «alzare la voce», attuare un crescendo, passare a un tono più alto. Si pensa comunemente che sia un termine tecnico, ma non si sa ancora se si riferisca alla musica o alla voce. La Settanta lo rende con diapsalama, che significa «intervallo musicale». Secondo l’interpretazione comune, selāh non era una parola da leggere a voce alta, ma era solo una nota per chi recitava per dirgli che a questo punto doveva fare o una pausa onde permettere all’accompagnamento musicale di suonare; oppure doveva elevare la sua voce con una maggiore intensità di tono.

     Però, il Salmo 61,4s contiene selāh nel mezzo di un discorso collegato dalla parola «poiché» e rende difficile intenderlo come una pausa per dare tempo libero all’interludio dei musicisti. E infatti non è necessario congetturare che faccia riferimento a dei termini musicali. Si riferisce a un soggetto, non alla musica; ha a che fare con la verità, non con le melodie. Alcuni dicono che si trovi sempre all’inizio o alla fine di una strofa. Il fatto eccezionale è che in quattro casi ricorre in mezzo a un verso: Sal 55,19; 57,3 e Hb 3,3.9. Questo dà un duro colpo all’ipotesi che si riferisca alla musica; ma ci aiuta a trovare la soluzione giusta. Selāh collega la fine di una strofa con l’inizio della successiva, unendo insieme due verità. Infatti, in quattro casi collega la fine di un Salmo con l’inizio del successivo, unendo così i due Salmi (vedi Sal 3 con 4; 9 con 10; 24 con 25, e 46 con 47).

     Selāh, quindi, non conclude né inizia un brano, ma connette i due brano tra cui è messo. L’esame di ogni caso mostrerà quale sia questo collegamento. Non ha lo scopo di fare una pausa su un soggetto; né di fare da passaggio da un soggetto all’altro: ma è la connessione di due soggetti. A volte aggiunge uno sviluppo del pensiero collegando una preghiera con ciò che costituisce le basi di essa. A volte è antitetico e aggiunge un contrasto. Oppure collega una causa con l’effetto, o un effetto con la causa. È un legame che ci ingiunge di guardare quello che è stato detto e ci fa segno di collegarlo con quello che segue.

     Così, se deriva da salah, «fare una pausa», non è con gli strumenti musicali che bisogna fare una pausa mentre le voci continuano a cantare; ma sono i nostri cuori che devono fare una pausa e notare la connessione di preziose verità.

     Se deriva da salal, «elevare», non sono gli strumenti che devono aumentare il tono del loro suono, ma i nostri cuori che devono essere elevati per considerare con più solennità le due verità che sono collegate tra loro.

     La parola viene usata 71 volte nei Salmi e 3 volte nella «preghiera di Habacuc». L’uso della parola è limitata a trentanove Salmi.

     ■ In sedici di questi ricorre una volta (7; 20; 21; 44; 47; 48; 50; 54; 60; 61; 75; 81; 82; 83; 85; 143); di questi trentanove Salmi, trentuno sono trasmessi al «Maestro del coro».

     ■ In quindici Salmi ricorre due volte (4; 9; 24; 39; 49; 52; 55; 57; 59; 62; 67; 76; 84; 87; 88).

     ■ In sette Salmi ricorre tre volte (3; 32; 46; 66; 68; 77; 140).

     ■ In un Salmo ricorre quattro volte (Salmo 89).

 

Ricorre in tutti e cinque i Libri dei Salmi come segue:

     ■ Libro I (1-41), diciassette volte in nove Salmi.

     ■ Libro II (42-72), trenta volte in diciassette Salmi.

     ■ Libro III (73-89), venti volte in undici Salmi.

     ■ Libro IV (90-150), quattro volte in due Salmi.

 

{elaborazione: Argentino Quintavalle - rielaborazione: Nicola Martella}

 

▬ Letteratura

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Sela_OiG.htm

08-05-2007; Aggiornamento: 08-07-2010

 

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