■ Cadute e tonfi: Un noto carismaticista, decide di fare una visitina
alla borsa d’un paese dove ha investito i suoi proventi. Ricevuto con gli onori
del «caso», egli parla con il direttore dell’andamento azionario. Alle sue
lamentele, il reverendo s’offre di pregare per gli affari «imponendo le mani» al
computer centrale. L’altro, invece, s’affretta a chiedergli di non fare tale
«gesto» né di recitare la «preghiera». Il pastore, meravigliato, chiede
spiegazioni. Il direttore gli risponde: «Ho assistito a una sua riunione di
chiesa e ho visto la gente “cadere” rapidamente a terra. La prego, ho moglie e
figli e non so fare altro nella vita... Tutto vorrei vedere, fuorché un tonfo
della borsa!!!» {adattato da Nicola Martella da un testo di Gianni Siena}.
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Calcio: Visto che il portiere dell’Atalanta si chiama Pizzaballa, come si
chiamerebbe se fosse il portiere della nazionale israeliana? ...Pizzah-Baal
{adattato da un testo inviato da Gianni Siena}.
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Calcio ebraico 1: Sai come si chiama il cannoniere della nazionale di calcio
di Israele? «Hebraimovich»! (Gianni Siena).
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Calcio ebraico 2: Come chiamerebbe Israele le sue tre punte, se potesse
nominarle con personaggi importanti?
Abraham
Lincoln, Isaac Newton e Albert Einstein? Ma come «Albert»?
Non
dev’essere «Jacob»? Ah, sì, Jakob era effettivamente lo zio d’Albert, ma s’era
infortunato prima della partita. (Nicola Martella).
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Calcio e ciarlatani: Una nota società sportiva italiana subisce una serie di
sconfitte preoccupanti, perciò cambiano allenatore e presidente, assumono i
migliori giocatori, fanno ogni cosa per riuscire a vincere, ma invano. Il
presidente appena eletto riceve la notizia che il famoso taumaturgo
americano Charley Atan potrebbe risolvere il problema. Una delegazione va negli
USA per incontrare il «santone» e costui chiede una cifra spropositata per
effettuare un «particolare rituale» antisconfitta. Nonostante ciò, la squadra
continua a perdere. Infine il presidente vuole incontrare personalmente il
taumaturgo per cercare di capire le cause di questa sfortuna perniciosa. Charley
Atan, dopo aver intascato il prossimo assegno, ricorre a un «potentissimo
rituale» con cui invocare la fortuna sul nome della società sportiva, e
chiede al presidente di pronunciarlo. Nel pieno del rituale propiziatorio, non
appena il presidente pronuncia il nome della sfortunatissima squadra,
Charley Atan sbianca in volto, ferma il rito e dice al presidente: «Perché non
me l’avete detto subito? Avreste risparmiato un bel po’ di soldi... questo è un
caso irrisolvibile!». Volete sapere il nome di tale squadra? Chiaramente è la
vostra squadra del cuore! {adattato da un testo inviato da Gianni Siena}.
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Calo di membri: «Due conduttori di chiesa si scambiano delle confidenze
riguardo al calo delle presenze dei credenti ai culti dell’assemblea. Si tratta
di due modi di confessare un problema comune. “E come va nella tua chiesa?”,
chiede il primo. “Per quanto mi riguarda”, risponde il secondo, “io esorto
continuamente i fratelli che hanno a cuore le sorti della comunità. Poi cerco
contatti con potenziali nuovi credenti, alfine di impostare dei buoni programmi
futuri di approfondimento biblico e risveglio”. L’altro conduttore, molto
interessato, ribatte: “Sì, neanche io riesco a vedere facce nuove... !”»
(adattamento da un’idea di minop).
