Cinquant’anni sono tanti,
ma non è che me ne vanti.
Se a quest’oggi son arrivato,
non è mio merito pel primato.
Ho cominciato da nullatenente
e ho sperato nell’Onnipotente.
Nell’intera vita, sin dalla culla,
di trattener puoi solo il nulla.
Se in Dio non fosse mia fede,
ahi, l’indole mia spesso cede.
Se non fosse per la sua mano,
ogni mio far sarebbe vano.
Questo è ciò che mi conforta:
Dio scrive dritto sulla riga storta;
e se il bilancio sembra passivo,
il suo amor lo rende attivo.
Questo voglio oggi desiderare:
che di Dio il volto possa brillare,
ch’io sia fedele nella sua grazia,
che negli affanni l’alma sia sazia.
Che Dio mi guidi come un fiume,
ch’io sia per altri come un lume
che, dalla Scrittura illuminato,
passione e zelo abbia irradiato.
Quando l’alma è stata lesa,
mi confortò la beata attesa.
Sebben deluso dal cor umano,
l’operar divino non è stato vano.
Cinto dalla spiritual famiglia,
farò con fede le altre miglia;
e sorretto dai miei congiunti,
in ciel vo’ sommare altri punti.
La mia consorte vo’ ringraziare
pel sostegno e il sopportare.
E se qui e là faccio difetto,
chiedo venia al vostro affetto.