Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia.

  Ecco le rubriche principali:
■ Scenario biblico
■ Vita di comunità
■ Abbecedario riflessivo
■ Ad acta
■ Dietro il velo
■ Casella postale biblica
■ Variazione delle costanti
■ Puntigli e indovinelli
■ Sapienza da quattro soldi
■ Massime e minime
■ Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

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ANTROPOLOGIA BIBLICA

 

 a cura di Nicola Martella

 

Ecco qui di seguito le due posizioni.

     ■ Tricotomia?: Si afferma che l’uomo sia formato di corpo, anima e spirito. Questo è un approccio dogmatico.

     Secondo me qui si confondono le funzioni dell’essere con le parti dell’essere. Esegeticamente parlando, l’uomo, fintantoché vive, è un’anima (ossia una persona; Gn 2,7). Quando muore, smette di essere «anima» (persona in senso storico su questa terra) e i suoi due componenti principali hanno un destino differente: il corpo diventa polvere, lo spirito torna a Dio (Ec 12,9). In una gran parte di testi biblici il termine «anima» è tradotto semplicemente con «persona», poiché intende la globalità dell’essere.

     ■ Dicotomia: L’uomo è composto di due sostanze, il corpo e lo spirito. Esse unite insieme alla creazione, diedero luogo all’«anima», ossia alla persona (Gn 2,7). Il concetto «anima» in ebraico è associato sia al respiro sia al desiderio; perciò caratterizza l’uomo fintantoché vive su questa terra. Alla morte, dividendosi lo spirito personale dal corpo personale, la persona si «sfalda»; lo spirito personale porta in sé tutte le caratteristiche della personalità e non si estingue, ma nel luogo trascendentale in cui va, pur essendo sensibile e cosciente, è inattivo sul piano storico. La persona (l’anima) termina quindi in senso esistenziale e storico con la morte. Alla risurrezione lo spirito personale verrà ricongiunto al corpo personale creato a nuovo e insieme daranno luogo alla «persona» in senso completo.

     ■ Gli equivoci: Il problema è che oggigiorno si attribuisce all’«anima», ciò che la Bibbia attribuisce allo «spirito». Ciò è successo probabilmente già nel mondo greco. Biblicamente parlando, lo «spirito» è la personalità dell’essere, mentre «l’anima» è la persona fintantoché vive su questa terra. Come detto, alla morte tale spirito non viene annientato, ma va o nel Paradiso di Dio o nell’Ades in attesa della risurrezione e, quindi, rispettivamente della vita eterna e della morte eterna. È lo spirito quindi a non estinguersi (aspetto ontologico), mentre la persona (l’anima) in senso esistenziale e storico termina con la morte e verrà ricostruita alla risurrezione.

 

▬ Letteratura

■ Nicola Martella, Temi delle origini. Le Origini 1 (Punto°A°Croce, Roma 2006): «L’uomo quale immagine di Dio», pp. 134-145; «Immagine di Dio e dominio della terra», pp. 146-163; «La creazione dell’uomo», pp. 232-247.

■ Nicola Martella, Esegesi delle origini. Le Origini 2 (Punto°A°Croce, Roma 2006), particolarmente «L’uomo tratto dalla terra 2,7», pp. 115-127. Si veda qui anche l’esegesi di Gn 1,26s; 3,19.

■ Nicola Martella, Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002): «Antropologia 1: specie e genere», pp. 86s; «Antropologia 2: globalità dell’essere», pp. 87s; «Antropologia 3: componenti principali», pp. 89s; «Antropologia 4: funzioni principali», pp. 90ss; «Immagine e somiglianza di Dio», p. 183; «Persona», pp. 274ss; «Uomo (essere umano)», pp. 372s.

■ Nicola Martella, La salute fra scienza, religioni e ideologie, Malattia e guarigione 1 (Punto°A°Croce, Roma 2003): «Valore di un quadro antropologico globale per malattia e guarigione», pp. 141-145.

■ Nicola Martella, Dizionario delle medicine alternative, Malattia e guarigione 2 (Punto°A°Croce, Roma 2003): «Antropologia e Bibbia», pp. 47s; «Antropologia e medicina alternativa», pp. 48s; «Antropologia e paramedicina», pp. 49-53.

■ Nicola Martella (a cura di), Escatologia biblica essenziale. Escatologia 1 (Punto°A°Croce, Roma 2007): «La morte», pp. 187ss; «Lo stato personale dopo la morte», pp. 193-196; «Il sonno dell’anima?», pp. 197-209.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Antropologia_biblica_Mds.htm

08-05-2007; Aggiornamento: 08-07-2010

 

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