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Calvinista: Il colmo: «Con un caro amico calvinista abbiamo avuto diverse
controversie su elezione, predestinazione e doppia predestinazione. Sebbene io
creda alle prime due, non credo all’ultima; per questo egli mi dà scherzosamente
dell’arminiano. L’ironia della sorte? Ecco che cosa mi ha scritto: “L’altra sera
quasi mi veniva un colpo. Ho visto il ritratto di Arminio, ed è spiccicato a mio
padre! Sono sosia! Pensa un po’ magari geneticamente siamo pure parenti vista la
somiglianza! Speriamo proprio di no!”. È il caso di dire che chi di "Calvino"
ferisce di "Arminio" perisce» (Nicola Martella).
■ Campanilismi: Pietro, un credente evangelico, testimoniava a un amico
fiorentino; per la comprensione italianizziamo il loro colloquio. Costui
resisteva e affermava cose contrarie all’Evangelo. Tuttavia, dopo venti lunghi
anni, si arrese a Cristo. Alla domanda meravigliata dell’amico Pietro circa il
«ritardo», rispose: «L’è stata l’opera del Signore Gesù Cristo che m’ha salvato.
Tuttavia, ho considerato anche che l’inferno gl’è pieno di Pisani... quindi,
meglio sta’ con Lui in paradiso» (adattato da N. Martella da un testo di G.
Siena).
■ Canne ed erba: Qualcuno s’era molto interessato all’Antico
Testamento, dopo che aveva letto che «mar Rosso» in ebraico si chiama in realtà
«mar delle Canne». Intendeva fare una spedizione archeologica per scoprire
l’antico «oppio dei popoli»… ma, poi, deluso, capì che «mar delle Canne»
significava semplicemente «mar dei Giunchi» (Nicola Martella).
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Carismatici faticosi: Ultimamente un caro amico ex carismaticista terminava
la sua lettera all’incirca come segue: «Sono sicuro che se ci concentrassimo di
più su coloro che sono disponibili a studiare la Bibbia, si otterrebbero
migliori risultati e conversioni; con i cari... asmatici invece si
rischia solo di ansimare» (Nicola Martella).
■ Carismatici oleati: Una credente uscita dal movimento della prosperità
parla dei pastori «unti» come «oleati». Ora, un credente, anche lui ex
carismatico, ha così risposto a una credente poco avveduta: «Ricorda che
fratelli troppo unti fanno scivolar via la verità…». Trovo molto illustrative e
pittoresche queste definizioni (Nicola Martella).
■ Carnalità: Due credenti si stavano confrontando per iscritto riguardo
al loro futuro ruolo attivo nella comunità. Saverio aveva subito l’anno prima
un’operazione allo stomaco, che lo aveva portato a dimagrire in modo
incredibile. Eusebio parlava del fatto che con l’aiuto del Signore ce
l’avrebbero fatta ad affrontare quel compito, che ora appariva come una porta
stretta. Saverio faceva presente le sue debolezze e aggiungeva: «Trovo ancora
troppa carne in me». Eusebio non si fece sfuggire l’occasione: «Come troppa
carne? Hai perso 62 Kg! Dai, che ci passi ora per la porta stretta!» (Nicola
Martella).
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Carriere ecclesiali: Due conduttori evangelici, molto diversi tra loro,
s’incontrano a una conferenza e, nell’intervallo, si raccontano le loro vicende.
Angelo Pastorio, forte e mite, afferma: «Sono diventato conduttore d’una grande
comunità, ho incontrato una forte opposizione da parte di alcuni, espressa anche
pubblicamente, ma col tempo tutto è rientrato. Ora andiamo avanti e la chiesa
cresce di numero e di qualità».
Vittorio De Pulpitis, autoritario e ambizioso, racconta: «Dopo il seminario
ho ricoperto incarichi nella sede centrale della nostra denominazione.
Insoddisfatto, ho chiesto di svolgere un lavoro pastorale e m’hanno affidato
piccole comunità. Poi ho affrontato una grande impresa: ho “svuotato” la
comunità dagli oppositori e l’ho riempita di “pecore” mie. Ho sotto la mia
autorità altre piccole comunità, dove ho messo uomini di mia fiducia, che non
muovono una foglia senza avermi informato. Nella mia chiesa principale i miei
fedeli mi riferiscono tutto quello che accade».
