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Ecco ora qui di seguito due casi
biblici che bisogna inquadrare in modo giusto in senso storico e teologico, per
capirli correttamente.
La comunicazione dello Spirito Santo rigenerante non avvenne al momento in cui i
discepoli di Giovanni esercitarono la fede in Gesù quale Messia e furono
battezzati, ma solo mediante l’atto dell’imposizione delle mani (At 19). Ciò fu
necessario per motivi storici e teologici. Infatti, c’erano discepoli di
Giovanni che non riconoscevano Gesù come Messia e ritenevano il loro maestro una
figura messianica. Poiché è il maggiore che trasmette una benedizione, una
grazia divina o un carisma al minore, che quest’ultimo accetta con
sottomissione, l’imposizione delle mani da parte di Paolo (apostolo di Gesù
Messia) sui discepoli di Giovanni doveva significare la superiorità di Gesù
rispetto a Giovanni Battista.
Similmente l’atto dell’imposizione delle mani si rese necessario per motivi
storici e teologici anche nella questione giudeo-samaritana (At 8). La fede dei
Samaritani in Gesù non coincise con il momento della rigenerazione né lo fu
il battesimo. Anche qui bisognava risolvere prima il contenzioso
storico-teologico fra Giudei e Samaritani, che perdurava da secoli. I
Samaritani, facendosi imporre le mani dagli apostoli della chiesa di
Gerusalemme, si sottomettevano a loro e riconoscevano che «la salvezza viene
dai Giudei» (Gv 4,22), anzi dal giudeo Gesù, che diventava così anche il
loro Messia. {Nicola Martella}
▬ Letteratura
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► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Imposizione_Spirito_Car.htm
21-01-2008; Aggiornamento:
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