Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Radici 5-6

 

Dizionario biblico

 

 

 

 

Oltre alle parti introduttive (Bibbia, AT) e al Giochimpara finale, il libro contiene due parti distinte dell’AT: l’Epoca Babilonese e l’Epoca Persiana. In appendice ci sono tre excursus:
■ I nomi ebraici di Dio
■ Il patto, i patti e i testamenti
■ La Bibbia fra criticismo e modernismo.

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca babilonese («Libri storici e profetici III»):
■ L’epoca babilonese in generale
■ Sofonia
■ Habacuc
■ Geremia
■ Lamentazioni
■ Daniele
■ Ezechiele
■ Il tempo dell’esilio. 

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca persiana («Libri storici e profetici IV»):
■ L’epoca persiana in generale
■ Esdra-Nehemia
■ Ester
■ Aggeo
■ Zaccaria
■ Malachia
■ L’epoca intertestamentaria.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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SALMI (Libro dei ~)

 

Il titolo «Salmi» è utilizzato sette volte nel Nuovo Testamento (Lc 20,42; 24,44; At 1,20; 13,33; 1 Cor 14,26; Ef 5,19; Col 3,16), le prime quattro in riferimento al Libro dei Salmi, le altre tre ai Salmi in generale. Il titolo italiano «Salmi» deriva dalla traduzione greca dell’AT. Al riguardo è usato anche il nome «Salterio», con cui s’intende un libro che contiene dei Salmi da cantare.

     Il termine greco psalmós, che traduce l’Ebraico mizmôr, sta ad indicare una musica accompagnata da strumenti a corda. In seguito il termine psalmos passò a indicare un «canto di lode» senza necessariamente l’accompagnamento di strumenti a corda. Poiché mizmôr viene usato nel titolo di cinquantasette Salmi, i traduttori greci usarono la traduzione di questo termine per indicare l’intera raccolta.

     Nella Bibbia ebraica il titolo del libro è Tehilîm (non mizmôrim) e letteralmente significa lodi, dato che la maggior parte dei Salmi contiene degli elementi di lode (sefer tehilîm = libro delle lodi). La parola deriva dalla stessa radice di Alleluia (halal). (Cfr. lo yell (urlare) e halloo (gridare) inglese.) Nei titoli originari, (tehillāh, «lode») si trova solo una volta, nel Salmo 145 il quale è un vero e proprio inno di lode.

     Ma la parola Salmo è più generica, e sebbene il canto sia tipicamente un’espressione di gioia, lo scopo dei canti è molto più ampio: aiutare a ricordare, e nello stesso tempo a esprimere qualsiasi altro sentimento oltre la gioia. Israele aveva melodie sia tristi sia gioiose; e così l’istituzione divina del cantar Salmi è stata intesa in maniera molto ampia. Infatti, riceviamo l’ordine non solo di lodare Dio, ma anche d’insegnarci e ammonirci gli uni gli altri, con «salmi, inni e cantici spirituali» (Col 3,16).

     Il libro è una raccolta di Salmi divinamente ispirati, i quali, sebbene scritti in momenti e circostanze diverse, furono riuniti insieme senza alcun apparente (ma solo apparente) riferimento o rapporto di dipendenza l’uno con l’altro.

     Abbiamo 150 Salmi che dai tempi antichi, secondo il testo ebraico, sono suddivisi in cinque «libri», ciascuno dei quali si conclude con Amen, amen, oppure con Alleluia. Queste dossologie finali suggeriscono che i libri possono essere esistiti indipendentemente, almeno nei primi tempi.

     Le prime quattro divisioni si concludono con una «normale» dossologia, cioè lode (41,13; 72,18s; 89,52; 106,48), mentre non vi è alcuna dossologia alla fine del Salterio, o meglio, il Salmo 150 è in se stesso una dossologia conclusiva, un inno di lode che opportunamente chiude sia il quinto libro sia l’intera raccolta, dato che termina con le parole: «Ogni cosa che respira lodi l’Eterno».

     Questa divisione è stata fatta con l’espressa intenzione di far corrispondere ai cinque libri della Legge cinque libri di lode, a dimostrazione che il Pentateuco costituisce il modello sul quale si basa tutta la Parola di Dio. Infatti, essi presentano una corrispondenza più che casuale con i cinque libri di Mosè, poiché rispecchiano lo stesso tema dominante. La struttura del Libro dei Salmi mostra dunque un disegno divino.