Pastorio, scandalizzato, replica: «Questa cosa che dici è pura delazione,
costoro non sono “fratelli” ma spie, ruffiani e lacchè. Quanto ai tuoi
“oppositori”, molti di loro io li conosco e sono tra i migliori cristiani delle
rispettive comunità». De Pulpitis, freddo, glaciale ma “sincero” conclude: «Io
sono un “pastore” e m’occupo di “pecore”, non di cristiani!» {adattato da un
testo inviato da Gianni Siena}.
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Ceri votivi: «Una giovane coppia è sterile. Un prete le consiglia d’andare
ad accendere un cero a Lourdes e d’invocare la grazia. La cosa “funziona”
e i due diventano genitori di sei marmocchi in pochi anni. Il prete si ricorda
dei due e li va a trovare, gli apre un bambino di sei anni al quale chiede:
“Sono in casa i tuoi genitori?”. Il bambino risponde: “Sono andati a Lourdes a
spegnere un cero”» (adattato da un testo inviato da Gianni Siena).
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Chiese per ferie: In alcune denominazioni s’è stabilita la prassi, secondo
cui un conduttore per sostenersi economicamente, deve curare più di una chiesa
locale. Vittorio Depulpitis vede scendere le contribuzioni delle sue chiese e
sta facendo due conti nel suo salotto. Il figlioletto sta giocando vicino a lui.
Il bambino chiede se può usare la calcolatrice, e il padre appena può gliela dà.
Dopo un po’ il bimbo chiede: «Andiamo in ferie quest’anno?». Risponde il padre:
«Se il Cielo ce lo permette...». Risponde il bambino: «Ti occorrevano almeno
quattro nuove chiese fino ad agosto, vero?» {adattato da un testo inviato da
Gianni Siena}.
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Cielo senza donne?: Un credente, molto turbato, si rivolse a un altro,
dicendogli: «Ho fatto una scoperta terribile nella Bibbia!». «Che sarà mai?»,
chiese l’altro. «Ho scoperto che nel cielo non ci sarà mia moglie… né la tua»,
disse il primo con una faccia preoccupata. «Ma che dici mai? Dove lo hai
letto?», disse meravigliato il secondo. «Perché non l’hai letto in Apocalisse
8,1? È scritto: “… e quando egli aprì il settimo sigillo, nel cielo si fece
silenzio per circa mezz’ora…”.
Hai mai visto delle donne che possono resistere tanto? Perciò concludo che nel
cielo le donne non ci saranno…» {adattato da un testo inviato da Sara
Martinelli}.
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Cimiteri: «Qualche anno fa il pastore della mia comunità mi propose per un
singolare incarico: delegato per le aree cimiteriali evangeliche di Genova.
Quando il CCE (Consiglio delle Chiese Evangeliche di Genova) mi assegnò questa
mansione, dapprima la cosa mi trovò “dolente”, ma poi cominciai a scherzarvi
sopra. “Vi seppellirò tutti, prima o poi”, così dicevo a chiunque venisse a
chiedermi “notizie” sull’incarico» (Adattato da un testo inviato da Gianni
Siena).
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Cinico: «Un furfante che vede le cose come sono e non come dovrebbero
essere» (A. Bierce).
■
Circoncisione: problematica:
«Abramo di fronte al Signore alla fine dei tempi. “O Eterno, la tua giustizia
non si può discutere, ma una cosa vorrei capire: Per sancire il tuo santo patto,
a Noè hai dato l’arcobaleno e a Mosè le tavole della legge. Mi spieghi perché
proprio a me hai voluto darci un taglio?”» (Francesco Bozzi).
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Combinazioni imprevedibili: Un prete era assai dotto, ma la sua avvenenza
era inversamente proporzionale alla sua intelligenza. Un giorno sentì bussare
alla porta, aprì e si vide davanti un’avvenente signorina, che gli disse:
«Padre, abbandoni il sacerdozio e sposiamoci. Con la sua intelligenza e la mia
bellezza faremo dei figli perfetti!». «Beh, signorina», disse il chierico senza
scomporsi, «e se venissero con la sua intelligenza e la mia faccia?» {adattato
da un testo inviato da Gianni Siena}.
