Me la rido, pensando alla beata risurrezione,
alla meravigliosa salvezza eterna per grazia
e al privilegio d’incontrare personalmente Gesù.
Me la rido, pensando all’eredità futura
e al premio, che Dio darà a servi fedeli.
Me la rido, pensando alla faccia di atei e agnostici,
quando scopriranno che non tutto è finito,
che Dio non è morto, no neppure un po’,
e che non c’è l’interruttore per l’oblio eterno.
Me la rido, pensando ai grandi di questo mondo,
quando scopriranno d’essere eterni meschini,
che il Signore rimane il Dio della storia
e che il suo piano si compie nonostante tutto.
Me la rido, pensando alla faccia dei cattivi maestri
(oggi danno per vero ciò che la mente suggerisce,
visioni carnali e false dottrine attribuite a Dio),
quando verranno svergognati dinanzi alle miriadi
e udranno: «Operatori d’iniquità, mai vi conobbi!».
Me la rido, pensando a questo mondo che passa,
alle mode, ai trend, alle tradizioni e alle convenzioni,
ombre d’un giorno vecchio dinanzi alla luce nuova.
Me la rido, sapendo che la chiamata è sicura,
il mandato è certo e la meta irremovibile.
Me la rido, sapendo che ho tanti compagni di via,
che la fonte di gioia e speranza è inesauribile
e che ho, già oggi, la caparra del mondo che viene.
Me la rido, sapendo che Gesù è sul trono del Padre,
quale mio avvocato celeste e vindice dei suoi santi,
ed è garante che le sue promesse si adempiano.
Me la rido, sì me la rido, e proseguo il cammino!