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Il termine gittît, (nella nostra Bibbia,
«ghittea»; Sal 8; 81; 84) significa «torchio»; e potrebbe indicare il «canto del
vino» e quindi riferirsi a qualche musica gioiosa che si suonava in occasione
della vendemmia, alla festa autunnale dei Tabernacoli. Per il significato della
parola vedi Gdc 6,11; Ne 13,15; Is 63,2; Lm 1,15; non era il «tino» che riceveva
il succo della pigiatura, il quale era chiamato jāqeb (Nu 18,27.30; Dt
15,14). La parola si riferisce all’autunno, proprio come
ŝōŝanîm «gigli» parla della primavera. Perciò, come il termine
ŝōŝanîm (fiori) era associato con la festa di primavera (Pasqua), così il
termine gittît
(frutti) era associato con la festa d’autunno (Tabernacoli). La Pasqua ci
parla della bontà di Jahwè manifestata nella redenzione divina; la festa dei
Tabernacoli ci parla della bontà di Jahwè manifestata nella protezione divina. Il Dott. Thirtle pensa che questo titolo non sia la
soprascritta dei Salmi 8; 81; 84, ma la nota conclusiva dei Salmi 7; 80; 83
[The Titles of the Psalms: their Nature and Meaning explained, 1904].
Infatti, uno studio dei tre Salmi 7; 80; 83, considerando quanto detto,
rimuoverà le perplessità implicite nate dall’associazione di questa parola
con i Salmi 8; 81; 84, con i quali non ha alcuna relazione.
Non ci
sarà più alcuna necessità di fare le abituali congetture come «un’arpa di
(costruita a) Gath»: significato praticamente irrilevante. {elaborazione:
Argentino Quintavalle - rielaborazione: Nicola Martella}
▬ Letteratura■
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► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Ghittea_MT_AT.htm
08-05-2007; Aggiornamento: 08-07-2010
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