Da una parte, in mezzo ad altri mici,
stazionava un gattone nero con gli occhi chiusi: pareva di guardia, come sempre;
e lo era!
Un po’ più in là,
accucciata e menefreghista, c’era una bella gattina con gli occhi socchiusi; era
la nostra. Pareva che dormisse, ma non era vero. Che grande falsa: era di
guardia pur essa e controllava cosa facesse il gatto nero!
All’improvviso la
gatta mosse nervosamente la coda, poi scosse le orecchie, quindi scrollò la
testa, diede una sorta di segnale, impercettibile dapprima e infine aggiunse un
miagolio potente, sgraziato, brutto. Era davvero un segnale perché il gattone si
mosse di qualche palmo verso la gattina, che pareva gemere e lamentarsi.
Pensai che non stesse
bene e, in qualche modo, era vero; ma non era propriamente malata: era la voce
della natura che si risvegliava e valutava la migliore offerta disponibile sul
mercato dei mici.
La gatta cominciò a
soffiare verso il gattone nero. Poi aggiunse il ruggito tremendo della femmina
arrabbiata, non appena il micione con un salto le balzò sulla schiena. Dopo
averla tenuta ben stretta sul collo, seguì l’iter nuziale felino.
Per qualche settimana
la nostra gattina si fece vedere raramente; poi sparì dalla circolazione.
Successivamente usciva dal suo solito giaciglio e vi rientrava guardinga, non
prima d’aver fatto strani giri, sempre diversi di volta in volta per confondere
eventuali scocciatori.
Infine un bel giorno
uscì, ma non più sola. Aveva dietro di sé cinque micetti, di cui due neri: la
sua bella famigliola!
{adattamento da un testo di
minop;
© Punto°A°Croce 2006}
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/+Ars/R-Gatto_nozze_Ori.htm
10-05-2007; Aggiornamento: 25-06-2010
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