Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Le Origini 1

 

Poesie

 

 

 

 

L’opera si presenta in due volumi ed è organizzata come segue:

1° volume (Temi delle origini): Gli articoli introduttivi e i temi di approfondimento

2° volume (Esegesi delle origini): Il commento particolareggiato basato sul testo ebraico (comprende anche una traduzione letterale posta alla fine)

   Se si eccettua la prima parte del primo volume, che introduce a Genesi 1,1-5,1a, per il resto ambedue i volumi dell’opera sono suddivisi rispettivamente secondo le seguenti parti:
■ La creazione del mondo e dell’uomo 1,1-2,4a
■ L’essere umano nella creazione 2,4b-25
■ La caduta primordiale e il suo effetto 3
■ La fine del resoconto su Adamo 4,1-5,1a.

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Le Origini 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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MANGIAR «REGOLATO»

 

Premesse: La comunicazione è una delle cose più difficili. Il messaggio parte giusto da chi l’invia, ma chi lo riceve lo filtra con la sua esperienza e la sua conoscenza. Può succedere che «si capisce fischi per fiaschi». E le conseguenze possono essere ardue, se non tragiche. La seguente storia, conosciuta da molti lustri, ne è una singolare illustrazione. L’autore ce ne dà una singolare interpretazione. {Nicola Martella}

 

Erano solo in due, marito e moglie, molto affiatati, senza figli né parenti o amici intimi; una coppia di vecchietti, magri come stuzzicadenti. Abitavano ai margini del bosco, dove crescevano arbusti a gruppi, con un sottobosco tenebroso, dove s’udiva la sola voce del vento, quando soffiava.

     Avevano per il loro uso delle galline e altri animali domestici. Abitavano in una cascina comoda ma piccina, nel cui lato a ponente c’era un angolo per la rara gente che si ricordava di loro due, soli e isolati.

     Un personaggio di riguardo c’era anche lui: piccino ma tarchiato, vispo e molto affezionato ai due vecchietti dal viso tirato come quelli che abitualmente vivono in campagna. Il personaggio sapete chi è? Era un asinello pulito, rapato, un po’ ignorantello e che voleva farlo sapere a tutti. Si chiamava «Regolato»: per alcuni un nome strano, per altri era indovinato. I suoi ragli si udivano al mattino: «I-a, i-a, i-a, i-a», quasi a voler dire: «Venitemi vicino!», oppure «Statemi lontano!»; ma chi lo sa l’asinese?. Ed era felice con la sua cocuzza dura: se dava di testa, non c’era pericolo di farsi una frattura.

     Un giorno il vicino ammazzò il maiale, e l’uomo ne comprò parecchio e, a furia di assaggiarne, finì che appese solo le pancette e il salame che erano rimasti. Si sa che chi è un gran ghiottone, si fa alla fine una bella indigestione. Si recò subito dal medico, poi tornò dalla moglie con la diagnosi, in cui il medico sentenziò: «Tu mangi troppo e male, devi mangiare “regolato”»! Al vecchietto venne un colpo, quando lesse alla moglie la diagnosi: «Ma lo sai che dobbiamo mangiare “Regolato”», ripeté fra le lacrime, «Povero il nostro “Regolato”».

     Si vede che il vecchio uomo non aveva ancora capito che aveva mal compreso. Uccisa la povera bestia, pensando di dover ubbidire al dottore, ripeteva continuamente: «O povero il nostro “Regolato”, ti abbiamo sempre voluto bene», ma intanto si mangiava Regolato, il povero asinello sfortunato.

     La storiella finisce qui come novella. I vecchietti non avevano afferrato che il medico voleva dire loro di mangiare meno e di masticare più a lungo. In ogni modo, i salami in ricordo di Regolato durarono a lungo, molto a lungo, appesi sopra la sua cavezza da passeggio.

     Anche noi ti diciamo: «Ciao Regolato, ciao. Forse ci rivedremo alla prossima favola. Magari lì sarai un bellissimo e velocissimo cavallino bianco».

 

{redatto e in parte narrato a nuovo da un testo di minop; © Punto°A°Croce 2006}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/+Ars/R-Mangiar_regolato_Ori.htm

10-05-2007; Aggiornamento: 25-06-2010

 

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