Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

La lieve danza delle tenebre

 

Dizionario biblico

 

 

 

 

L’occultismo viene presentato quale problema sociale, razionale e biblico.

  Alcuni dei temi principali sono i seguenti:
■ La superstizione
■ La divinazione
■ L’astrologia
■ Medianismo e fenomeni extra-sensoriali
■ Lo spiritismo
■ La magia
■ La massoneria
■ La neostregoneria
■ Il satanismo
■ Il paranormale
■ La religione
■ I fenomeni estatici e la falsa profezia
■ L’esoterismo
■ La dottrina occulta
■ I fenomeni occulti nella prospettiva biblica

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PROFEZIA E DISCORSO DIRETTO DI DIO NEL NT

 

di Nicola Martella

 

I messaggi «profetici» di persone affiliate al cosiddetto «movimento profetico» sono formulati come missive dirette di Dio, ossia sono formulati così che sedicentemente sia Dio stesso a parlare in prima persona. Questo tipo di messaggi è proprio una caratteristica della falsa profezia e i falsi profeti fanno uso di questo genere letterario per accreditare se stessi e le proprie false dottrine (Mt 24,24).

 

     ■ Nel NT prima di Pentecoste, vediamo dapprima che Giovanni Battista, pur essendo stato l’ultimo profeta della teocrazia d’Israele (Mt 11,13; Lc 16,16), non ha mai presentato i suoi messaggi come linguaggio diretto di Dio. Sebbene la parola di Dio fosse stata diretta a Giovanni (Lc 3,2; Gv 1,33), egli predicò sempre in prima persona (Mt 3,7-12; Lc 3,7-17; cfr. Gv 1,19-27.29-36). Non è sorprendente che l’ultimo dei profeti legittimi d’Israele abbia tralasciato di usare un linguaggio diretto di Dio nei suoi messaggi, mentre i seguaci del sedicente «movimento profetico» odierno si attribuiscono tale arrogante presunzione?

     Gesù di Nazaret, essendo il Messia, avrebbe potuto usare — più di tutti gli altri profeti e più dello stesso Mosè — un linguaggio diretto di Dio, ma non lo fece. Non usò mai la formulazione: «Così parla l’Eterno /il Signore» o simili. In nessun discorso di Gesù Dio Padre prende direttamente la parola, parlando in prima persona. Sebbene il Padre gli avesse parlato e l’avesse ammaestrato (Gv 5,19ss; 8,28; 12,49), Gesù non parlò mai con un discorso diretto di Dio. Gesù basò i suoi ragionamenti sulla Parola scritta (allora l’AT), dicendo: «È / sta scritto: ….» e simili.

     Gli apostoli non riferirono mai un discorso diretto di Dio. Gesù attestò a Pietro che era stato il Padre celeste a rivelargli la propria messianicità, ma Pietro lo dichiarò con le proprie parole (Mt 16,15ss). Quando Gesù li mandò a predicare, il loro messaggio non conteneva un linguaggio diretto di Dio (Mt 10,7; Lc 10,9).

 

     ■ Nel NT da Pentecoste in poi, sono riportati vari messaggi di membri del collegio dei dodici apostoli, di Stefano, di Filippo, di Paolo, di Giacomo e dei loro discepoli e collaboratori, ma mai presentarono uno dei loro discorsi come discorso diretto di Dio.

     Neppure il singolare profeta giudaico Agabo presentò il suo messaggio facendo parlare direttamente Dio. Nel primo discorso non furono neppure riportate le sue precise parole dirette (At 11,28). Nel secondo brano si parla di «un certo profeta, di nome Agabo», il quale dopo essersi legato mani e piedi, iniziò il suo breve discorso così: «Questo dice lo Spirito Santo:…» (At 21,10s). Ma non seguono parole come: «Io lo Spirito di Dio vi dice…». Inoltre le parole di tale «certo profeta» non si adempirono nei precisi termini, in cui furono annunziate. In fine, visto che Luca lo chiamò così, non è neppure sicuro che fosse un giudeo cristiano. [► Agabo]

     Sta di fatto che neppure una delle persone autorevoli e conosciute della chiesa ha mai proclamato fuori delle parole della sacra Scrittura, ossia riportando un messaggio diretto di Dio in prima persona o cominciando un suo discorso con le parole: «Così parla il Signore / Dio / Gesù / Cristo / lo Spirito».

     Ci sono alcune brevi eccezioni. Nella prima non parla Dio, ma lo Spirito. «E mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: “Mettetemi a parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati”» (At 13,2). Non è scritto come ciò sia avvenuto, se per bocca di uno dei profeti (v. 1) o per convincimento spirituale, dopo aver cercato in proposito la volontà di Dio, visto che pregavano e digiunavano (vv. 2s).

     L’altro episodio è personale, poiché Paolo pregava Dio per sé e il Signore gli disse: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza» (2 Cor 12,9). Ciò rappresentava il convincimento personale di Dio per l’apostolo, ma non era una parola rivolta alla chiesa.

     Infatti proprio riguardo «alle visioni e alle rivelazioni del Signore» (v. 1), alla «eccellenza delle rivelazioni» avute (v. 7) e alle «parole ineffabili», udite in Paradiso, non disse alcunché (v. 4). Paolo non presentò nessun discorso diretto di Dio in proposito, anzi fu data libertà a un angelo di Satana di schiaffeggiarlo perché non insuperbisse (v. 7). Quanti ceffoni si meriterebbero quindi i seguaci dell’odierno «movimento profetico», che hanno l’arrogante presunzione di presentare i loro messaggi con il linguaggio diretto di Dio?

     Sebbene la decisione del concilio interecclesiale di Gerusalemme fosse piaciuta «allo Spirito Santo e a noi» (At 15,28), essi non formularono un messaggio facendo parlare direttamente Dio, ma scrissero gli apostoli e i fratelli anziani (v. 23).

     Sta di fatto che in nessun chiaro messaggio dei dignitari della chiesa al tempo del NT, rivolto a giudei storici, a cristiani giudei o gentili, a greci, romani o ad altri pagani, essi usarono presentare un messaggio diretto di Dio. Non lo fecero né per intero né in parte. Le uniche parole di Dio sono quelle citate dall’AT. [ Profeti nel Nuovo Testamento]

 

[► Profeti del nuovo patto]

[► Profeti falsi ed escatologia]

 

▬ Letteratura

■ Nicola Martella, Carismosofia (Punto°A°Croce, Roma 1995): «Estasi, visione e falsa profezia», pp. 147-153; «Facoltà extrasensoriali», pp. 154-162; «La fine dei tempi», pp. 225-230.

Nicola Martella (a cura di), «Che cos’è la “profezia”?», Escatologia biblica essenziale. Escatologia 1 (Punto°A°Croce, Roma 2007), pp. 21-24.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Discorso_Dio_NT_Oc.htm

19-12-2007; Aggiornamento:

 

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce