Negl’anfratti di lontana gioventù,
il tempo di scuola che ricordo di più
(più traumatico a venir verso su):
quello «in media» mi risulta che fu!
Il cambio da maestra a professori,
incuteva rispetto e parecchi timori!
Sempre seri come chi è in dolori,
creavan attenzion, ma anche terrori!
Miste eran le classi con le ragazzine:
alcune graziose, altre meno carine!
Poi quando d’acqua ne passò tanta,
facemmo festa, dopo i cinquanta.
Ci rivedemmo femmine e maschi:
noi pelati, un po’ tondi come fiaschi;
e le «ragazze» sempre in azione,
ma grigie o tinte che desolazione!