Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia.

  Ecco le rubriche principali:
■ Scenario biblico
■ Vita di comunità
■ Abbecedario riflessivo
■ Ad acta
■ Dietro il velo
■ Casella postale biblica
■ Variazione delle costanti
■ Puntigli e indovinelli
■ Sapienza da quattro soldi
■ Massime e minime
■ Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

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LA PARABOLA DEI TALENTI

 

Premesse: Non c’è alternativa: si sa quanti «talenti» si possiede e il valore che hanno, solo praticando, facendo, usandoli. E non si può mettere mai un punto finale, poiché i talenti, come la luna, se non crescono, decrescono. Talenti quiescenti sono sprecati come una proprietà abbandonata a se stessa.

     Qui l’autrice riprende la parabola biblica dei talenti e l’applica a se stessa. Ella mostra che a volte si può fare peggio del servo disutile, che seppellì il talento ricevuto: lo si può sprecare. {Nicola Martella}

 

O mio Signore, quando siamo nati

tu ci hai dato dei talenti da impiegare,

ma io non so ancora quanti me ne hai dati,

perché i talenti non li so contare.

 

Assai spesso rifaccio tutti i conti,

ma il risultato è sempre diverso;

e la parabola ancor tu mi racconti,

ma di seguirti appieno non c’è verso.

 

Qualche talento io l’ho sotterrato,

perché avevo paura, mio Signore;

qualcun altro l’ho meglio impiegato,

perché hai messo coraggio nel mio cuore.

 

Ma io ho fatto peggio, talor, del pigro servo

che i suoi talenti tutti ha sotterrato:

i miei talenti tutti io non conservo

perché qualcuno l’ho pure sprecato.

 

Vedi bene che di fiducia, mio Signore,

io ne merito poca veramente:

se tu non operi sempre nel mio cuore

io da sola non combino proprio niente.

 

{Fiorina Pistone; © Punto°A°Croce 2008}

 

Commento: L’autrice fa, in questa poesia, un vero esame di coscienza, chiedendosi come ha impiegato i talenti che Dio le ha dato. Non si tratta di intendere i versi alla lettera, nel senso di contare i talenti ricevuti, ma di vedere se in qualche caso avrebbe potuto superare, affidandosi a Dio, le difficoltà che ha incontrato, dovute a volte alle condizioni familiari particolari, a volte ai limiti del suo carattere personale.

     Ella sa di aver talora sprecato qualche suo talento, per esempio con una cura non adeguata delle sue condizioni di salute, perciò si accusa di essersi, a volte, comportata peggio del pigro servo della parabola, che ha nascosto i talenti senza impiegarli, però almeno li ha restituiti tutti interi.

     Ella ritiene che se qualcuno si limita a impiegare i talenti che ha ricevuto senza cercare, con l’aiuto di Dio, di accrescerli, non compie il suo dovere di buon cristiano. Ella, per esempio, ama da sempre la Scrittura e non ritiene che, se dedica al suo studio un grande impegno, questo sia un merito che Dio le riconoscerà, ma chiede al suo Creatore di farla progredire nell’umiltà e nella carità, virtù nelle quali spesso si è scoperta debole.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/+Ars/P-Parabola_talenti_Mds.htm

28-01-2008; Aggiornamento:

 

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