Premesse: Leggendo i seguenti versi, ho dovuto pensare a un brano
biblico che recita: «Ecco, io sto alla porta e busso: se uno sente la mia
voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me» (Ap
3,20). Qui la proverbiale comunione a tavola degli Orientali è immagine della
comunione spirituale fra il Signore Gesù e il credente.
D’altra parte, il titolo «Una sola cosa è
necessaria» richiama l’ammonizione di Gesù all’iperattiva Marta (Lc 10,41),
quando Gesù fu suo ospite ed ella voleva che il Messia esortasse la sorella
Maria, che lo ascoltava, a darle una mano (vv. 38s).
Ho dovuto pensare a quella massima della
persona impegnata per Dio, motto che mi accompagna da tanto tempo: «Scusami,
Signore, che non ho avuto tempo per te, ma sono stato troppo impegnato per
l’opera tua!». Anche a me il Signore ha dovuto a volte dire: «…tu ti affanni
e t’inquieti di molte cose, ma di una cosa sola fa bisogno»!
Anche nella seguente poesia il protagonista
crede di fare il suo «dovere di buon cristiano», preparando a Gesù
un’accoglienza più di opere per lui che di ascolto di lui stesso. Anche qui la
risposta del Signore non tarda a mancare…
{Nicola Martella} |