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Comunicazione: Paradosso:
«Conoscere molte lingue e non avere niente da dire al mondo. Che dramma per un
cristiano!»(© Punto°A°Croce). {Motti
di spirito, p. 108}
■ Comunione mancata: Quella sera dovevamo avere il corso discepolato. Una
neofita, nella cui casa avevamo il corso di discepolato, scrisse a diversi di
noi: «Non vedo l’ora di avervi con me questa sera». Un credente rispose con un
po’ di umorismo: «So che ora stramazzerai a terra, ti strapperai i capelli e
piangerai lacrime salate, ma temo che stasera non ci sarò». L’occasione era
troppo propizia per rispondere pane al pane: «Non ci sentiamo chiamati a
recitare la parte del vecchio Eli che, quando sentì la notizia della perdita
dell’arca del patto (e della morte dei suoi due figli; 1 Sm 4,17s), stramazzò a
terra... tanto meno quella della sua nuora, che partorì all’istante, lasciandoci
la vita (vv. 19s). Comunque ti penseremo» (Nicola Martella).
■
Conduttori: Eusebio: «Secondo te è biblicamente più corretto avere un solo
conduttore o un collegio in una chiesa locale?». Nicodemo: «Per condurre
qualcosa, non è una questione di numero, ma di patente… e di sobrietà al
volante» (Nicola Martella).
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Confessioni paradisiache: Pasquale, un cristiano fedele, muore e va in
Paradiso. Viene accolto da un angelo, che lo porta a visitare il Paradiso; gli
spiega che è composto di tante enormi stanze, dove risiedono i salvati. L’angelo
apre la porta della prima stanza e dice a Pasquale: «Questi sono i salvati delle
chiese battiste». Giungono poi a una seconda porta, che l’angelo apre, e dice al
nuovo arrivato: «Questi sono i salvati della chiesa dei fratelli». Giungono ad
un altra porta, che l’angelo apre, mostra a Pasquale i salvati di quella stanza
e gli dice: «Questi sono i salvati della chiesa valdese». L’angelo insieme al
nuovo arrivato giungono ad un altra porta, dove ci sono i salvati delle chiese
pentecostali. L’angelo, però, prima di aprire la porta, fa una raccomandazione a
Pasquale: «Mi raccomando, non far rumore e non farti sentire, quando apro la
porta, perché questi sono convinti che in Paradiso ci stanno solo loro!»
(adattato da Nicola Martella da un testo di
Antonio Capasso).
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Conflitti generazionali: «Com’è andata questa volta con tuo figlio?», chiese
il novantenne Eustachio al suo compagno d’ospizio. «Questi giovani d’oggi, chi
li capisce!», rispose l’ottantanovenne Filiberto, riferendosi a suo figlio di 69
anni. «È vero, questi giovinastri d'oggi, sono proprio strani e non hanno alcun
rispetto per noi adulti», rispose Eustachio (Nicola Martella).
■ Confronti identificativi: Ho letto la seguente massima di Franco
Battiato: «Non voglio sentirmi intelligente guardando dei cretini, voglio
sentirmi cretino guardando persone intelligenti». Mi è venuto spontaneo
immaginare il seguito. E la mamma gli rispose con tono suadente: «Va bene,
Cecco, prendi la medicina e vattene a letto. Lo sai che quando ti sforzi di
cervello a guardare intensamente la gente, poi ti viene la crisi...!» (Nicola
Martella).
■ Consorte: Ultimamente un’amica cristiana mi ha chiesto via Web: «Tu
come stai? E la dolce consorte?». Spontaneamente m’è venuto da sbottare con una
vena di umorismo: «Sebbene la consorte divide la sua sorte con un
tipo come me, continua a essere “dolce” (specialmente con le altre persone),
comprensiva con me e valente nell’opera di Dio... Che “secchiona”, sempre la
prima della classe» (Nicola Martella).
■ Contrappasso buonista: «Ciò che non vuoi che gli altri facciano a te…
fattelo da solo» (Nicola Martella).