     I Salmi si dividono nel modo seguente:

 

Salmi

Pentateuco

Pensiero dominante

1° libro

 

1-41

Genesi

L’uomo e i comandamenti di Dio per lui. Proprio come la Genesi parla dell’umanità che è stata creata, caduta in peccato ma con la promessa della redenzione, molti di questi Salmi parlano degli esseri umani come benedetti, caduti e redenti da Dio.

2° libro

 

42-72

Esodo

La redenzione d’Israele. Questa parte della raccolta inizia con Israele che invoca la liberazione e termina col re d’Israele che governa sulla nazione redenta. Numerosi Salmi di questo gruppo riflettono l’insegnamento dell’Esodo: la nazione in rovina, ma ristabilita. Come Dio ha liberato Israele dall’Egitto, così salverà infine la nazione (e noi!)

3° libro

 

73-89

Levitico

Il santuario. Come il Levitico parla della santità del tabernacolo e di Dio, molti di questi Salmi parlano del tempio e di Dio. Questi Salmi lodano Dio perché Egli è santo e la sua perfetta santità merita il nostro culto e la nostra adorazione. Siccome Dio è onnipotente, possiamo rivolgerci a Lui per la liberazione.

4° libro

 

90-106

Numeri

Il deserto. Inizia con un Salmo scritto da Mosè e termina con uno che rievoca le ribellioni di Israele nel deserto. Inoltre, siccome Numeri parla del rapporto di Israele con le nazioni circostanti, questi Salmi citano spesso il fatto che Dio annulla i regni delle altre nazioni. Allora, dato che siamo cittadini del regno di Dio, possiamo guardare gli eventi e le difficoltà terrene nella loro corretta prospettiva.

5° libro

 

107-150

Deuteronomio

Un sommario: profonda riconoscenza per la fedeltà di Dio; come il Deuteronomio è interessato a Dio e alla sua parola, questi Salmi sono inni di lode e di ringraziamento per Dio e per la sua parola. In questa parte troviamo il grande Salmo 119, dedicato alla celebrazione della Parola di Dio.

 

 Questa divisione fa del libro dei Salmi un Pentateuco poetico. Il riferimento alla Torà nel Salmo introduttivo (1,2 «la legge dell’Eterno») suggerisce l’idea che il libro dei Salmi debba essere studiato come la Torà.

     Dal tempo di Esdra in poi, esisteva un sistema di commento e spiegazione del significato delle Scritture ebraiche. Senz’altro, tale pratica nacque dalla necessità di esporre la legge a quei Giudei che non capivano la lingua in cui essa fu scritta. Al principio queste esposizioni erano soltanto orali ed estemporanee; in seguito, però, si cristallizzarono in una forma definitiva e furono rese permanenti per iscritto.

     Quando giunsero a questa forma permanente, sono state chiamate Midrašim (plurale di midraš, che vuol dire «investigazione» o «interpretazione»). Il Midraš (o il commento giudaico) al primo versetto del primo Salmo parla di una quintuplice divisione dei Salmi, con le seguenti parole: «Mosè diede agli Israeliti i cinque libri della legge e, come contropartita, Davide diede loro i sefer tehilîm, che consistono in cinque libri».

     Il Delitzsch, uno studioso della lingua ebraica, afferma: «Il libro dei Salmi è anche un Pentateuco; l’eco del cuore di Israele del Pentateuco di Mosè. È il quintuplice libro dell’assemblea nei confronti del Signore, come la legge è il quintuplice libro del Signore verso la assemblea».

     Il documento più antico di questa divisione in cinque parti si trova nei rotoli di Qumran, rinvenuti nei pressi del Mar Morto.

     Si è avanzata l’ipotesi che il primo gruppo di Salmi, scritti nella maggior parte da Davide, sia stato raccolto da Davide stesso o da Salomone; che il secondo gruppo sia stato compilato dai Leviti discendenti di Kore o da Salomone; che il terzo sia stato raggruppato da Ezechia e che gli altri due siano stati raccolti da Esdra.

{elaborazione: Argentino Quintavalle - rielaborazione: Nicola Martella}

 

▬ Letteratura

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Salmi_Libro_R56.htm

08-05-2007; Aggiornamento: 08-07-2010

 

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