Premesse: Succede di sognare qualcosa di usuale. Magari la propria compagna
appare «trasfigurata». Tutto lo «spazio» domestico appare quello ovvio, eppure
qualcosa è diverso... tu stesso. {Nicola Martella} |
Eri bellissima, come t’ho da sempre sognata;
in mente avevo il tuo profumo di donna amata.
Giravi per la casa, anch’essa di pulito profumata
godendoti giuliva e beata il tuo regno: incontrastata!
Ti vedevo trasognata e felice nel salone cristallino,
oppure tra il letto perfetto, e il comodino,
le tende bianche, flessuose, col loro fiocchettino;
dappertutto, non ombra di polvere o granellino!
Ti miravo in cucina, splendida, lì fra la spesa,
ma spento era il fornello: niun aveva pretesa?
Forse noi tutti eravam andati in... chiesa?
Nell’angolo c’erano le tastiere e tutto ciò di mio,
mi cercavo, ma non mi vedevo... io.
Proprio non c’ero: ero andato... con Dio!
{adattamento da una poesia di minop; © Punto°A°Croce 2006}
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/+Ars/P-Sogno_domestico_Car.htm
10-05-2007; Aggiornamento: 25-06-2010
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