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Il termine ebraico per «patto» è berit
(«ingiunzione»), che la Settanta ha tradotto in greco con
diatheke e il latino ha riprodotto con testamentum.
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Il nome: La parola italiana «testamento» proviene quindi dal latino
testamentum e traduce il greco diatheke
«alleanza, patto» (2 Cor 3,14). Il Nuovo
Testamento è la raccolta di libri canonici che costituiscono la seconda
parte della Bibbia. Contiene il nuovo patto, di cui è mediatore Gesù (Eb
9,15; cfr. 10,16s; Gr 31,31-34). Il primo patto fu consacrato mediante
l’aspersione del sangue delle vittime animali (Eb 9,19s), il secondo
richiese la morte espiatoria di Gesù, senza la quale il patto non sarebbe
stato valido.
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Il contenuto: I quattro Evangeli (di Matteo, Marco, Luca e Giovanni)
riportano la vita e i detti di Cristo, esposti in maniera organica e con un
preciso stile letterario, secondo punti di vista tra loro complementari.
Inoltre l’evangelista Luca scrive gli Atti degli Apostoli dove narra i
principali eventi della storia delle prime comunità cristiane.
Seguono le Lettere di Paolo: scritti inviati a
varie comunità in risposta a esigenze particolari o a temi generali, insieme
a scritti destinati a singoli individui.
La Lettera agli Ebrei è diretta a cristiani di
origine ebraica tentati di ritornare alle istituzioni giudaiche. Esiste un
forte dubbio sull’identità del suo autore, spesso citato come Paolo.
Le altre lettere sono dette cattoliche, perché
indirizzate non alla comunità cristiana di una città particolare, quanto a
tutte le chiese. Esse sono le due Lettere di Pietro, la Lettera di Giacomo,
la Lettera di Giuda, le tre Lettere di Giovanni. L’Apocalisse di Giovanni chiude il Nuovo Testamento
con una visione profetica della storia e del suo compimento nel giorno di
Cristo il Signore. {elaborazione: Argentino
Quintavalle - rielaborazione: Nicola Martella}
▬ Letteratura■
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► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/
08-05-2007; Aggiornamento: 08-07-2010
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