■
Conversione meccanica: «Un ebreo è socio in una ditta di trasporti con altre
persone di diversa religione. Devono inaugurare un nuovo autoarticolato e
s’accordano di chiamare i rispettivi ministri, in giorni diversi, per la
benedizione. L’ottavo giorno arriva il rabbino e un nutrito gruppo della
sinagoga. Dopo una commovente benedizione, s’accosta a una delle marmitte e
vorrebbe segarne un pezzo, ma l’uomo s’oppone. Il rabbino passa all’altra
marmitta (gli scarichi dei tir sono verticali), ma l’uomo obbietta... Stizzito
il rabbino replica: “Dimmi un po’ tu, dove dovrei circoncidere il
bestione!?”» (adattato da un testo inviato da Gianni Siena).
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Consiglio ministeriale: Vittorio Depulpitis, un noto pastore in carriera,
riceve per il tirocinio uno studente all’ultimo anno di seminario teologico. Un
giorno, il giovane chiede al pastore come faccia a essere così spietato con i
credenti dissidenti e, al tempo stesso, a predicare molto la necessità di
perdonare e a usare misericordia. Vittorio, sincero, risponde: «Mantieni basso
il numero dei dissidenti e fai in modo che, possibilmente, se ne vadano. Esorta
quelli, che ti seguono, a perdonare e a essere misericordiosi: prima o poi,
potresti averne bisogno!» {adattato da un testo inviato da Gianni Siena}.
■ Coppie bizzarre: «Tipi stravaganti possono stranamente ben
armonizzare insieme. Per riuscirci, un qualche segreto devono pur avercelo...»
(Nicola Martella).
■ Cortesia interessata:
Un rabbino e un prete hanno un incidente automobilistico. Sebbene le auto siano
gravemente danneggiate i due religiosi scendono indenni dalle loro auto. Il
rabbino vede il collare da prete dell’altro e gli dice: «Caro fratello, io sono
un rabbino. Dio ha voluto che non ci facessimo niente, malgrado le auto siano
distrutte. Questo è un segno del Signore. Egli vuole che ci amiamo come fratelli
e viviamo in pace per il resto dei nostri giorni». Il prete conviene, e il
rabbino continua: «Guarda, fratello, un altro miracolo! La mia auto è distrutta,
ma questa bottiglia di brandy è intatta. Dio vuole che brindiamo allo scampato
pericolo». Il rabbino apre la bottiglia e la offre al prete. Questi beve un
lungo sorso e poi restituisce la bottiglia al rabbino. Il rabbino prende la
bottiglia, la tappa e la restituisce al prete. Questi si meraviglia e chiede:
«Beh, perché tu non bevi?». E il rabbino: «No, grazie, penso che aspetterò prima
l’arrivo della polizia» {adattato da un testo inviato da Gianni Siena}.
■ Costato o metà?: Qualcuno scrive a sproposito che in Genesi 2 il
termine ebraico ṣelā` (lato, fianco, costato) significhi in realtà
«metà [dell’uomo]», per poi accreditare la teoria, secondo cui ciò intenderebbe
«metà del DNA». Probabilmente tale idea gli è venuta dal fatto che chiama la
moglie «la mia metà». Il problema sarà che, quando la moglie ingrasserà
oltremodo e dovrà chiamarla oramai «la mia trequarti», dovrà poi rivedere il
presunto significato del termine e adattare di conseguenza la teoria derivata
(Nicola Martella).
■ Costi matrimoniali: «Si chiama matrimonio, ma costa un patrimonio»
(Nicola Martella).
■ Creatività carismatica: «Per essere creativi non basta essere
“ispirati”, ma bisogna anche essere “unti”… di olio di gomito» (Nicola
Martella).
■ Crisi economica: Qualcuno ha detto che chi fa da sé, facendo per tre,
crea due disoccupati. C’è solo da aggiungere: «Fra i due litiganti, il terzo
viene assunto» (Nicola Martella).
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URL: http://puntoacroce.altervista.org/+Umor/Umor_C_Esc.htm
13-02-2008; Aggiornamento: 23-03-2013