Premesse: Colori, odori, sapori, sensazioni, impressioni reali del passato
misti al ricordo, al sogno, all'immaginazione e... all'aver dimenticato o
rimosso molti aspetti spiacevoli, ci fanno pensare che tanto tempo fa i tempi
erano semplicemente migliori. Il cielo era più terso, le cose erano più
saporite, gli odori più fragranti e familiari, il mondo più intatto, la natura
trasfigurata, la realtà da sogno. L'autore di questa poesia cerca di
trasmetterci alcune di queste sensazioni. Sì, molte cose sono cambiate, ma
specialmente noi. {Nicola Martella} |
Tempi migliori,
una volta,
c’erano tempi migliori,
c’era il sole forte dell’infanzia,
la pelle di bronzo,
il sale,
la sabbia tra i piedi,
il secchiello;
le voci dei bagnanti,
i pochi vu' cumprà
di allora ...
ogni tanto passava un aereo
al di sopra della spiaggia
con uno striscione ...
vele lontane;
bagnini affaccendati ,
brioche,
focacce,
caffè ...
insomma,
tempi migliori,
erano tempi migliori.
{adattamento da una poesia di
Stefano Medel ; © Punto°A°Croce}
Commento: Leggendo questa
poesia, ho dovuto pensare a un quadro simile, ma illustrato da diversa
angolatura, fatto da Qohèlet, pseudonimo di Salomone. Egli descrive in modo
simbolico la vecchiaia come segue (tra parentesi ci sono alcune note
esplicative):
«1 Rallegrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il
cuor tuo durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove
ti porta il cuore e seguendo gli sguardi degli occhi tuoi; ma sappi che, per
tutte queste cose, Dio ti chiamerà in giudizio!
2 Bandisci dal tuo cuore la tristezza, e allontana dalla tua carne la
sofferenza; poiché la giovinezza e l’aurora sono vanità.
3 Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che
vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai: "Io non provo
più alcun piacere";
4 prima che il sole, la luce, la luna e le stelle s’oscurino, e le nuvole
tornino dopo la pioggia
[= perdita della vista]:
5 prima dell’età in cui i guardiani della casa tremano
[= le mani], gli uomini forti si curvano
[= le ossa], le macinatrici si fermano perché sono ridotte a poche
[-> i denti], quelli che guardano dalle finestre si oscurano
[= gli occhi],
6 e i due battenti della porta si chiudono sulla strada perché diminuisce il
rumore della macina
[= la perdita dell'udito]; in cui l’uomo
si leva al canto dell’uccello, tutte le figlie del canto s’affievoliscono
[= perdita del piacere],
7 in cui uno ha paura delle alture, ha degli spaventi mentre cammina
[= perdita dell'equilibrio], in cui fiorisce il mandorlo, la locusta
si fa pesante, e il cappero non fa più effetto [=
perdita del gusto] perché l’uomo se ne va alla sua dimora eterna e i
piagnoni percorrono le strade;
8 prima che il cordone d’argento si stacchi, il vaso d’oro si spezzi, la
brocca si rompa sulla fonte, la ruota infranta cada nel pozzo
[= metafore della caducità];
9 prima che la polvere torni alla terra com’era prima, e lo spirito torni a
Dio che l’ha dato. [...]
15 Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: - Temi Dio e
osserva i suoi comandamenti, perché questo e il tutto dell’uomo. -
16 Poiché Dio farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò ch’è occulto,
sia bene, sia male» (Ecclesiaste 12,1-9.15s).
{Nicola Martella} |
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/+Ars/P-Tempi_migliori_Ori.htm
10-05-2007; Aggiornamento: 25-06-2010
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