Un tempo ho conosciuto un gatto, accanito sostenitore del randagismo
nostrano, che sotto la pancia aveva il pelo colore bianco sporco; lo
aveva di colore rosso
sporco sulla schiena e di colore nero sporco
sulla testa: era cioè uno sporcaccione! Solo gli occhietti,
stranamente, erano vivi, lucidi, puliti, e quindi sani.
Poco per volta siamo diventati amici; lo si
prevedeva dall’allungarsi dei tempi in cui si fermava o girava attorno alla
mia casa di campagna: i tempi della sua sosta giornaliera aumentavano di
giorno in giorno.
Per quanto mi riguarda, io ero riuscito ad attirare
la sua attenzione e il suo interesse, richiamandolo con il caratteristico
rumore di labbra. E lui, il gatto, tendeva ad avvicinarsi ma stando ancora
ben bene alla larga da me. La sua diffidenza era perfettamente naturale e
precauzionale. Il suo ragionamento… ineccepibile!
A questo punto ho sistemato là, dove sapevo che
sarebbe passato più tardi, una scodellina con un po’ di pasta asciutta
avanzata. L’ha gradita moltissimo e ogni giorno alla solita ora ritornava
puntualissimo, e mi fissava a lungo come per chiedermi: «Oggi niente…?».
Questo suo atteggiamento mi ha convinto ad
avvicinare sempre di più la ciotolina sotto la finestra a pianterreno della
cucina, per essere più comodo a rifornirlo.
Un giorno, si vede che aveva preso confidenza, mi
son trovato il gatto con la coda dritta in verticale in fondo al corridoio
dietro la porta di casa. Il gioco era fatto, la sua fiducia conquistata, il
nuovo cliente era disposto a servirsi presso la mensa… della mia azienda
agricola!
Il gatto non si è mosso, ma mi ha fatto un miao
leggero leggero per l’approvazione personale; era chiaro che lui
era rimasto fermo sulle sue convinzioni… (intanto aveva divorato tutta la
sua razione).
°*°*°*°*°*°*
Il sesto senso del gatto nel riconoscere gli amici
I gatti più anziani
son pur essi creature del Signore
che provvede a tutte le necessità,
compresa anche l’ospitalità.
Ma se un gatto randagio entra in casa
e non è abituato alle moderne comodità
deve affrontare lì il problema dell’olezzo
che dura per un pezzo…!
«La deve sempre fare… nella sabbia ch’è in cassetta»,
sennò — per igiene — si scaccia e si bacchetta;
ma se il gatto proverà la moderna pulizia personale,
vedrai che gradirà persino la sabbietta profumata
affinché la sua deiezione… sia subito insabbiata!
{adattamento da testi di minop;
© Punto°A°Croce 2007}
Commento:
Qui di seguito intendo «tirare un po' per le rime» Minop. Vuol
essere solo un omaggio alla sua tenacia di scrittore zoologico e a lui
stesso quale «novello Noè» nella sua «arca domestica». Comprendo che molte
di queste cose da lui scritte vivono nei suoi ricordi antichi, meno recenti
e recenti. Ma un lettore poco accorto potrebbe veramente pensare che egli fa
il custode di uno zoo privato.
I gatti dell'amico han il sesto senso: «felino» lo
è anche lui, come penso; per capirli al volo, senza
dissenso, ci vuol l'empatia, se non consenso.
Il suo repertorio è alquanto denso, il suo zoo
domestico sarà immenso! Novel Noè qual è dell'arca
il censo, ché il cibo vuole il suo compenso?
Casa tua è uno zoo? Che nonsenso! Per sopravviver usa
«buon senso»! {Nicola Martella}
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► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/+Ars/R-Gatti_sesto_senso_MT_AT.htm
10-05-2007; Aggiornamento: 25-06-2010
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